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Il Razionalismo Italiano e l'Urbanistica tra le Due Guerre
Giulia Malni
Created on March 7, 2025
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Transcript
Rapporto con il regime fascista
Materiali e tecniche costruttive
Influenze artistiche
Definizione e contesto storico
Il Razionalismo Italiano e l'Urbanistica tra le Due Guerre
Casa del Fascio (Como, 1932-1936)
Monumento ai Caduti di Como (1933)
Giuseppe Terragni
Confronto con Futurismo
Palazzo di Giustizia di Milano (1939-1940)
Esposizione Universale di Roma (1942)
Marcello Piacentini
Chiesa dell’Autostrada (1961-1964)
Chiesa di San Giovanni Battista ad Arzignano (1964)
Stazione di Firenze (1932)
Giovanni Michelucci
Gli interventi urbanistici di Mussolini a Roma Anni '30 - '40
Via della Conciliazione
Via dell'Impero oggi Via dei Fori Imperiali
Gli interventi urbanistici di Mussolini a Roma Anni '30 - '40
Palazzo della Civiltà Italiano (Roma, 1938-1953)
Gli interventi urbanistici di Mussolini a Roma Anni '30 - '40
EUREsposizione Universale di Roma
Foro Italico
Gli interventi urbanistici di Mussolini a Roma Anni '30 - '40
Il Razionalismo Italiano è un movimento architettonico sviluppatosi negli anni '20 e '30 del Novecento, influenzato dal Movimento Moderno e dal Bauhaus. Questo stile si caratterizza per un'architettura funzionale, priva di decorazioni superflue, basata su forme geometriche pure, uso del cemento armato, vetro e acciaio. Il Razionalismo Italiano si collega al regime fascista, che lo utilizza per esprimere modernità e potere attraverso interventi urbanistici e architettonici di grande impatto. L’urbanistica fascista e nazista ha una forte relazione con l'architettura razionalista. La forma della città fascista e di quella nazista è la rappresentazione del potere di regime, che si avvale di grandi piazze, larghe strade, infrastrutture di collegamento, sia stradali che ferroviarie e portuali. Si collega anche alla capillare azione di bonifica di interi territori e alla costruzione di alti monumenti.
Definizione e contesto storico
La Casa del Fascio
Progettata dall’architetto Giuseppe Terragni secondo precise regole proporzionali, fu costruita a Como dal 1932. La Casa del Fascio è un esempio perfetto di razionalismo, con una struttura geometrica rigorosa e trasparenza visiva tra interno ed esterno. L’esasperata geometrizzazione pare alludere al clima di "ritorno all’ ordine" promosso dal fascismo: l’asimmetria è tuttavia nelle facciate, tutte diverse in base alla funzione.
La pianta è perfettamente quadrata e l’altezza è la metà del lato di base. Si tratta di un mezzo cubo, le cui facce sono ritmicamente scandite dalle aperture quadrate, anch’esse in rapporto proporzionale tra loro.
È così chiamata perché sorge presso lo svincolo di Firenze-Nord dell’A1: è un luogo volutamente squallido e disadorno, dedicato alla memoria degli operai caduti nella costruzione dell’autostrada. La visione architettonica è ormai neorealista, cioè recupera un rapporto nuovo con la realtà ambientale e sociale. La struttura sembra quasi nascere dal suolo adattandosi alle lievi ondulazioni del terreno. Emergono citazioni da Frank Lloyd Wright e da Le Corbusier della Cappella di Ronchamp. La muratura in pietra a vista è fatta secondo la secolare tradizione dei capomastri. La copertura in calcestruzzo armato rivestito di rame assume la forma plastica di una grande vela.
Chiesa dell'Autostrada
Dal 1936, per volere del regime fascista in accordo con lo Stato Pontificio, sulla base del progetto sviluppato dagli Architetti Piacentini e Spaccarelli, iniziò la demolizione della Spina, ed in meno di dodici mesi era stata resa libera la linea visiva che collegava Castel Sant’Angelo a Piazza San Pietro.I risultati più immediati dei lavori furono la:
- deportazione della gran massa di popolazione che viveva all’interno della Spina di Borgo, che fu dislocata nella prima periferia agricola di Roma;
- perdita di molti immobili storici, solo in parte ricostruiti ai lati della nuova via;
- assenza praticamente totale di un rilievo della Spina relativo allo stato antecedente la demolizione; i progettisti non avevano svolto alcun rilievo specifico;
- perdita dell’idea prospettica che il Bernini voleva dare al visitatore, regalando la sorpresa di uscire dalla Spina o comunque dal quartiere passando da una zona particolarmente complessa costituita da piccole vie e una serie di palazzi incastonati l’uno con l’altro, alla meraviglia di trovarsi dentro l’enorme Piazza con davanti la Basilica.
I cambiamenti della Via della Conciliazione
Frase incisa: "La città esalta con le pietre del Carso la gloria dei suoi figli" 1915-1918Questa frase celebra il sacrificio dei caduti, collegando simbolicamente le pietre del Carso, teatro di sanguinosi scontri, alla memoria dei soldati.
Monumento ai Caduti
Il Monumento ai caduti di Como, progettato da Giuseppe Terragni nel 1933, è un'imponente torre, alta 30 metri, aperta da grandi finestroni e completamente rivestita di pietra di Aurisina e Reppen. All'interno, sopra al basamento, vi è un monolito in granito d'Alzo dal peso di 40 tonnellate rivestito di diorite d'Anzola, con incisi i nomi dei 650 caduti comaschi della prima guerra mondiale. Scendendo la scala circolare si raggiunge il piano inferiore dove in uno spazio ruotato di 90° vi è un altare; qui all'interno del basamento vi era il sacrario.
Frase incisa: "Stanotte si dorme a Trieste o in Paradiso con gli eroi" 10 ottobre 1916 - Antonio Sant'EliaQuesta frase è una citazione di Antonio Sant'Elia, esprimendo il coraggio e l'eroismo dei soldati durante la Prima Guerra Mondiale.
La Chiesa di San Giovanni Battista ad Arzignano, progettata da Giovanni Michelucci nel 1964, è un esempio significativo di Razionalismo italiano, reinterpretato in chiave organica ed espressiva. La forma dell’edificio è determinata dalla funzione liturgica e dalla necessità di un’esperienza comunitaria inclusiva. Il cemento armato è lasciato esposto, enfatizzando l’onestà dei materiali e il valore della tecnica costruttiva, caratteristica della struttura a vista. La pianta irregolare e l’andamento fluido degli spazi favoriscono un’esperienza architettonica in movimento, rompendo con la staticità delle chiese tradizionali, attraverso un dinamismo spaziale che caratterizza il progetto. Le vetrate colorate e le aperture irregolari creano giochi di luce che rafforzano il significato simbolico e spirituale dello spazio, attraverso l’uso di luce e trasparenza. L’edificio dialoga con il paesaggio collinare circostante, rispondendo al principio razionalista di integrare l’architettura con l’ambiente e le esigenze umane. La semplicità e il minimalismo dell’edificio, evidenti nell’assenza di decorazioni superflue, enfatizzano la purezza delle forme e dei volumi, rispettando i principi del movimento moderno. Il progetto urbanistico di Michelucci comprende anche la scuola elementare e la Casa della Comunità, creando un sistema architettonico integrato attorno a una piazza centrale, spazio di connessione e socializzazione.
Chiesa di San Giovanni Battista
Progetto e costruzione (1936-1950):
- Realizzata per celebrare la firma dei Patti Lateranensi (1929) tra lo Stato italiano e la Chiesa, l'obiettivo principale era creare un collegamento scenografico tra Castel Sant'Angelo e Piazza San Pietro.
- Demolizione della "Spina di Borgo" (quartiere medievale e palazzi rinascimentali).
- Creazione di un asse prospettico perfetto verso la Basilica di San Pietro.
- Perdita del contrasto scenografico originale voluto da Bernini.
Via della Conciliazione
Il Razionalismo Italiano si caratterizza per l'uso di materiali moderni, come il cemento armato, il vetro e l'acciaio, che permettono di realizzare strutture funzionali e sobrie. Le tecniche costruttive si concentrano sull’efficienza e sulla funzionalità, con l'eliminazione di decorazioni superflue. Le linee sono pulite e geometriche, in accordo con il concetto di architettura funzionale. I nuovi centri urbani del periodo fascista sono costruiti a partire da un modello base: una piazza centrale, il suo monumento celebrativo, il municipio, la chiesa, la Casa del Fascio, la caserma della milizia, l’ufficio postale e la scuola. Questo modello simmetrico riflette l'idea di un ordine e di una razionalità che si estende a tutta la città.
Materiali e tecniche costruttive
Il Razionalismo in Italia coincide con l’avvento della dittatura fascista e finisce per diventare l’espressione artistica prediletta dal regime. Il fascismo, infatti, si propone come una forza giovane e rivoluzionaria che vuole emancipare l’Italia, riallineandola alle altre nazioni europee. Lo Stato fascista si fa promotore di massicce iniziative architettoniche e urbanistiche, che vanno dai grandi edifici pubblici ai monumenti, dai quartieri residenziali fino alla fondazione di nuove città. La forma della città fascista è la rappresentazione del potere del regime. Tale immagine di potenza si avvale di grandi piazze, di larghe strade, di infrastrutture di collegamento (stradali, ferroviarie e portuali) e si collega alla capillare azione di bonifica di interi territori, come nel caso delle nuove città create, come Latina, Sabaudia, Aprilia.
Rapporto con il fascismo
Il Palazzo di Giustizia di Milano, progettato da Marcello Piacentini, è un esempio emblematico della febbrile attività architettonica e urbanistica del Ventennio fascista. La sua architettura rispecchia il monumentalismo di regime, con l'uso di materiali pregiati come il marmo e il travertino al posto degli intonaci tradizionali. Le proporzioni gigantesche e la potenza scenografica dell'insieme sono elementi che dominano l'opera, creando un effetto visivo che esprime il potere e l'autorità del regime fascista.
Palazzo di Giustizia
Confronto tra Centrale Elettrica di Antonio Sant'Elia e Monumento ai Caduti di Como
Il Monumento ai Caduti di Como di Giuseppe Terragni (1933) e la Centrale Elettrica di Antonio Sant'Elia (1914) condividono la verticalità, ma con approcci diversi. Terragni utilizza forme geometriche semplici e solide, con una torre che comunica stabilità e solennità. Sant'Elia, invece, crea una struttura slanciata e dinamica, tipica del futurismo, che esprime movimento e innovazione. Entrambe le opere riflettono due visioni complementari dell’architettura: una più austera e l’altra più moderna e in evoluzione.
L'Esposizione Universale di Roma del 1942, o Expo 42, si concretizzò nel quartiere oggi noto come EUR. Il regime fascista le dedica grande attenzione, affidando il progetto a importanti architetti, con Marcello Piacentini come coordinatore principale. Piacentini, insieme ad altri architetti, crea un'architettura che unisce monumentalismo e modernità, esprimendo il potere e la visione del regime.
Esposizione Universale di Roma
ARCHITETTI: Ernesto Lapadula, Giovanni Guerrini, Mario Romano
Palazzo della Civiltà Italiana
Il Palazzo della Civiltà Italiana, noto anche come Colosseo Quadrato, è un'iconica struttura architettonica situata nel quartiere EUR di Roma. Costruito tra il 1938 e il 1943 per l'Esposizione Universale di Roma (mai avvenuta a causa della Seconda Guerra Mondiale), è un simbolo del razionalismo italiano e dell'architettura fascista. Caratterizzato da una forma cubica con una serie di archi simmetrici su ogni lato, il palazzo richiama il Colosseo romano in chiave moderna. La facciata è adornata dalla celebre iscrizione "Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori". Oggi ospita la sede della Maison Fendi e viene utilizzato per eventi culturali e mostre.
Il Razionalismo in Italia è profondamente influenzato dal Movimento Moderno e dal Bauhaus, che puntano a un design essenziale, geometrico e funzionale, lontano da orpelli decorativi. Questo stile riflette il desiderio di un’architettura che fosse praticabile e simbolicamente rappresentativa della modernità.Nel contesto fascista, il Razionalismo diventa una delle espressioni artistiche predilette dal regime, che si presenta come una forza giovane e rivoluzionaria desiderosa di emancipare l'Italia e riallinearla alle altre nazioni europee. Di conseguenza, il regime fascista promuove massicce iniziative di carattere architettonico e urbanistico: dai grandi edifici pubblici, come palazzi e monumenti, ai quartieri residenziali, fino alla fondazione di nuove città.
Influenze artistiche
Pur non essendo un quartiere preesistente, l'area fu concepita come una nuova città monumentale che riprendeva, in chiave razionalista e grandiosa, i modelli dell'urbanistica romana antica. Il risultato è un quartiere isolato, distante dal centro e privo del carattere stratificato che ha sempre contraddistinto Roma.
Le caratteristiche architettoniche sono:
- grandi spazi aperti e geometria rigorosa
- uso di materiali nobili come travertino e marmo
- edifici monumentali dal forte impatto visivo
EUR - caratteristiche architettoniche
Stazione di Firenze
La Stazione di Firenze, realizzata da Giovanni Michelucci, rappresenta il più alto punto di sviluppo del Razionalismo italiano. Realizzata in tempi rapidi grazie all’impiego di acciaio e calcestruzzo armato e all’organizzazione del cantiere in settori, così da non interrompere il traffico ferroviario, la Stazione si sviluppa in orizzontale con una galleria di testa perpendicolare ai binari. Dalla gerarchia delle sue differenti funzioni deriva l’organizzazione degli spazi interni e la scelta delle forme esterne. L’entrata con le biglietterie è spostata leggermente a sinistra. L’ingresso alle biglietterie è evidenziato dai grandi lucernari vetrati che interrompono la compatta massa muraria. Gli arrivi sono sul fianco Nord dove c’è la pensilina con la sosta dei taxi e l’uscita è sul lato destro vicina ai binari d’arrivo.
L'EUR (Esposizione Universale di Roma) è un progetto realizzato da Marcello Piacentini tra il 1935 e il 1942. L'opera era stata concepita per ospitare l'Esposizione Universale del 1942 per celebrare il Ventennale della marcia su Roma. Mai realizzata a causa della guerra, l'EUR rappresenta un altro esempio di intervento che si impone sul territorio con una logica di tabula rasa.
EUR
Via dell'Impero
Via dell'Impero (oggi Via dei Fori Imperiali), progettata tra il 1932 e il 1933, fu voluta da Mussolini per collegare Piazza Venezia al Colosseo, con l’obiettivo di enfatizzare la grandezza dell’antica Roma e del nuovo Impero fascista. La strada venne concepita come un asse monumentale per le parate militari e le celebrazioni ufficiali, divenendo uno strumento di propaganda del regime. La sua struttura, lunga circa 850 metri, fu progettata per guidare lo sguardo lungo un percorso simbolico, partendo da Piazza Venezia, passando per il Vittoriano e i Fori Imperiali, fino al Colosseo, simbolo dell’Impero Romano. Il collegamento tra Piazza Venezia, sede del potere fascista, e il Colosseo, simbolo dell'antica Roma, voleva rappresentare visivamente la continuità tra l’Impero Romano e il regime fascista, con Mussolini che si autoproclamava come il “nuovo Cesare”. In questo modo, il fascismo veniva presentato come l’erede della grandezza imperiale, attraverso un messaggio chiaro e simbolico. Il progetto mirava anche a riscoprire e restaurare i Fori Imperiali, che erano stati nascosti dalle stratificazioni medievali, per mettere in evidenza la magnificenza di Roma antica e rafforzare il parallelismo tra l’Impero e il regime fascista.
Tuttavia, la realizzazione di Via dell'Impero comportò conseguenze storiche e artistiche significative. Da un lato, si ebbe la riscoperta e valorizzazione dei Fori Imperiali, che erano stati in parte nascosti dalle costruzioni medievali, e la creazione di un asse monumentale che oggi è uno dei luoghi simbolo di Roma. D’altro lato, la demolizione di gran parte del tessuto medievale e rinascimentale comportò la perdita di numerosi edifici storici e alterò l’identità storica della città, privilegiando un’urbanistica monumentale e retorica che serviva a celebrare il potere del regime.
Il Foro Italico (1928-1938) è stato un progetto di Enrico Del Debbio e Luigi Moretti. L'obiettivo era creare un complesso monumentale che celebrasse la grandezza fascista, doveva ospitare gli eventi sportivi nazionali e internazionali e doveva preparare fisicamente i giovani per il futuro della "razza italiana". L'intero complesso è concepito come una vera e propria "città dello sport" ispirata all'urbanistica dell'antica Roma, con ampi viali, statue colossali e una forte simbologia fascista. Gli elementi principali sono:
- Stadio dei Marmi
- Palazzo H
- Obelisco di Mussolini
- Stadio Olimpico (prima Stadio dei Cipressi)
- Mosaici del viale del Foro Italico