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Giacomo Leopardi
aurora monachello
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Transcript
Giacomo Leopardi
La quiete dopo la tempesta
La quiete dopo la tempesta
Passata è la tempesta: odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. Ecco il sereno rompe là da ponente, alla montagna; sgombrasi la campagna, e chiaro nella valle il fiume appare. Ogni cor si rallegra, in ogni lato risorge il romorio: torna il lavoro usato. L’artigiano a mirar l’umido cielo, con l’opra in man, cantando, fassi in su l’uscio; a prova vien fuor la femminetta a còr dell’acqua della novella piova; e l’erbaiuol rinnova di sentiero in sentiero il grido giornaliero.
Ecco il sol che ritorna, ecco sorride per li poggi e le ville. Apre i balconi, apre terrazzi e logge la famiglia: e, dalla via corrente, odi lontan la sonante e fervida officina. Già di lontano, alla campagna, il bove tornato è all’erba, e torna all’opera usata. Tutto è pace e silenzio, e tutto posa il mondo, fuor che il cuore. Tu povero, il cui stato di dolcezza non sai, quanto talvolta giover ti possa il tuo mal duro stato, la bramata tua sorte! Uscir di pena è diletto fra noi. Pene tu spargi a larga mano; il duolo spesso, il pianto è di noi; ma quel tornare d’onda novella è dolce. E che giova al par del vano il dileguar di un giorno? Or quindi non sono che faville di forze indarno sparse, l’esser beato è una speranza vana. Sperare è una gioia breve; il desiderio è vana brama eterna.
introduzione
La quiete dopo la tempesta è una delle poesie più celebri di Giacomo Leopardi, scritta nel 1829 e inclusa nei Canti. Appartiene alla fase della poetica del "pessimismo cosmico" leopardiano. La poesia riflette sulla fugacità del piacere e sulla condizione di sofferenza dell'uomo.
Lettura e significato delle parole
La poesia descrive il ritorno alla calma dopo un temporale, con una prima parte piena di suoni e immagini di vita che riprende.Successivamente, Leopardi riflette su come il piacere sia solo un'illusione momentanea, seguita inevitabilmente dalla sofferenza.
Parafrasi della poesia
Intanto, nella campagna, il bue torna a pascolare nell’erba e riprende il suo lavoro nei campi. Tutto è tranquillo, tutto è fermo, il mondo intero riposa, tranne il cuore dell’uomo. Tu, povero uomo, che non conosci mai la felicità, non sai quanto, a volte, il tuo dolore possa sembrarti perfino desiderabile. Per noi esseri umani, uscire dalla sofferenza è già una forma di piacere. Soffrire è comune a tutti noi; spesso piangiamo e proviamo dolore, ma quando il dolore cessa, anche solo per un momento, proviamo sollievo. Ma a cosa serve, se tutto passa velocemente come un giorno che finisce? Alla fine, tutti i nostri sforzi sono solo energie sprecate, la felicità è solo un'illusione irraggiungibile. Sperare in un domani migliore ci dà un attimo di gioia, ma il desiderio di felicità è solo un’eterna illusione.
La tempesta è passata: sento gli uccelli festeggiare e la gallina, tornata sulla strada, che ripete il suo verso. Ecco il cielo sereno che si apre a occidente, sopra la montagna; la campagna si libera dalle nubi e nella valle il fiume appare limpido. Tutti si rallegrano, ovunque torna il rumore della vita quotidiana: riprendono le attività di sempre. L’artigiano, mentre lavora, guarda il cielo ancora umido, e canta sull’uscio di casa; la donna esce di casa per raccogliere l’acqua della pioggia appena caduta; il venditore di erbe riprende a girare per le strade gridando per vendere la sua merce. Ecco che il sole ritorna e sorride ai colli e ai villaggi. Le famiglie aprono i balconi, le terrazze e le logge; e, dalla strada, si sente in lontananza il rumore animato della bottega degli artigiani.
Argomento della poesia
Il poeta descrive il ritorno alla normalità dopo una tempesta e lo usa come metafora per riflettere sulla condizione umana.L’illusorietà della felicità: il piacere non esiste in sé, ma è solo la fine del dolore. Il pessimismo cosmico: la vita umana è caratterizzata dalla sofferenza e il piacere è solo un'assenza momentanea di dolore.
Il messaggio
Leopardi vuole trasmettere una visione profondamente pessimista dell’esistenza: il piacere non è altro che una tregua dal dolore. L’uomo vive nella continua alternanza tra sofferenza e momenti di effimero sollievo, senza una vera felicità duratura.
Struttura e tipo di componimento
Il componimento è un’idillio in versi sciolti, scritto in settenari e endecasillabi.
TIPO DI STROFE
Non ci sono strofe regolari, la poesia è un flusso continuo di versi.
Schema metrico e rime
La poesia è composta in versi sciolti, senza una rima fissa.
FIGURE METRICHE
Enjambement: Leopardi usa spesso l'enjambement per dare un ritmo più fluido e naturale ai versi. Ritmo: alterna momenti più cadenzati e solenni a versi più rapidi e descrittivi.
Figure retoriche di suono
Allitterazione: ripetizione di suoni simili per creare un effetto armonico (es. "già il sole spunta").Onomatopea: suoni che evocano rumori naturali (come il fruscio del vento o il canto degli uccelli).
Figure retoriche di significato
Metafora: la tempesta simboleggia la sofferenza della vita. Personificazione: attribuisce caratteristiche umane alla natura (es. "ride la campagna"). Ossimoro: accostamento di termini opposti (es. "piacere doloroso").
Giudizio personale sulla poesia
La poesia è molto efficace nel trasmettere il senso di malinconia e la visione pessimistica di Leopardi. Le immagini della natura sono vivide e suggestive, ma il messaggio finale è cupo.
Emozioni e riflessioni
La poesia fa riflettere su quanto la felicità sia fugace e legata solo alla fine della sofferenza. Il messaggio può sembrare negativo, ma fa comprendere meglio la visione del mondo di Leopardi.