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RAFFAELLO SANZIO
Sofia PRESUTTI
Created on March 6, 2025
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Transcript
RAFFAELLO SANZIO
1483-1520
SOFIA PRESUTTI NOEMI SORGENTE ALESSIA BASILE GIULIA ADDUOCCHIO
IDEALE ETERNO DI BELLEZZA
LA VITA
SPOSALIZIO DELLA VERGINE
NELLA FIRENZE DI LEONARDO E MICHELANGELO
MADONNA DEL PRATO
IL S0GGIORNO FIORENTINO
Ifo
LE STANZE VATICANE
Papa Giulio II affidò a Raffaello il prestigioso compito di decorare quattro stanze all'interno degli appartamenti papali nei Palazzi Vaticani. Questo incarico fu una svolta fondamentale nella carriera del giovane artista, che a soli 25 anni divenne uno dei pittori più richiesti e ammirati della Roma dell'epoca. Una delle stanze, la Stanza della Segnatura, originariamente utilizzata come biblioteca privata del Papa, venne decorata con affreschi simbolici che rappresentano i concetti fondamentali del Vero, del Bene, del Bello e del Giusto. Attraverso queste opere, Raffaello creò un ambiente che celebrava i valori universali della conoscenza e della virtù. Un'altra stanza, la Stanza di Eliodoro, destinata alle udienze private, fu invece decorata con affreschi che illustrano episodi biblici e storici. Queste scene miravano a sottolineare l'intervento e la protezione di Dio nei confronti della Chiesa, esprimendo così un forte messaggio spirituale e istituzionale. Questi lavori non solo testimoniano il talento straordinario di Raffaello, ma anche la sua capacità di tradurre in immagini temi complessi e profondi, adattandosi perfettamente ai contesti e alle esigenze della committenza papale.
STANZA DELLA SEGNATURASTANZA DI ELIODOROSTANZA DELL'INCENDIO DI BORGOSTANZA DI COSTANTINO LA TRASFIGURAZIONE
Intorno al 1506, Raffaello dipinse i ritratti di Agnolo Doni e Maddalena Strozzi, committenti per i quali Michelangelo realizzò il Tondo Doni. Agnolo è raffigurato a mezzo busto, seduto su una terrazza, con lo sguardo risoluto e diffidente, accentuato dalla nitidezza dei contorni e dal velluto dell'abito. Maddalena è rappresentata con pienezza corporea e sicurezza, indossando abiti pregiati e gioielli. Raffaello si sofferma sulle stoffe e sui dettagli ornamentali, rispondendo alla Gioconda di Leonardo con una luce chiara e diretta. I due ritratti si distinguono per la loro monumentalità, occupando gran parte della tavola, senza la fusione magica tra uomo e natura tipica di Leonardo, ma con una predominanza "umanistica" dei personaggi.
"Lo Sposalizio della Vergine" (1504) è un dipinto di Raffaello che si ispira all'opera con lo stesso nome del suo maestro Perugino. Rappresenta il matrimonio tra Maria e Giuseppe, con il sacerdote al centro. La scena è ben organizzata e simmetrica. Sullo sfondo c’è un tempio ottagonale che funge da punto di fuga, dimostrando la grande abilità di Raffaello nell’uso della prospettiva. Il dipinto, conservato oggi alla Pinacoteca di Brera a Milano, è famoso per la sua eleganza e la delicatezza tipica dello stile di Raffaello.
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LA VITA
Raffaello Sanzio è un famoso pittore italiano, nato a Urbino nel 1483. Suo padre Giovanni Santi, era anche lui pittore e lavorava presso la conte dei Montefeltro. Fin da bambino mostrò un grande talento per la pittura e dopo la morte del padre, ereditò la bottega di famiglia. Durante i suoi i primi anni, Raffaello ricevette la sua formazione artistica presso il padre e poi presso la bottega del pittore Perugino, dal quale imparò una concezione simmetrica e un uso equibibrato e piacevole del colore, nonchè la dolcezza del paesaggio. .
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Nel 1504 Raffaello si trasferisce a Firenze, un centro artistico eccezionale, reso ancora più straordinario dalla presenza contemporaneamente di Leonardo da Vinci e Michelangelo. Anche se non riceve grandi incarichi, questa esperienza gli permette di studiare da vicino i due grandi maestri. Raffaello rimane particolarmente affascinato da Leonardo, dalla sua tecnica dello "sfumato" e dalle atmosfere sognanti e simboliche dei suoi dipinti, caratterizzati da paesaggi sereni e prospettive aeree. Un esempio dell'influenza di Leonardo su Raffaello si nota nella "Madonna del Prato".
LA STANZA DI ELIODORO
La Stanza di Eliodoro prende il nome dalla lunetta che raffigura "La cacciata di Eliodoro dal tempio". In questa scena, Eliodoro viene punito per aver tentato di rubare nel Tempio di Gerusalemme: al centro, il sacerdote Ania invoca l'aiuto di Dio, mentre un guerriero a cavallo e degli angeli armati si scagliano contro i profanatori. Giulio II è presente nell'affresco, seduto sulla sedia gestatoria, e Raffaello si è autoritratto tra i portatori. .
LA DISPUTA
Raffaello affrescò La Disputa sul Santissimo Sacramento nella Stanza della Segnatura, rappresentando la Chiesa in tre livelli: i santi e apostoli in alto, Cristo al centro tra Maria e San Giovanni Battista, e teologi, predicatori e papi in basso. La scena è armoniosa, con figure naturali e un asse verticale che collega altare, Spirito Santo, Cristo e Dio Padre. La composizione bilancia simbolismo e chiarezza visiva, mostrando l'abilità di Raffaello nel rendere temi complessi comprensibili e dinamici.
LA SCUOLA DI ATENE
L'affresco più famoso della Stanza della Segnatura è La Scuola di Atene, che rappresenta i grandi filosofi dell'antichità riuniti in un dialogo sulle loro teorie. I personaggi sono distribuiti su due livelli separati da una scalinata. Al centro si trovano Platone, che indica il cielo per alludere al mondo delle idee, e Aristotele, che con la mano rivolta verso terra sottolinea la realtà percepibile dai sensi. Attorno a loro ci sono altri filosofi e studiosi. A sinistra si riconoscono Epicuro, con una ghirlanda di foglie, ed Euclide, rappresentato con i tratti di Bramante, che usa un compasso. Sui gradini è disteso Diogene, mentre Socrate, vestito di verde, si trova poco distante. All'estrema destra, Raffaello ha inserito il proprio autoritratto, guardando direttamente verso lo spettatore con un cappello nero. In un secondo momento, Raffaello ha aggiunto Eraclito, raffigurato pensoso e intento a scrivere su un blocco di marmo. L'affresco è una celebrazione della filosofia e della conoscenza, organizzata in modo armonioso e ricco di dettagli significativi.
MADONNA DEL PRATO
Qui l'artista utilizza il modello piramidale per organizzare la composizione e il gioco di sguardi tra i personaggi, insieme a un sorriso pensieroso della Madonna che richiama le figure leonardesche. Tuttavia, Raffaello introduce uno stile personale: i suoi colori sono più vivaci, la luce è più chiara e il paesaggio è dolce e tranquillo, con dettagli simbolici come papaveri e fragoline di bosco, che richiamano il sacrificio di Gesù. Nonostante l'influenza di Leonardo, Raffaello rielabora le sue idee rendendole più concrete e umane. I gesti dei personaggi trasmettono affetto e dolcezza, e la chiarezza della luce dona alle figure una presenza più definita, meno eterea rispetto a quelle leonardesche.
LA TRASFIGUARZIONE
L'ultima opera di Raffaello, La Trasfigurazione, rappresenta un'opera complessa che unisce due episodi evangelici. La parte superiore del dipinto mostra la Trasfigurazione di Cristo in un'atmosfera luminosa e quasi astratta, mentre la parte inferiore raffigura la drammatica guarigione di un fanciullo indemoniato. Raffaello utilizza forti contrasti di luce e colori vivaci per trasmettere emozione e intensità. Le figure nella parte inferiore mostrano espressioni teatrali, gesti enfatici e una disposizione dei corpi che crea movimenti ondulatori. Inoltre, le diagonali e gli assi verticali collegano visivamente le due sezioni del dipinto, creando un'opera dinamica e innovativa. Questa pittura segna l'inizio del manierismo, allontanandosi dal classicismo equilibrato tipico del Rinascimento.
LIBERAZIONE DI SAN PIETRO
La lunetta raffigurante la liberazione di san Pietro dal carcere è suddivisa in tre tempi: un angelo sveglia il santo, entrambi escono dalla prigione e le guardie sorprese si apprestano a inseguirli. La scena è uno dei primi "notturni" della storia della pittura, con la luce che si riflette sulle armature metalliche.