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Gabriele D'annunzio
Classe 2b
Created on March 10, 2025
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Transcript
capelli leonardo, toigo marco e diaby mariam
Gabriele D'annunzio
Gabriele D'annunzio nacque a Pescara nel 1863. Si iscrisse alla facoltà di Lettere di Roma, a Roma ebbe modo di frequentare l'ambiente letterario e giornalistico. Il primo romanzo "Il piacere" fu pubblicato nel 1889 seguito da "Giovanni Episcopo e L'innocente" che furono pubblicate nel 1892. Al termine della guerra si fece portavoce della "vittoria mutilata" e nel Settembre del 1919 occupa con un gruppo di volontari la città di Fiume, tuttavia con il Trattato di Rapallo l'italia riconobbe la città di Fiume come stato indipendente. Gabriele D'Annunzio morì nel 1938 nella villa sul lago di Garda.
la vita
La produzione letterale di D'Annunzio è molto vasta e affronta generi diversi dal romanzo. La caratteristica comune a tutta la sua opera è la centralità del tema dell'arte e sopprattutto dell'artista inteso come colui che nella vita incarna la bellezza. La maggiorparte della produzione di D'Annunzio riflette ciò che lui stesso era. La conoscenza del pensiero del filosofo tedesco Friendrich Nietzsche offrì una base teorica sulla concezione della superiorità dell'artista. Nelle opere liriche di D'Annunzio è presente come tema centrale la ricerca della bellezza ma anche la completa identificazione tra uomo e natura.
Le opere
La pioggia nel pineto si compone di quattro strofe di 32 versi ciascuna, di misura variabile dal ternario al novenario, con prevalenza di senari. L’ultimo verso di ogni strofa è il nome con cui il poeta si rivolge alla donna amata: Ermione. Sono presenti vari tipi di rima: rima baciata, per es. odo/odo (vv.2-4); rima incrociata, per es. pini/irti/mirti/divini (vv.12-15); rima perfetta, per es. irti/mirti (vv.13-14); rime interne, per es. varia/aria (v.37);
la pioggia nel pineto
La sera fiesolana è la prima composizione (1899), in senso cronologico, della raccolta Alcyone. La poesia, come altre della raccolta, è dedicata a Eleonora Duse, con cui il poeta viveva nella villa di Capponcina, a Settignano (Firenze). Il paesaggio non viene descritto dal punto di vista naturalistico ma attraverso l’evocazione delle sensazioni che suscita. La lirica è un fluire di immagini da cui emergono due caratteristiche principali: La musicalità; L’antropomorfizzazione del paesaggio.
la sera fiesolana
Il Vittoriale degli Italiani è un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua eretto dal 1921, a Gardone Riviera sulle rive del lago di Garda da Gabriele d’Annunzio con l’aiuto dell’architetto Gian Carlo Maroni, a memoria della “vita inimitabile” del poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale. Il Vittoriale oggi è una fondazione aperta al pubblico.
Il Vittoriale degli italiani
L'entrata del vittoriale si trova in "Via al Vittoriale", dove per entrare devi prenotarne autonomamente l'ingresso sul sito del Vittoriale pagando in anticipo sia Parco che Prioria.
L'entrata del vittoriale
La collezione permanente del museo raccoglie oggetti personali ed intimi del poeta e delle sue ospiti, come abiti, camicie da notte, scialli, sottovesti ma anche gioielli, scarpe, stivali, oggetti da scrivania e vasellame da tavola. Non solo oggetti personali, nel museo sono esposti anche i collari dei suoi amati cani, le boccette dei profumi da lui utilizzati e le ampolle della celebre Aqua Nuntia, il profumo ideato dal poeta stesso. Il museo ospita al suo interno anche mostre temporanee in un allestimento che riprende i caratteri delle stanze interne alla Prioria, con una luce soffusa in grado di creare una particolare atmosfera e consentire al turista di immergersi nello spirito del Vittoriale.
Museo d'annunzio segreto
L'arco dell'ospite
L’Arco dell’Ospite, che riprende l’archetipo dell’arco monumentale celebrativo e che accoglie il visitatore in quella che sarà l’ultima dimora del poeta.
Pilo del Piave, eretto a imitazione di quelli delle navi da guerra, sorregge la Vittoria del Piave, opera di Arrigo Minerbi e dono della città di Milano a Gabriele d’Annunzio nel maggio 1935. Poco lontano in una piazzetta che si affaccia sul teatro e sul lago il Comandante ha voluto anche il pilo del “Dare in brocca” (Centrare il bersaglio), a ricordo dell’impresa di Fiume, costituito da un fregio in marmo con tre frecce che colpiscono il centro del bersaglio e il pennone con la bandiera del Vittoriale, rossa e blu.
Piazzetta del Pilo del Piave
Il teatro all'aria aperta
Il teatro si affaccia sul lago e contiene circa 1500 spettatori, che possono contemplare l’isola del Garda, la rocca di Manerba, il Monte Baldo e il promontorio catulliano di Sirmione. Dal 2010 allo spettacolo naturale si è aggiunto anche il Cavallo blu, capolavoro di Mimmo Paladino. Nel 2020 il teatro è stato restaurato come da desiderio del poeta con la copertura in marmo rosso veronese.
IL giardino delle vittorie
Dalla piazza dell’Esedra un piccolo viale conduce al cosiddetto Giardino delle Vittorie, da cui si gode una magnifica vista del lago e del Pilo del Piave. Il giardino ospita una scultura di Ugo Riva, una dell’artista Sergio Capellini chiamata Ashanti, e da non molto sono stati piantati nuovi cipressi con tanto di nome – per sostituire quelli caduti negli anni. Questo spazio connette anche ai passaggi sul retro dell’Auditorium e alla Terrazza dello Schifamondo, una terrazza strettamente connessa con la nuova ala della Prioria
La piazzetta Dalmata
<La piazzetta Dalmata prende il nome dalla statua della Vergine con lo scettro della Dalmazia, posta alla sommità dell’alto pilo. Quest’ultimo è composto da un cilindro in pietra d’Istria, ornato da otto teste di uomini barbuti, che rappresentano “gli otto vènti della rosa italiana”, come recita l’iscrizione che percorre i gradini alla base. Sulla piazza si affacciano la Prioria e l’ala di Schifamondo che oggi ospita il Museo “D’Annunzio Eroe”.
la prioria
La Prioria, ovvero la casa di “Frate Gabriel priore”, è l’ultima dimora di Gabriele d’Annunzio arredata e decorata seguendo il suo gusto di “tappezziere incomparabile”: “Tutto qui mostra le impronte del mio stile nel senso che io voglio dare al mio stile”.L’atmosfera di sacralità che si respira all’interno è ampliata dalla scarsa illuminazione. Vetrate dipinte, finestre con pesanti tendaggi, luci soffuse nelle stanze, fanno della Prioria un luogo misterioso e suggestivo in cui il Poeta fotofobico poteva ben vivere.
auditoriame aereo s.v.a
Inserito nell’ala più recente del complesso monumentale, è costituito da un’ampia sala che custodisce, appeso al soffitto, l’aereo biposto S.V.A. del volo su Vienna, dal quale Gabriele d’Annunzio lanciò i celebri volantini sulla capitale dell’impero Austro-Ungarico. Questo cimelio, che testimonia una fase fondamentale della storia italiana, rende il luogo uno dei maggiori punti d’interesse di tutto il Vittoriale. Ideato per la riproduzione privata di pellicole cinematografiche, viene utilizzato per ospitare conferenze ed eventi.
Al termine del viale di Aligi si incontra la fontana del Delfino, che raccoglie e rilancia a valle il rio dell’Acqua pazza (l’originario torrente che giunge dal colle del Vittoriale e lo attraversa), con al centro la figura in bronzo di Afrodite che emerge dalle acque insieme a un delfino.
fontana del denlfino
Lago dei cigni
Il piccolo lago del cigno si può raggiungere percorrendo il sentiero adiacente la fontana del Delfino, proprio accanto all’area di ristoro (aperta solo nei mesi estivi).
mausoleo e tomba di Gabriele d'Annunzio
Nel Mausoleo riposa Gabriele d’Annunzio circondato dai suoi fedeli compagni, tra i quali anche l’architetto Gian Carlo Maroni. Il progetto del Mausoleo, definito dopo la morte del Comandante, è concepito sul modello dei sepolcri a tumulo romani: tre gironi in pietra, dedicati alla Vittoria degli Umili, degli Artieri e degli Eroi, sorreggono le arche in marmo di Botticino, dono della città di Vicenza, che circondano quella del Comandante, posta al centro e sul punto più alto.
Giovanni Pascoli nacque nel 1855 a san Mauro di Romagna in provincia di di forli e compi i suoi primi studi nel coleggio dei padri scolopi di urbino. il drammatico assasino del padre,in circonstanze mai del tutto chiarite,quando giovanni aveva solo dodici anni , poi la morte della madre e di due fratelli segnarono profondamente la sua infanzia e condizionarono la sua futura personalità, portanndolo e elaborare una concezione pessimitica della vita.