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PARITA' DI GENERE/ EDUCAZIONE CIVICA
rosanna
Created on March 15, 2025
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Transcript
Da diversi anni, il Ministero dell’Istruzione sta investendo molto sulla questione del rispetto di genere, quale fattore di prevenzione delle violenze sulle donne, fenomeno questo aumentato sempre più negli ultimi anni. Sono state emanate leggi e documenti che impegnano le scuole a programmare interventi educativi da inserire nel PTOF, come, tra l’altro, prevede la legge 107/2015. Ricordiamo, infatti, che il comma 16 dice chiaramente: “Il Piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate …”
Educare al rispetto di genere
L'educazione al genere è fondamentale per promuovere la diversità, il rispetto reciproco e per contrastare gli stereotipi nella società e nella scuola. Superare le barriere di genere contribuirà a creare un ambiente di apprendimento più inclusivo ed equo per le generazioni future, promuovendo il benessere e contribuendo a prevenire la dispersione scolastica.
L’uguaglianza di genere parte dal concetto che gli esseri umani sono liberi di sviluppare le proprie abilità personali e fare le proprie scelte senza alcuna limitazione imposta da rigidi ruoli di genere; presuppone che i diversi comportamenti, aspirazioni ed esigenze siano tenuti in considerazione, valorizzati e favoriti per ogni persona allo stesso modo. Tutti gli stati membri dell’Unione Europea hanno firmato la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (la Convenzione di Istanbul) – che stabilisce direttive vincolanti volte ad affrontare in maniera efficace la violenza di genere – e 21 di essi l’hanno ratificata. Inoltre, la maggior parte degli stati membri si è dotato di documenti ufficiali, linee guida e piani d’azione per affrontare queste problematiche a livello nazionale. La Strategia dell’UE per la parità di genere 2020-2025 elenca una serie di azioni per i prossimi 5 anni e si impegna ad assicurare che la Commissione includa una prospettiva paritaria nelle politiche europee in tutti gli ambiti.
Stereotipi di genere ancora “duri a morire”
Giochi, lavori, tratti di personalità, attività domestiche, sport e giudizi morali. Nonostante gli importanti passi in avanti fatti in questi anni, gli stereotipi di genere sono ancora duri a morire e sono diversi i campi in cui si ritrovano. A confermarlo una recente ricerca che ha coinvolto 1854 persone da tutta Italia i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Archives of Women’s Mental Health” nell’articolo dal titolo “Everything changes but nothing changes: gender stereotypes in the Italian population”
La Strategia Nazionale sulla parità di genere ha la finalità di “rendere l’Italia un paese dove persone di ogni genere, età ed estrazione abbiano le medesime opportunità di sviluppo e di crescita, personali e professionali, di accesso al mondo dell’istruzione e del lavoro, senza disparità di trattamento economico o dignità, e possano realizzare il proprio potenziale con consapevolezza di una uguaglianza garantita e senza compromessi in un paese moderno e preparato per affrontare la sfida dei tempi futuri”.