Want to create interactive content? It’s easy in Genially!
Lavoro di gruppo n.3 classe 3A Leonardo in digitale
le formichine
Created on March 14, 2025
Start designing with a free template
Discover more than 1500 professional designs like these:
Transcript
LA VERGINE DELLE ROCCE
La
Leonardo Da Vinci
Elisa Galmonte, Giorgia Giugovaz, Matilde Teghini e Minerva Tognon
<-- I MOTI DELL'ANIMO
LA VERGINE DELLE ROCCE
<-- INTRODUZIONE
<-- LO SFUMATO
<-- LA PROSPETTIVA AEREA
PROSPETTIVA AEREA & SFUMATO
National Gallery (1495-1508)
Louvre (1483-1486)
LE DUE VERSIONI:
Prima di Leonardo molti pittori rappresentavano figure statiche con espressioni poco naturali. Lui, invece, studiava attentamente l'anatomia e il comportamento umano, osservando le persone e facendo schizzi per catturare le emozioni in modo realistico. Questo ha reso le sue opere più vive ed espressive.
Secondo lui, un buon pittore non deve solo saper dipingere l'aspetto fisico di una persona, ma anche il suo stato d'animo attraverso:
I moti delll'animo di Leonardo Da Vinci sono un concetto che riguarda la rappresentazione delle emozioni nei volti e nei gesti delle persone nei suoi dipinti e disegni.
I MOTI DELL'ANIMO
- le espressioni facciali
- i movimenti del corpo
- lo sguardo
Realizzata per la Confraternita dell' Immacolata Concezione a Milano, ma non accettata perchè ritenuta troppo "eretica".
Prima versione
Realizzata successivamente, più ortodossa, per soddisfare i monaci, commitenti iniziali. Al contrario della prima versione, realizzata solo da Leonardo, questa fu completata dagli allievi.
Seconda versione
In tutto il dipinto crea effetti visivi, come quello delle ali/non ali dell’angelo, e dà quindi quell’alone di mistero tipico delle sue opere. Applicando lo sfumato anche nei volti riesce a rendere i personaggi più vivi e dargli movimento.
LO SFUMATO
Leonardo Da Vinci usava in tutte le sue opere la tecnica dello sfumato. Questa serviva a rendere le figure più realistiche e a dargli maggior volume. Leonardo giocava con colori, luci e ombre per rendere meno visibili i contorni; usava questo metodo perché voleva avvicinarsi il più possibile al modo in cui noi vediamo le cose, quindi il fatto di eliminare i contorni netti sicuramente lo aiutava nel suo intento. In quest’opera sicuramente si vede molto bene, ad esempio nel dettaglio di Gesù. Vediamo infatti come dal braccio e dal corpo del bambino si passi alla figura dell’angelo quasi senza accorgersi del confine tra i due.
INTRODUZIONE
STORIA DEL DIPINTO: L'opera rappresenta il mistero dell' Incarnazione, tramite le figure della Vergine Maria, di Gesù Bambino e di San Giovanni Battista. Il soggetto e' interessante perchè, non trovando alcun riscontro nelle Sacre Scritture, esso si presta perciò a diverse interpretazioni. Il dipinto celebra l'incontro leggendario tra San Giovanni Battista e Gesù durante l'esilio della Sacra Familia in Egitto, con un focus simbolico sulla protezione dell'angelo Uriel. La composizione piramidale del dipinto, con il vertice sulla testa della Vergine, simboleggia la Santissima Trinità e include elementi prefigurati del Battesimo e della Crocifissione. I colori e i materiali preziosi, come il blu ottenuto dai lapislazzuli, sottolineano l'importanza dei personaggi sacri e il simbolismo celeste dell'opera. Leonardo utilizzò tecniche come la PROSPETTIVA AEREA e lo SFUMATO per creare profondità e un effetto di contrasto tra i diversi piani della tela, evocando un universo inquietante e misterioso.
La Vergine delle Rocce è un'opera realizzata da Leonardo da Vinci tra il 1483 e il 1486. Nel 1482, infatti, Leonardo fu inviato a Milano da Ludovico il Moro soggiornando alcuni anni alla corte degli Sforza. Di tale periodo (1482 - 1499) non ci restano molte opere (Ritratto di musico, La Belle Ferroniere, La Dama con l' ermellino) ; quella che però, le supera tutte in valore è La Vergine delle Rocce, destinata ad occupare la parte centrale di una pala d'altare dedicata all' Immacolata Concezione, in seguito scomparsa. Il dipinto, oggi esposto al Louvre, fu realizzato quando l'artista aveva circa trent'anni, su commissione di una confraternita laica dell'Ordine Francescano di Milano; traslata poi su tela verso la fine del '700.
La prospettiva aerea, i cui studi furono iniziati da Leonardo Da Vinci, si fonda sul fatto che l'aria non è del tutto trasparente, ma con l'aumentare della distanza dal punto di osservazione i contorni divengono più sfumati, i colori sempre meno nitidi e la loro gamma tende verso l'azzurro.Leonardo di conseguenza nella sua pittura rende gli oggetti con colori sempre più sfumati in funzione della loro distanza, rendendo più nitidi quelli in primo piano.Secondo i suoi studi inoltre, l'aria è più densa quanto è più vicina al suolo, mentre diventa più trasparente con l'altezza. Quindi soprattutto gli elementi di paesaggio che si sviluppano in altezza, come le montagne, appaiono più nitidi nella parti più alte.
LA PROSPETTIVA AEREA
La prospettiva aerea o prospettiva atmosferica, è un tentativo di rappresentare sulla superficie piana di un' opera pittorica la terza dimensione, data da una illusoria profondità.Si tratta della misura delle distanze in profondità secondo la densità e il colore dell' atmosfera.