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ENZO MARI

sara savoldi

Created on March 11, 2025

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Transcript

la coscienza del design

ENZO MARI

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Mereghetti Angelica,Savardi Greta e Savoldi Sara

Enzo Mari

“Un oggetto di design non è solo quello che si vede ,ma tutto ciò che esso rappresenta”.“Non esiste oggi parola più oscena e più malsana della parola creatività. Si produce il nulla, la merda con la parola creatività”. Enzo MariMari suggerisce che ogni oggetto di design porta con sé una storia, una filosofia, un pensiero e una funzione, che vanno oltre la vera apparenza. Il design è un linguaggio che comunica valori, idee e risposte a bisogni, e non si limita a essere una semplice decorazione o una scelta estetica. Un oggetto ben progettato deve raccontare una storia e avere una ragion d’essere, non solo per la sua forma, ma anche per il significato che veicola e per come interagisce con chi lo usa.
I Principi e i Valori del Design
zuccheriera Java
Enzo Mari

Indice

"Io sono un artista e lavoro come un artista,proprio per questo,perchè so che cosa è l'arte,non sopporto gli oggetti sculture perchè sono soltanto il frutto delle arti applicate... L'artista è colui che dà forma a un valore collettivo, in cui tutti si riconoscono".

Enzo Mari

Enzo Mari nasce a Novara nel 1932 e si trasferisce a Milano nel 1952 per studiare all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove sviluppa una profonda passione per la psicologia della visione, la comunicazione e la metodologia della progettazione. Questo approccio non convenzionale lo distingue fin da subito e lo spinge a esplorare un campo che unisce arte, scienza e filosofia. Negli anni '50, Mari inizia ad avvicinarsi al disegno industriale, realizzando il suo primo progetto significativo per il marchio Danese, segnando l'inizio di una lunga e proficua collaborazione che lo porterà a diventare una delle figure più influenti del design italiano.

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'il design muore quando si pretende che diventi una scuola prettamente tecnica,il vero design può nascere solo dalla conoscenza'

Enzo Mari

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I Principi e i Valori del Design: Etica, Responsabilità e Resistenza

i principi e i valori proposti da Enzo Mari per il design sono legati a un approccio etico, responsabile e riflessivo, in cui il designer non è solo un creatore di oggetti, ma un attore sociale che ha il compito di rispondere a necessità reali, promuovere l'autonomia e la consapevolezza e contrastare il consumismo e l’omologazione. Il design, per Mari, è un mezzo di resistenza culturale e sociale e deve essere finalizzato al benessere collettivo, alla sostenibilità e alla qualità della vita.

Enzo Mari

"La bellezza del design è nella sua capacità di risolvere un problema con la massima semplicità."

La zuccheriera Java di Enzo Mari, progettata nel 1977 per la cooperativa Alessi, è un esempio emblematico del suo approccio al design: essenziale, funzionale e riflessivo. Con linee pulite e geometriche, questa zuccheriera unisce praticità ed estetica sobria, rifiutando le tendenze consumistiche e decorative dell'epoca. Mari, attraverso questo progetto, pone l'accento su un design che risponde alle necessità quotidiane e che, pur essendo semplice, mira a migliorare la qualità della vita, senza sacrificare l'accessibilità e la durabilità.

La zuccheriera Java: Il manifesto del design razionale e funzionale di Enzo Mari

analisi formale e caratteristiche funzionali

Forma: Il design a cilindro esprime semplicità e razionalità, evitando decorazioni superflue e concentrandosi sulla funzione.Coperchio: Ha una curvatura leggera che facilita la presa e l’apertura, senza l’uso di maniglie o meccanismi complicati. Materiali: melanina stampata Semplicità d'uso: La bocca larga consente un facile accesso allo zucchero, mentre il coperchio si solleva senza difficoltà, rendendo l'uso intuitivo.

Una delle domande centrali del lavoro di Mari è: “Perché sto facendo questo lavoro? A chi serve?” In questo contesto, egli riflette sulla funzione dell'oggetto e sull’impatto che il suo processo produttivo ha sulle persone coinvolte. Il design non è solo un atto creativo, ma anche una riflessione sul valore del lavoro stesso: “Mi sto divertendo a costruire questo lavoro? E l'artigiano che eseguirà gli stampi farà un lavoro meno alienante?”.

dettagli significativi

critiche

Le critiche alla zuccheriera Java nascono dalla difficoltà di bilanciare due aspetti del design: da una parte c’è l'utilità pratica, che Mari ha messo al centro del suo lavoro, dall'altra c’è la necessità di creare un oggetto che non sia solo funzionale, ma che emozioni o crei una connessione più profonda con chi lo usa. Nonostante queste critiche, il progetto della zuccheriera Java resta comunque molto importante perché mostra la visione di Mari, che ha cercato di riflettere sul vero significato del design: un oggetto che non sia solo un vezzo estetico, ma che sia davvero utile.

Grazie per l'attenzione

Un esempio tangibile di questa riflessione è l'innovazione della cerniera contraria. Mari immaginava un operaio che, per tutta la vita, dovesse avvitare e inserire viti, giorno dopo giorno. Così, per ridurre l'alienazione del lavoro, inventò una cerniera con un chiodo, un sistema che semplificava e rendeva più efficiente il lavoro. Con questa invenzione, Mari non solo cercava di risolvere un problema pratico, ma anche di alleggerire il carico dell'operario, riducendo la monotonia e la ripetitività di un compito alienante.

La cerniera è uno degli elementi centrali nel progetto di Enzo Mari, rappresentando il cuore stesso del suo approccio al design. Che sia mobile o fissa, la cerniera diventa il simbolo di un'idea di progettazione che non si limita a soddisfare una necessità pratica, ma riflette anche una visione più ampia, quasi utopica, del design stesso. Mari afferma: “Io sono contento nel progetto quando riesco a immettere una piccola percentuale di utopia”, un concetto che si traduce nella ricerca di soluzioni non solo funzionali, ma anche riflessive e critiche nei confronti del mondo del lavoro e della produzione industriale.

la cerniera contraria

  • Made in Italy: Mari è associato alla nascita del Made in Italy, diventando una figura centrale nella promozione del design italiano a livello internazionale.
  • Critico e animatore del dibattito sul design: Oltre ad essere un designer, Mari è anche un grande critico e un attivo partecipante nella discussione sul ruolo e sull'evoluzione del design, sfidando le convenzioni estetiche e funzionali.
  • Design come dimensione politica e morale: Per Mari, il design va oltre l'aspetto estetico; ha una dimensione politica e morale, poiché ogni progetto deve riflettere sull'impatto che ha sulla società e sull'individuo.
  • "Coscienza del design": Il suo impegno intellettuale e critico è stato così influente che Alessandro Mendini lo ha definito la “coscienza del design”, riconoscendo il suo ruolo come riflettore delle problematiche sociali attraverso il design.
  • Arte Cinetica (1962): Nel 1962, Mari entra nel movimento dell'Arte Cinetica, che esplora il rapporto tra movimento e percezione visiva, aggiungendo una nuova dimensione al suo lavoro artistico e progettuale.
  • Collaborazione con Bruno Munari: Durante il periodo dell'Arte Cinetica, Mari collabora strettamente con Bruno Munari, altro pioniere del design e dell'arte, rafforzando la sua posizione come figura centrale nella scena culturale e progettuale italiana.
  • Lavoro poliedrico: Il suo lavoro si sviluppa in modo poliedrico, affrontando tematiche di rilevanza sociale e culturale, con l’obiettivo di unire l'estetica alla responsabilità sociale.

I Punti Fondamentali della Vita e del Pensiero di Enzo Mari

pensiero

Funzionalità e Semplicità: Il design deve essere essenziale, rispondendo a necessità concrete e senza orpelli inutili. Ogni oggetto deve essere utile e pratico. Eticità e Responsabilità Sociale: Il designer ha il dovere di progettare pensando al bene collettivo, con un design accessibile e responsabile dal punto di vista sociale ed ecologico. Critica al Consumismo: Mari si opponeva al design come strumento di profitto e consumismo, promuovendo invece la riflessione e l’autonomia attraverso progetti come l’autoprogettazione. Sostenibilità: Il design dovrebbe essere orientato alla durabilità e al rispetto per l’ambiente, scegliendo materiali e soluzioni che abbiano un impatto minimo. Relazione tra Oggetto e Utente: L'oggetto deve stimolare una riflessione consapevole nell’utente, integrando estetica e funzionalità in modo autentico. Rifiuto delle Mode e dell'Industrializzazione: Mari rifiutava il conformismo e le mode, prediligendo un design autentico, libero dalle dinamiche industriali.