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Francesco Petrarca

Maria

Created on March 12, 2025

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Transcript

(1304-1374)

La vita

Nasce ad Arezzo nel 1304. Il padre, guelfo bianco ed esule fiorentino, esercita l’attività notarile ad Arezzo, a Pisa e poi ad Avignone presso la Curia papale. Francesco trascorre la sua giovinezza tra Carpentras e Montpellier e intraprende lo studio del diritto. Dal 1320 è a Bologna, dove incontra Giacomo Colonna: dal 1327, a causa delle difficoltà economiche seguite alla morte del padre, entra a servizio della famiglia Colonna. Incontra Laura.

Francesco Petrarca

(1304-1374)

Francesco Petrarca

La vita

Nel 1330 diventa cappellano del cardinale Giovanni Colonna presso il quale resterà fino al 1347, sommando benefici che gli consentiranno di dedicarsi alle lettere. Moltissimi sono i viaggi compiuti in Italia e in Europa. Dal 1337 risiede a Valchiusa, non lontano da Avignone, dove compone le opere di erudizione latina che gli varranno l’incoronazione poetica, avvenuta a Roma nel 1341. La monacazione del fratello Gherardo e la morte di persone care, tra cui quella di Laura durante la peste nera del 1347-1348, inducono una crisi spirituale. Al distacco dai Colonna segue una peregrinazione frenetica per varie città tra cui Firenze, dove incontra Boccaccio.

(1304-1374)

Francesco Petrarca

La vita

Nel 1353 lascia per sempre la Provenza e si reca a Milano dai Visconti per i quali compie missioni diplomatiche: Petrarca è ormai un intellettuale di fama europea. Nel 1362 è a Padova e a Venezia, ma dal 1370 si ritira presso il podere di Arquà, sui Colli Euganei, dove trascorre gli ultimi anni assistito dalla figlia. Muore ad Arquà nel 1374.

Nuclei tematici 1

  • Nucleo tematico predominante è l’amore per Laura – sentimento ora peccaminoso, ora doloroso, ora gioioso, ora nobilitante – che funge da strumento di un più ampio percorso di autoanalisi psicologica e morale dell’io poetico.
  • Legato all’amore è il tema dell’inquietudine interiore e la continua oscillazione tra l’aspirazione alla beatitudine celeste e l’attrazione per i beni terreni.
  • Petrarca compie il proprio perfezionamento morale: l’io poetico svela le contraddizioni del proprio animo, facendosi testimone di un tormento esistenziale e morale di grande modernità.

Canzoniere (1336-1374)

Raccolta poetica in volgare, intitolata Rerum Vulgarium Fragmenta, di 366 componimenti divisi tra rime in vita e rime in morte di Laura

Le opere

Nuclei tematici 2

  • Spicca il motivo della natura e dell’eterno ritorno delle stagioni, che spesso si intreccia con il tema della memoria, incentrato sul confronto tra passato e presente, e che porta con sé il sentimento della fugacità del tempo e dell’incombere della morte.
  • Secondari appaiono altri temi come quello politico, sia esso encomiastico o invece polemico quando indirizzato alla volta della corruzione della Curia papale.

Canzoniere

Le opere

Lo stile 1

  • Il Canzoniere stabilisce un nuovo classicismo volgare che affonda le radici nell’amore di Petrarca per la classicità latina: il poeta mira a una lingua regolata e omogenea, che aspira a una medietas (Chiare, fresche et dolci acque,/ove le belle membra/pose colei che sola a me par donna;/gentil ramo ove piacque/(con sospir mi rimembra)/a lei di fare al bel fianco colonna) in grado di porre un argine al disordine della poesia coeva.
  • Il risultato è un italiano elegante e sceltissimo (Era il giorno ch’al sol si scoloraro/per la pietà del suo factore i rai), che sul piano lessicale evita tanto il registro basso e realistico quanto quello aulico e filosofico e in cui le citazioni della tradizione classica e romanza sono armonicamente fuse in un personale dettato poetico.

Canzoniere

Le opere

Canzoniere

Le opere

Lo stile 2

  • Le figure retoriche predilette sono quelle di natura binaria, come antitesi (di fuor si legge com’io dentro avampi), dittologie (solo et pensoso), chiasmi (dal pigro gielo et dal tempo aspro et rio), parallelismi e ossimori (la fera bella et mansueta), capaci di restituire la scissione interiore dell’io poetico.
  • Abbandona i sicilianismi e i provenzalismi sul piano morfologico (il suffisso in -anza) e metrico (la rima siciliana) e crea allitterazioni (di me medesmo meco mi vergogno), catene foniche, assonanze e consonanze in rima (-aro, -ato, -arco) che danno omogeneità al tessuto fonico della poesia.
  • Metricamente prevale il sonetto, cui seguono canzoni, sestine, ballate e madrigali: i moduli della tradizione sono sottoposti a variazioni che tendono alla resa di componimenti più agili, fluidi e musicali, cui contribuiscono rime prive di asperità e una sintassi paratattica assai scorrevole.