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La Rivoluzione Francese
Federica Molteni
Created on March 7, 2025
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Transcript
La Rivoluzione Francese
PRIMA DELLA RIVOLUZIONE
01
Nel Settecento la Francia era un paese pieno di problemi: • era la culla dell’Illuminismo, ma i suoi sovrani avevano fallito ogni tentativo di riforma • era il paese più ricco e popolato d’Europa, ma la sua economia era meno produttiva di quella inglese, perché esistevano ancora dei forti vincoli feudali che non davano impulso al mercato
Ma il problema principale della Francia del Settecento era la sua società, basata su:
divisione della popolazione in tre ordini
mantenimento dei privilegi
monarchia assoluta
I sovrani francesi avevano cercato di limitare i privilegi del clero e della nobiltà, ma non osavano eliminarli del tutto perché temevano una violenta protesta da parte dei due ceti e quindi dei disordini sociali. Questo comportamento da parte dei sovrani aveva scontentato sia il terzo Stato, che avrebbe voluto riforme concrete, sia clero e nobiltà, che si erano visti ridurre i privilegi.
La goccia che fece traboccare il vaso fu la situazione economica disastrosa dello Stato francese: le spese erano infatti molto superiori alle entrate, anche perché nobili e clero non pagavano alcun tipo di tassa. La situazione precipitò nel 1788, quando il re Luigi XVI, per cercare di evitare la bancarotta, cercò di applicare una nuova imposta sulla terra. Il parlamento di Parigi, controllato dalla nobiltà, si oppose. Luigi XVI fu allora costretto a convocare gli Stati generali, cioè l’assemblea dei tre ordini.
I PASSI VERSO LA RIVOLUZIONE
02
5 Maggio 1789
A Versailles si riunirono gli Stati Generali. Ogni ordine aveva le sue richieste: • Nobiltà e clero pretendevano maggiori privilegi • Terzo Stato chiedeva minori ingiustizie I rappresentanti del Terzo Stato erano in netta maggioranza ed erano prevalentemente costituiti da borghesi.Agli Stati generali, però, si votava per ordine: ogni Stato disponeva di un voto. Nobiltà e clero avevano quindi due voti contro il solo voto del Terzo Stato. I rappresentanti del Terzo Stato chiesero di modificare il regolamento: proposero che le votazioni avvenissero per testa e non per ordine, così che il Terzo Stato avrebbe avuto la maggioranza. Il re si rifiutò.
7 Luglio 1789
Dopo il rifiuto del re, il Terzo Stato si autoproclamò Assemblea Nazionale Costituente. L’Assemblea iniziò a scrivere una Costituzione per la Francia, affermando che il diritto di esercitare il potere e di stabilire le regole spettava ai rappresentanti eletti dal popolo. Iniziava di fatto la Rivoluzione. Il re, preoccupato, fece allora arrivare l’esercito a Parigi.Il popolo, già scontento per l’altissimo prezzo del pane, cominciò così a convincersi che il re volesse attaccare l’assemblea; per difendersi, decise quindi di armarsi e di formare un esercito popolare, la guardia nazionale.
14 Luglio 1789
La popolazione armata attaccò la Bastiglia, il carcere di Parigi in cui erano rinchiusi i detenuti politici, cioè coloro che si opponevano al re. Il 14 luglio è diventato la data simbolo della rivoluzione francese e ancora oggi è il giorno della festa nazionale in Francia. Alla presa della Bastiglia seguirono diversi giorni di rivolta contadina, che coinvolsero tutte le città della nazione: la rivoluzione aveva coinvolto ormai gran parte della popolazione francese.
4 Agosto 1789
L’Assemblea Nazionale proclamò l’abolizione della feudalità: tutti i privilegi di clero e nobiltà venivano cancellati con un colpo di spugna. Da quel momento in poi nessun cittadino avrebbe avuto maggiori privilegi rispetto a un altro, le cariche pubbliche divennero accessibili per merito e non per nascita e tutti i cittadini erano uguali davanti alla legge.
26 Agosto 1789
L’Assemblea approvò la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, in cui erano indicati tutti i nuovi provvedimenti.
1791
Venne approvata la “Costituzione del 1791”, che introduceva delle importantissime novità:
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Tocca a te!
LA REPUBBLICA GIACOBINA
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Luigi XVI, intanto, lavorava in segreto per riprendere nelle proprie mani tutti i poteri. Non riuscì però a trovare nessun sostenitore, tanto che quando cercò di fuggire venne catturato e riportato a Parigi, dove fu costretto a giurare fedeltà alla costituzione.
Il 1 ottobre 1791 si riunì l’assemblea legislativa, il nuovo parlamento. Esso era diviso in due aree politiche: • una di orientamento moderato, che era favorevole alla monarchia costituzionale e che sedeva a destra nel parlamento • una più radicale, che invece voleva una repubblica democratica in cui i cittadini fossero parte attiva della politica e che sedeva a sinistra. Il più importante gruppo politico della sinistra era quello dei giacobini, che aveva come leader Robespierre e Danton.
Le monarchie europee temevano che la rivoluzione interessasse anche i loro territori e quindi minacciavano un intervento militare. L’assemblea legislativa decise di non aspettare e attaccò per prima. Nell’aprile del 1792 la Francia dichiarò guerra all’Austria, alla quale si affiancò la Prussia. I primi mesi della guerra furono disastrosi per i francesi, che erano impreparati militarmente e affamati dalla mancanza di beni di consumo.
Le sconfitte militari e la crisi economica esasperarono la popolazione. A Parigi nacque il movimento popolare dei sanculotti, favorevole alla rivoluzione e che desiderava diritti uguali per tutta la popolazione. Questo movimento costrinse l’assemblea a deporre Luigi XVI (che fu imprigionato) e a indire elezioni a suffragio universale maschile per una nuova assemblea costituente. Questa assemblea decise l’abolizione della monarchia e il 21 settembre 1792 proclamò la nascita della Repubblica. Luigi XVI, accusato di tradimento, venne giustiziato sulla ghigliottina.
DAL TERRORE AL DIRETTORIO
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In questa situazione critica il governo rivoluzionario diede il potere esecutivo a un comitato di salute pubblica, guidato da Robespierre, che di fatto trasformò il governo in una vera e propria dittatura. Il comitato approvò una nuova costituzione che aveva un carattere democratico più accentuato. Per sottolineare la rottura con il passato, fu introdotto anche un nuovo calendario.
I provvedimenti presi dal comitato furono:
Il settembre 1793 segnò l’inizio del periodo del Terrore. I provvedimenti presi da Robespierre raggiunsero alcuni risultati: la ribellione in Vandea fu fermata e la Francia ottenne alcune vittorie nella guerra grazie al nuovo esercito rivoluzionario. Una volta superati i momenti più duri, la dittatura di Robespierre perse i suoi appoggi e Robespierre stesso venne arrestato e ghigliottinato.
Dopo i mesi del Terrore, l’Assemblea costituente prese subito alcuni provvedimenti finalizzati a riportare la normalità: ripristino della libertà di stampa, liberazione dei detenuti politici, abolizione del blocco dei prezzi e dei controlli sull’economia. Nel 1795 venne approvata una nuova costituzione: • il potere legislativo fu affidato a due camere • il potere esecutivo venne affidato a un Direttorio composto da cinque membri, nominati dalle camere.
La situazione politica e sociale rimaneva però instabile, perché vi erano ancora dei gruppi fedeli al re che tentavano di rovesciare la Repubblica. Inoltre, la crisi economica e finanziaria era gravissima e portò a un’insurrezione popolare di ispirazione giacobina.