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da angelo a demone

gioacchino rao

Created on March 9, 2025

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Transcript

la donna nella letteratura

da angelo a demone

la nascita di venere

la primavera

giuditta decapita oloferne

la nascita di venere

-la donna ideale

opera

donna in dante e petrarca

-Dante e la donna Angelicata
- Petrarca e l'amore inaccessibile

La primavera-botticelli

l'amore che unisce la natura e l'umanita'

opera

Boccaccio e la donna terrestre-decameron

Con Boccaccio, la visione della donna si arricchisce di sfumature più umane e reali. Nel Decameron, le donne non sono più solo figure spirituali o lontane, ma diventano protagoniste di storie concrete, complesse e talvolta sensuali. La figura della donna cambia: non è più un simbolo inaccessibile, ma una presenza attiva, con desideri, passioni e imperfezioni. Questa evoluzione si distacca dalla visione idealizzata di Dante e Petrarca, in cui la donna è una guida celeste o un amore irraggiungibile, e si avvicina a una figura più terrena, che può scegliere, agire e persino ingannare

Chaucer and Boccaccio: Redefining Women

BAROQUE

Boccaccio was not the only writer to challenge the medieval ideal of women. Geoffrey Chaucer also moved away from the traditional image of the pure and submissive woman, portraying female characters as complex, intelligent, and independent. Chaucer was influenced by Boccaccio, drawing inspiration from Decameron for some of his Canterbury Tales. Both authors gave women an active role in their stories, allowing them to express desires, opinions, and even manipulate the men around them.

example

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BAROQUE

women of power

L’opera di Artemisia Gentileschi Giuditta che decapita Oloferne rompe con l'immagine tradizionale della donna sottomessa. Giuditta non è una figura idealizzata o passiva, ma una donna che agisce con determinazione e violenza per difendere il proprio popolo. Questa rappresentazione della femminilità forte e aggressiva si allontana dall’ideale medievale e si avvicina a una nuova visione della donna indipendente.

Lady Macbeth

xx/xx/xxxx-xxxx

Nel corso dei secoli, la figura della donna è stata oggetto di rappresentazioni che vanno dalla purezza spirituale all’indipendenza e al potere. Da Dante e Petrarca, che la vedono come una musa celeste e irraggiungibile, fino a Boccaccio, Chaucer, Botticelli che l’hanno resa più umana, concreta e talvolta anche potente. Le opere di Botticelli e le storie di Boccaccio e Chaucer mostrano una transizione: da una donna ideale e passiva a una donna attiva, capace di agire, scegliere, e, in alcuni casi, persino ribellarsi. Questa evoluzione riflette non solo i cambiamenti nei valori culturali e sociali, ma anche la crescente consapevolezza che la donna, in tutte le sue sfaccettature, non può essere confinata in un unico ruolo. L’arte e la letteratura, da sempre specchi della società, hanno contribuito a costruire la figura della donna come essere complesso, con desideri, ambizioni e la capacità di sfidare le strutture di potere. Oggi, queste immagini di donna – da quelle spirituali e idealizzate a quelle forti e indipendenti – continuano a ispirare e a sfidare la nostra comprensione della femminilità, dimostrando come il suo ruolo nella cultura e nella società sia sempre in trasformazione.

Le donne non sono mai state solo muse. Sono sempre state arte." – Virgina Woolf

Venere come Beatrice

Beatrice, nella Divina Commedia, è più di una semplice donna: è un simbolo di salvezza e di amore purificatore. Come Venere nel dipinto di Botticelli rappresenta l’armonia cosmica e l’ideale di bellezza spirituale, Beatrice è la guida che conduce Dante verso la beatitudine eterna.

Citazione da Dante (Paradiso, Canto XXXI, vv. 64-66):"Nel suo aspetto tal dentro mi fei, com’io mi fei quando mirai Beatrice; e quinci mi venne il mio danno e ’l bene."

De Amore- A.Cappellano

L’amor cortese, descritto nel De Amore di Andrea Cappellano, esalta la donna come guida spirituale e musa ispiratrice, un ideale perfetto ma inarrivabile. La donna è vista come fonte di elevazione morale per l’uomo, ma è sempre collocata su un piano superiore. Questo rispecchia l’immagine di Venere nella tela di Botticelli, che non è oggetto di desiderio carnale, ma simbolo di perfezione e purezza.

Donna della mente

Beatrice è l’incarnazione dell’amore divino e perfetto, una figura quasi ultraterrena che porta Dante alla conoscenza più alta. Non è una donna reale, ma un simbolo di redenzione e salvezza

Citazione dal Paradiso (Canto XXIII, vv. 43-45):"E parvemi un riso de l’universo;per che mia ebbrezza venne menoe la vista mia sola un punto morò."

RUBE

Judith and Lady Macbeth: Women of Power and Revenge"

As Judith uses her strength to overturn male power, Lady Macbeth also embodies an ambitious and determined woman. In Shakespeare's play, Lady Macbeth urges her husband to commit violent acts to seize the throne, overturning the traditional role of women.Quote from Macbeth: "Unsex me here, and fill me from the crown to the toe top-full of direst cruelty!" (Here, Lady Macbeth asks to be stripped of her femininity so that she can act with ruthlessness, much like Judith does in the painting). Both figures demonstrate that women can be powerful, strategic, and ruthless, challenging male dominance and redefining the concept of femininity.

L'amore inaccessibile

Laura è irraggiungibile, eterea, una presenza quasi divina che ispira il poeta ma non può mai appartenere a lui.

Citazione dal Canzoniere (Sonetto 134):"Pace non trovo e non ho da far guerra,e temo e spero, ed ardo e son un ghiaccio."

L'amore come forza universale

Dante, nel Purgatorio, descrive l’amore come una forza cosmica che muove il mondo, un concetto molto simile a quello della Venere di Botticelli, che rappresenta l’amore come energia vitale e universale.

Citazione dal Purgatorio (Canto XVII, vv. 91-93): "Né creator né creatura mai, sanza amore, fu mai, né sarà, se mente o foco nel suo amor non sai."

Visione dell'opera

Nella Primavera di Botticelli, la donna non è più solo un simbolo spirituale, ma diventa un soggetto attivo nel mondo. Venere è il centro dell’opera, colei che armonizza il movimento e l’energia delle altre figure: rappresenta l’amore che unisce l’uomo alla natura, ma in una visione più concreta rispetto alla purezza di Venere nella Nascita di Venere.La Primavera segna un cambiamento: la donna, pur rimanendo legata all’amore come forza universale, acquista una presenza più dinamica e sensibile, diventando partecipe della vita e della creazione."

A clear example is the Wife of Bath, who, like some of Boccaccio’s female characters, challenges male authority. In her prologue, she declares: "Experience, though no written authority Were in this world, is right enough for me To speak of woe that is in marriage." Similarly, in Decameron, the story of Madonna Filippa (Day 6, Story 7) presents a woman who defends herself against the law that punishes female adultery, using wit and rhetoric to win her case. Both Chaucer and Boccaccio highlight women’s intelligence and their ability to navigate a male-dominated world.

La natura come simbolo di fertilità e rinascita: l’amore non è più solo un concetto filosofico, ma un’energia che genera la vita e il cambiamento, in connessione con la visione umanistica del Rinascimento.

Le Grazie rappresentano il mutamento della donna da simbolo ideale a soggetto concreto, che interagisce con il mondo: anticipano la donna boccaccesca, che si muove attivamente nella società.

Venere qui incarna l’amore non più puramente ideale, ma un amore che interagisce con la natura e l’umanità, riflettendo un cambiamento rispetto alla Venere della Nascita di Venere, che era un concetto più astratto e celeste.

Venere e Laura

Laura, per Petrarca, è la donna irraggiungibile, simbolo di un amore puro ma mai realizzato, proprio come Venere nella tela di Botticelli appare perfetta e divina, ma inaccessibile. Il vento Zefiro che soffia su Venere potrebbe simboleggiare la sofferenza amorosa di Petrarca, costantemente sospinto dal desiderio per Laura, che tuttavia non può essere mai appagato.

Citazione dal Canzoniere (Sonetto 90): "Erano i capei d’oro a l’aura sparsi che ’n mille dolci nodi gli avolgea; e ’l vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi ch’or ne son sì scarsi."

Visione dell'opera

Venere, nella sua purezza e bellezza, rappresenta l’armonia universale dell’amore, che muove e sostiene l’intero cosmo. La sua nudità, lontana da ogni sensualità, simboleggia la castità e la nobiltà dell’anima.Questa visione della donna come essere perfetto e spirituale ricorda l’immagine della donna medievale, celebrata nella poesia di Dante, Petrarca e nell’amor cortese.