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L' arte bizantina

Maddalena Pannone

Created on March 20, 2025

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Transcript

Gli splendori di Ravenna, capitale d'Occidente

L' Arte Bizantina

8. La scultura: i sarcofagi di Ravenna

7. S. Sofia di Costantinopoli e San Vitale: differenze e similitudini

6. Le influenze orientali: la Chiesa di Santa Sofia di Costantinopoli

5. Basilica di San Vitale: i mosaici dei "Cortei di Giustiniano e Teodora"

4. Basilica di San Vitale: architettura e simbolismi

3. Basilica di Sant'Apollinare Nuovo: architettura e simbolismi

2. Mausoleo di Galla Placidia: architettura e simbolismi

1. L'arte da Galla Placidia a Giustiniano: tra romani, barbari e orientali

Indice

L' arte da Galla Placidia a Giustiniano: tra romani, barbari e orientali

L'impero romano, dopo la morte di Teodosio I il Grande, fu diviso in due parti e assegnato ai suoi due successori: il figlio Arcàdio scelse l' Oriente, mentre il secondo Onòrio preferì l' Occidente designando Ravenna come capitale della sua parte dell impero fino al 476. Successivamente Teodorico, re degli Ostrogoti, si impossessò di Ravenna e creò in Italia un regno romano-barbarico che durò fino al 540. Negli anni del suo regno si dedicò a riportare Ravenna agli splendori imperiali promuovendo piani di rinnovamento edilizio e bonifiche dei terreni. Dopo la morte di Teodorico salì al trono l' imperatore Giustiniano il quale, in segiuto alle sue conquiste, portò Ravenna sotto il controllo bizantino. Tra il V e il VI secolo Ravenna fu interessata da un'intensa attività edilizia e artistica in cui arte romana, arte paleocristiana e arte bizantina si incontravano. In questo periodo la città si arricchisce di splendidi edifici, tra i quali vi sono il mausoleo di Galla Placidia (periodo imperiale), la chiesa di Sant'Apollinare Nuovo (periodo ostrogoto) e la basilica di San Vitale (periodo giustinianèo).

La costruzione presenta una pianta a croce latina, con volte a botte ai quattro bracci e una cupola alla loro intersezione. Esternamente l'edificio si presenta semplice e rivestito di soli mattoni a vista, i pochi elementi decorativi sono rappresentati dagli archetti ciechi che percorrono tutto il perimetro e timpani sulle testate che richiamano l'architettura templare romana. La cupola non è visibile all'esterno in quanto racchiusa da murature verticali coperte da un tetto piramidale, il cosidetto tibùrio ovvero un sistema di protezione e di contenimento delle spinte della cupola. L'interno al contrario dell'esterno è ricco di ornamenti (marmi preziosi, mosaici ecc...) quasi a sottolineare il contrasto simbolico fra il corpo (esterno povero) e lo spirito (interno sfavillante). La cupola copre il vano centrale con un mantello blu-notte e stelle dorate, al centro una radiosa croce gemmata. I motivi decorativi e le tessere policrome dei mosaici annullano le pareti e le rendono sempilci supporti dell'ornamento. Nei quattro lunettoni che sostengono la cupola sono ospitate coppie di apostoli. Nella lunetta in fondo al braccio posto di fronte all'ingresso due apostoli, indossano abiti tipici dei senatori romani, poggiano su un piano rappresentato con prospettiva centrale e ben definito sul quale essi proiettano le loro ombre. Tra le due figure è posta una fontana con zampillo, simbolo di vita, verso la quale convergono due colombe (simbolo dello Spirito Santo e dell'Amore) per abbeverarsi. Nella lunetta sottostante, è raffigurato San Lorenzo che si dirige verso il martirio. Le ante aperte dell'armadio sulla sinistra e la graticola al centro sotto la quale è appiccato un fuoco, illusionisticamente, rendono l'ambiente molto profondo.

Il Mausoleo di Gallia Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio I e reggente dell'impero romano d'Occidente, risale alla prima metà del V secolo.

Mausoleo di Galla Placidia

La Basilica fu eretta da Teodorico intorno al 505, per il culto ariano della sua gente. La pianta conserva internamente il suo impianto a tre navate, la navata centrale si conclude con un' abside semicilindrica, gli archi a tutto sesto che la delimitano sono sorretti da colonne in marmo importate da Costantinapoli. Le pareti della navata centrale decorate da mosaici sono suddivise in tre distinti registri orizzontali. Il primo registro presenta riquadri della vita di Cristo, il secondo registro è rappresentato da Santi con ricchissimi abiti senatoriali e il terzo registro rappresenta il porto di Classe e il palazzo di Teodorico; quest'ultimo è mostrato in prospettiva ribaltata, ovvero che quello che si vede disteso su un unico piano corrisponde a tre lati di un peristilio (quello caratterizzato dalla monumentale triplice arcata sormontata da un timpano). Nel terzo registro si originano due contrapposte processioni che evidenziano alcuni dei caratteri distintivi dell'arte propria dell'Impero d'Oriente ovvero: la ripetitività dei gesti, la preziosità degli abiti, mancanza di volume, frontalità delle rappresentazioni, la fissità degli sguardi, monocromia degli sfondi (oro), impiego di elementi vegetali e figure sospese senza piano d'appoggio.

Basilica di Sant' Apollinare Nuovo

Esterno

La Basilica di San Vitale a Ravenna risale al VI sec., iniziata sotto il regno dei Goti, proseguì sotto quello dei Bizantini, che avevano conquistato Ravenna nel 540 e fu terminata durante l'impero di Giustiniano. E' l'edificio che più di ogni altro applica gli elementi distintivi dell'arte bizantina: la pianta centrale, la luce usata in chiave simbolica e la varietà delle forme.La basilica ha una forma architettonica complessa articolata in più volumi; un corpo ottagonale, più largo e più basso, racchiude una torre ottagonale più alta. La cupola emisferica (16 metri di diametro) non è visibile all'esterno in quanto racchiusa da murature verticali coperte da un tetto piramidale, il cosidetto tibùrio ottagonale ovvero un sistema di protezione e di contenimento delle spinte della cupola, simile a quello a pianta quadrata presente nel mausoleo di Galla Placidia. Il corpo più esterno è su due ordini, presenta finestre e lesene molto sporgenti, poi si aggiungono due torri scalari circolari che permettevano l'accesso al matroneo, il nartece sulla facciata e l'abside (esternamente poligonale) con due corpi cilindrici sul retro. Da notare i pilastri angolari che salgono fino al tetto e i contrafforti in corrispondenza degli spigoli che contrastano le spinte delle volte interne costruiti nel IX secolo. La muratura esterna è realizzata con mattoni sottili a vista.

Basilica di San Vitale

Interno

Come nel complesso di Galla Placidia, anche in San Vitale alla semplicità dell'esterno (solo mattoni a vista) si contrappone lo splendido apparato decorativo dell'interno: i mosaici alleggeriscono il peso dei muri e immergono il fedele in uno spazio ultraterreno; i marmi variopinti fatti arrivare direttamente di Costantinopoli arricchiscono il complesso decorativo.La pianta centrale, preceduta in origine da un quadriportico, ha la forma di un ottagono, simbolo della resurrezione di Cristo e della vita eterna, intorno al quale si dipingono gli ambienti sporgenti del presbiterio, affiancato da due cappelle circolari. Lo spazio centrale, coperto da cupola emisferica, è diviso da otto pilastri entro i quali s'inseriscono sette spazi semicircolari, dette esedre, che ricordano la corolla di un fiore. I capitelli delle colonne, abilbente scolpiti a rilievo, presentano il pulvino finemente lavorato per aumentare l'effetto di leggerezza. Collocato in posizione obliqua rispetto al corpo principale della basilica è il nartece, cioè l'atrio porticato dove sostavano i penitenti. La sua forma funge da filtro tra esterno (mondo terreno) e interno (mondo divino), la sua inclinazione invece denota una chiara funzione psicologica sul visitatore che entra. In questo ambiente infatti si aprono due ingressi: entrando in quello di destra ci si trova nel deambulatorio. Qui si ha la percezione di uno spazio circolare e si è portati a girare nella galleria anulare. Entrando nell'ingresso di sinistra ci si trova in asse rispetto al corpo della chiesa e direttamente davanti al presbiterio. Qui si ha la percezione di uno spazio longitudinale. Tutto concorre a creare un'impressione di spaesamento e disorientamento nel fedele che entra. Non si riesce ad afferrare subito la forma e le direzioni di questo monumento.

Basilica di San Vitale

Nel presbiterio della basilica di San Vitale si trovano i celebri mosaici che rappresentano l'imperatore e la moglie Teodora, mentre partecipano ai cortei nel giorno della consacrazione della chiesa.I due cortei procedono verso l'altare portando offerte per la messa al Cristo redentore. Il corteo di Giustiniano è aperto a destra da due diaconi che portano rispettivamente il libro del Vangelo e un incensiere. Vicino a loro spicca la figura dell'arcivescovo Massimiano che ha in mano una croce. Giustiniano in posizione centrale, indossa un mantello color porpora chiuso da una preziosa spilla: in mano regge la patena d'oro, il piatto con il pane eucaristico; la testa incoronata è circondata da un'aureola (simbolo dell'origine divina della sua carica). Completano il corteo tre dignitari e un gruppo di soldati ornati di lance e scudo. Nel corteo di Teodora, l'imperatrice è raffigurata al centro, seguita da sette ancelle e due uomini, mentre porta all'altare il calice che contiene il vino (simbolo del sangue di Cristo); indossa un lungo mantello color porpora e preziosi monili (gioielli). La precedono due dignitari, uno dei quali scosta la tenda di una porta, simbolo di Gesù che nei Vangeli è definito "la Porta per il Regno dei Cieli". Gesù è rappresentato anche dalla fontanella in quanto "sorgente di acqua viva". I caratteri dell'arte bizantina sono riconoscibili nelle figure prive di volume, tutte in posizione frontale e con i piedi appoggiati su un tappeto verde, oltre che nello spazio privo di profondità, immerso nella luce dorata, che esprime il fulgore spirituale emanato da Dio. La profusione di pietre preziose, oro e perle, la ricchezza delle vesti comunicano il rango dei personaggi piuttosto che un interesse di tipo realistico.

Cortei di Giustiniano e Teodora

La Chiesa di Santa Sofia, oggi trasformata in moschea, è la più importante opera architettonica della città di Costantinopoli, la capitale dell'impero d'Oriente.La chiesa fu costruita per volontà dell'imperatore Giustiniano, fra il 532 e il 537 dagli architetti Artènio di Tràlles e Isidòro di Mileto. L'edificio è a pianta quadrata e l'esterno della facciata è preceduto da un ambiente porticato, il nartece. L'interno è diviso in tre navate, la navata centrale termina con una piccola abside affiancate da due esedre semicilindriche. Al di sopra delle navate laterali si sviluppa il matroneo, uno spazio che affaccia sulla navata centrale riservato alle donne e alla corte. Lo spazio centrale è coperto da una grande cupola emisferica con un diametro di 31 metri, affiancata longitudinalmente da due semicupole. La cupola scarica il suo peso tramite i pennacchi su quattro enormi pilastri i quali sono collegati tra di loro da quattro enormi arconi a tutto sesto. La calotta emisferica è rinforzata da 40 costoloni meridiani intervallati da 40 finestre che fanno apparire la cupola più leggera e quasi sospesa sul piano d'imposta. Nel 563 la cupola fu ricostruita a seguito di un crollo che, nel 558, distrusse l'originale.

Chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli

ESTERNI: L'esterno della Basilica di San Vitale a Ravenna e della Chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli differiscono per stile e grandiosità. La basilica di San Vitale ha un aspetto relativamente sobrio. La sua pianta ottagonale e la cupola centrale emergono, ma l'esterno è semplice con pareti in pietra e in mattoni. La cupola è nascosta da un tibùrio ottagonale. Al contrario l'esterno di Santa Sofia è molto più imponente. La grande cupola centrale, percepibile anche dall'esterno, sembra fluttuare sopra l'edificio, sostenuta da numerosi archi e finestrature, conferisce alla struttura un effetto di leggerezza. PIANTA E INTERNI: La basilica di San Vitale ha una pianta ottagonale con il nartece collocato in posizione obliqua rispetto al corpo principale dell'edificio. Santa Sofia invece, ha una pianta quasi quadrata ed è preceduta da un vasto nartece lungo tutta la facciata principale. MOSAICI: I mosaici di Santa Sofia sono esempi straordinari di arte bizantina, riflettendo la bellezza della religione cristiana. Al contrario, i mosaici di San Vitale enfatizzano il potere imperiale e la divinità, con una narrazione visiva che coinvolge lo spettatore, sono caratterizzate da colori vivaci e da un' attenzione ai dettagli. SPAZIO E LUCE: Le forme spaziali di entrambe le architetture creano un effetto di espansione dal centro verso l'esterno, qui la luce ha una vera e propria funzione simbolica, rinvia al concetto di Dio come potenza infinita, che si espande ovunque, in tutte le direzioni. CONCLUSIONI: Santa Sofia ha influenzato edifici religiosi in tutto il mondo, utilizzando la cupola come elemento centrale. San Vitale, con i suoi mosaici, ha contribuito alla diffusione dell'arte figurativa nell'architettura cristiana, rappresentando innovazioni stilistiche. Entrambi rimangono esempi cruciali dell'arte bizantina.

S. Sofia di Costantinopoli e S. Vitale: differenze e similitudini

La Scultura

Tra il V e il VI secolo Ravenna si arricchisce anche di una produzione scultorea di carattere aulico. Infatti le famiglie nobili e la Chiesa richiedevano nuovi manufatti artistici e a quelli di origine locale se ne aggiungono altri, in numero considerevole, di importazione dalle officine di Costantinopoli, dell' Asia Minore e dell'Africa Settentrionale.L'arte dell'Oriente imprime il suo carattere nella produzione locale, infatti lo possiamo vedere dai sarcofagi. La tipologia dei sarcofagi ravennati si caratterizza per il coperchio a semibotte oppure a tetto con acroteri, mentre le facce delle casse sono decorate. Il Sarcofago Bensai dal Corno, un esempio della tipologia detta ad arcate, ha il coperchio a due spioventi. La cassa è ornata da una sequenza di arcate che delimitano nicchie sormontate da catini a conchiglia, separate da colonnine a scalanature spiraliformi. Entro ciascuna nicchia prendono posto rilievi raffiguranti gli Apostoli. Nella nicchia centrale di uno dei lati lunghi, un Crito privo di barba seduto in trono consegna la Legge a San Paolo dalle mani velate protese verso di lui. La Cattedra di Massimiano è una tra le massime espressioni della scultura bizantina. L'opera ravennate, infatti, rivela la mano di maestri educati nella tradizione classico-ellenistica. La cattedra è in legno di ebano rivestito da preziosissimo avorio intagliato inseriti all'interno di una decorazione naturalistico-simbolica di rami di vite e animali allegorici. Nel fronte cinque pannelli raffigurano i quattro evangelisti e San Giovanni Battista. I cinque santi si trovano all' interno di nicchie e, mentre il Battista è visto frontalmente, gli evangelisti sono rivolti verso di lui secondo un angolo che va restingendosi dall'esterno all'interno.

Progetto creato da:

Francesco Russo Matr.AD3008396