Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Get started free

Ferdinando Carretta aveva 27 anni quando il 4 agosto 1989 a Parma, uccise entrambi i genitori e il fratello a colpi di pistola. Dopo l’accad

Greta Perkins

Created on March 14, 2025

Start designing with a free template

Discover more than 1500 professional designs like these:

Transcript

Start

Caso Carretta

Novembre 1998

TROVATO UNO DEI CARRETTA

Continua

"Ferdinando, il figlio maggiore individuato a Londra. Ancora mistero sulla sorte dei genitori e del fratello..."

Giuseppe Carretta fa il cassiere in una fabbrica, mentre sua moglie Marta Ghezzi è una casalinga. Giuseppe e Marta sono sposati, vivono a Parma e hanno due figli, Ferdinando di 26 anni, descritto da tutti come un ragazzo introverso e Nicola di 23 che invece ha un passato di tossicodipendenza e richiede delle attenzioni extra da parte di tutta la famiglia.Per distrarsi da tale situazione nell’agosto del 1989, decidono di andare a fare una vacanza. Giuseppe e Marta avevano comprato un camper e l’itinerario di questa vacanza sarebbe stato Francia, Spagna e infine Marocco... ma al viaggio si unisce solo il figlio minore Nicola. Ferdinando, invece che è appunto quello più tranquillo, decide di rimanersene a casa.

Locked
Locked
Locked
Locked
Locked
La vacanza perfetta
Locked
Locked

La scomparsa

Locked
Locked
Completed
La scomparsa
4 agosto 1989
Tutto è al proprio posto.

Un particolare ha colpito gli investigatori: in casa, situata in via Rimini, non manca nulla. Nessun segno di furto o di partenza precipitosa

I colleghi hanno segnalato l’assenza, ma inizialmente si è pensato a un prolungamento delle ferie.

Tranne loro. E tranne Ferdinando Carretta, 27 anni, primogenito della famiglia, che non sarebbe partito con i genitori e i fratelli. Anche lui, però, è scomparso.

A far scattare l’allarme vero e proprio è stata la sorella di Marta, che per giorni ha tentato invano di contattare la famiglia: nessuna risposta al telefono. Il 3 settembre, la donna si è rivolta alle autorità, denunciando ufficialmente la scomparsa.

La Procura di Parma ha aperto un fascicolo per scomparsa multipla e non esclude nessuna ipotesi. Chi ha visto la famiglia Carretta? Dove si trovano oggi Giuseppe, Nicola e Ferdinando? E soprattutto: cosa è successo davvero dopo quella mattina del 5 agosto? Le domande si moltiplicano. Le risposte, per ora, non arrivano.

Parma – Una tranquilla famiglia è sparita nel nulla, lasciando dietro di sé solo domande e inquietanti silenzi. Giuseppe Carretta, Marta Ghezzi e i loro figli sono partiti per le vacanze estive lo scorso 4 agosto. Da allora, nessuno li ha più visti. A destare preoccupazione è stato il mancato rientro al lavoro di Giuseppe, previsto per il 28 agosto.

La scomparsa della famiglia Carretta

BREAKING NEWS

Locked
Locked
Locked
Completed
Completed
La visione mediatica

Tutti cominciano così a diventare “giudici del caso”, formulando infinite teorie, speculazioni, cospirazioni su quello che poteva essere accaduto a quella famiglia. La più comune è che la famiglia carretta sia fuggita ai Caraibi per iniziare una nuova vita: scoprono infatti che Giuseppe aveva cambiato in banca due assegni per un totale di 4 milioni di lire pochi giorni prima della scomparsa.

Ma la casa in ordine, perfettamente ripulita da ogni traccia, fa dimenticare agli investigatori un piccolo dettaglio sospetto: alcune lettere ambigue firmate da Giuseppe Carretta e indirizzate a suoi parenti e conoscenti, in cui si dice che la famiglia ha deciso di trasferirsi all’estero per motivi non chiarissimi ma che fanno pensare a motivi fiscali o economici. Il tono utilizzato è però freddo e impersonale e le motivazioni del trasferimento appaiono troppo vaghe e prive di dettagli realistici. Difatti secondo il pubblico ministero Antonio Di Pietro non si tratta affatto di una fuga volontaria. Secondo lui c’è stato un delitto: sostiene infatti che sia stato proprio il figlio Ferdinando ad uccidere tutti e poi a scappare via. Senza prove consistenti per poter costruire un capo di accusa, il caso viene lasciato aperto, rimanendo così in sospeso per nove lunghi anni… fino al 20 novembre del 1998.

CHI L'HA VISTO?

https://youtu.be/W86bQI0f6rU?si=3vwZcJWlA1MfUR1T

La vicenda diventa presto un caso mediatico e il programma Chi l’ha visto? se ne occupa ampiamente. È proprio un telespettatore della trasmissione a ritrovare il loro camper diversi mesi dopo, il 19 novembre a Milano, abbandonato in un parcheggio di una metropolitana di Milano: all’interno non c’è traccia della famiglia.

Continua
Il ritrovamento di Ferdinando
Completed
Locked
Locked
Completed
Completed

Il caso Carretta rimane irrisolto per nove lunghi anni, fino al 20 novembre 1998, quando accade qualcosa di del tutto inaspettato a Londra. Un semplice controllo stradale cambia le sorti dell’indagine: un poliziotto ferma un Pony Express per divieto di sosta e, come da prassi, chiede i documenti al conducente. L’uomo si presenta come Antonio Ferdinando Carretta. Il nome insospettisce il poliziotto, che decide di effettuare una verifica approfondita nei database.

È in quel momento che emerge qualcosa di incredibile: Ferdinando risulta tra le persone scomparse nella lista Interpol, insieme al resto della sua famiglia. La scoperta fa immediatamente scattare l’allarme: la polizia britannica avvisa le autorità italiane e la procura di Parma riapre il caso, fermo da anni.Nel frattempo, Ferdinando vive a Londra da tempo, conduce una vita apparentemente normale: ha un lavoro, un appartamento in periferia e documenti in regola. Il programma Chi l’ha visto? non perde tempo e si attiva subito per realizzare un servizio speciale su questa svolta sorprendente.

La confessione
Completed
Completed
Locked
Completed
Completed

Ferdinando racconta che quando i suoi genitori e suo fratello Nicola erano partiti per la vacanza in camper, lui aveva deciso di restare a Parma per una vacanza studio e inaspettatamente, al termine dell’estate, era venuto a sapere della loro scomparsa attraverso i giornali. Lo shock era stato tale che aveva deciso di sparire anche lui, rompendo i contatti con chiunque.Era partito per il Canada, poi per gli Stati Uniti, e infine si era stabilito a Londra. Qui aveva trovato un piccolo appartamento e un lavoro come Pony Express, riuscendo di fatto a ricostruirsi una vita.

Poi comincia a parlare senza fermarsi più, confessando nei dettagli quanto accaduto, pronunciando frasi sconvolgenti come: «Ma tu lo sai quanti colpi ho sparato? Lo sai qual è l’odore dei morti?».Le sue parole, trasmesse in diretta, lasciano il pubblico e gli stessi giornalisti senza parole. La verità che per nove anni è rimasta nascosta, ora è esplosa improvvisamente

«Sono stato io ad ucciderli, sento ora di doverlo dire per mettere fine a tutta questa farsa»

L’intervista rilasciata a Chi l’ha visto? viene tuttavia costruita in modo molto diretto: le sue risposte vengono intervallate da immagini e filmati della famiglia Carretta, ancora uniti, prima della scomparsa. Ed è proprio davanti a queste immagini che accade l’inaspettato: Ferdinando improvvisamente cambia espressione, come colpito da un flashback, e rompe il silenzio con una frase sconvolgente:

Continue
Completed
Completed
Completed
Racconto dei fatti
Completed
Completed
E gli aspetti psicologici?

Nel 1986 Ferdinando Carretta acquista una pistola in Sicilia. La userà solo tre anni dopo, il 4 agosto 1989, la sera prima della partenza della famiglia per le vacanze. Decide di agire in quel momento per avere il tempo di ripulire la casa senza sospetti. Chiude porte e finestre, si guarda allo specchio e si dice: «Se non li ammazzo oggi, muoio io.» In casa ci sono solo lui e i genitori. Il primo a essere colpito è il padre. La madre accorre spaventata e lui le spara subito. Dice allo psichiatra di averla amata molto, ma nonostante ciò le ha sparato senza esitazione. Poi ricarica e continua a sparare fino a perdere il conto dei colpi. Aspetta il fratello Nicola, che teme per la sua forza. Quando Nicola rientra e vede i corpi, urla: «Ma che fai?» Ferdinando gli spara, colpendolo anche a un occhio. Finito il massacro, viene preso da una fame improvvisa: mangia ciò che la madre aveva preparato per cena. Trascina i corpi nel bagno, li impila nella vasca e pulisce tutta la casa con cura maniacale. Nessuna traccia sarà trovata, nemmeno col luminol. Dopo mezzanotte, carica i corpi in auto. Tenta di scaricarli al Po, ma trova una coppia in macchina e cambia meta. Li abbandona in una buca in una discarica di Viarolo. Uccide anche il gatto e lo getta nel fiume con la pistola. Infine, porta il camper a Milano e lo lascia in un parcheggio, sperando che qualcuno lo rubi.

Nel 2008, dopo dieci anni in ospedale psichiatrico, Ferdinando viene dichiarato socialmente riabilitato e ottiene la libertà vigilata. Oggi vive lontano dai riflettori, in una condizione di sorveglianza discreta.

Ferdinando viene analizzato dallo psichiatra Vittorino Andreoli, che lo definisce affetto da schizofrenia latente e lo ritiene incapace di intendere e volere al momento del delitto. Il suo disturbo si manifestava sin dall’infanzia con un’ossessione patologica per la defecazione: il rumore della strada lo bloccava, facendolo sentire osservato, fino a impedirgli quasi del tutto di espletare le funzioni corporee. Questo lo portava a sentirsi gonfio e a sviluppare pensieri paranoici legati al suo corpo. Aveva anche iniziato a urinare solo in barattoli, che poi svuotava. Quando suo padre lo scoprì una notte a defecare in salotto, lo umiliò anziché aiutarlo, innescando in Ferdinando un rancore profondo. Il malessere si intensificò con gli anni fino a convincersi che l’unico modo per liberarsi fosse eliminare la sua famiglia.

Continue
Completed
Completed
Completed
Completed
Completed
Completed