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GENOVA

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Created on March 18, 2025

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GENOVA

di Ruzza Endry e Pachera Ettore

Oggi parleremo di genova, una citta molto ineressante. Nel Rinascimento, Genova fiorì grazie al commercio e al mecenatismo aristocratico. Con Andrea Doria, la città si arricchì di palazzi e opere d'arte, preparando il suo splendore seicentesco.

Politica Genovese

Signorie genovesi

Economia Genovese

Grazie dell'Ascolto

Economia Genovese

Mentalità genovese: tra pragmatismo e orgoglio repubblicano

I genovesi erano prima di tutto mercanti e banchieri, più interessati alla prosperità economica che all’espansione territoriale o al culto della personalità di un sovrano. La signoria era vista come un mezzo per garantire ordine e affari sicuri, non come un sistema stabile: Genova accettò persino domini stranieri, come quelli di Milano, Francia e Spagna, finché questi favorivano i suoi interessi commerciali.

Diversa dalle Signorie delle altre città

Signoria Genovese: I Doria

A differenza delle altre città italiane dominate da una famiglia nobiliare, la signoria genovese fu un fenomeno intermittente e mai dinastico, Genova oscillava tra governi oligarchici e momentanei regimi personali, spesso imposti da figure forti senza mai consolidare un dominio ereditario. Tuttavia i Doria sono un'antica e nobile famiglia originaria di Oneglia, la cui storia, a partire dal XII Secolo, fa parte della Storia della Repubblica di Genova. Sino al XIV secolo i Doria primeggiarono, tra gare e rivalità, con le altre grandi famiglie feudali, gli Spinola, ghibellini come loro, e i Fieschi e i Grimaldi, due famiglie guelfe; dopo l'istituzione del dogato popolare (1339), perdono il predominio politico, ma conservano le tradizioni e le funzioni militari e navali.

Genova: Tra Repubblica e Signoria

Genova fu un caso unico nel panorama italiano, alternando repubblica e signoria in base alla convenienza politica ed economica. Priva di un esercito forte, dominava il Mediterraneo con il suo potere finanziario, preferendo l’arte del compromesso al governo di un singolo uomo. La sua identità rimase sempre repubblicana, con una visione pragmatica del potere, adattandosi alle circostanze senza mai legarsi stabilmente a una dinastia o a una signoria definitiva.