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STORIA GIOLITTI

Greta Santini

Created on March 5, 2025

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l'italia di giolitti, destra e sinistra storica

Greta Santini

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DESTRA E SINISTRA STORICA

Dal 1861 fino al 1876 il governo è nelle mani della destra ma poi passa alla sinistra a causa dell'aumento delle continue tasse soprattutto quella sul macinato, infatti era la più odiata. Inoltre fu introdotto anche il servizio militare obbligatorio a lunga durata a discapito delle famiglie contadine che si trovarono senza il lavoro dei figli per periodi molto lunghi. La destra rappresentava gli interessi dei più ricchi e dei grandi proprietari terrieri.

DESTRA STORICA

DESTRA E SINISTRA STORICA

Nel 1876 il governo passa nelle mani della sinistra che introduce delle riforme per aiutare la condizione di vita dei più poveri. Questo schieramento infatti, rende gratuita ed obbligatoria la scuola primaria, abolisce l'odiata tassa sul macinato, quinidi sul grano, introduce le prime leggi sul lavoro che garantiscono siuto a chi subisce infortuni e limiti di lavoro ai bambini e ai più anziani e inoltre nel 1882 fu introdotta la legge elettoriale dove la percentuale di italiani con diritto di voto crebbe. La sinistra sostiene gli industriali e la classe media. Adotta la politica del trasformismo di Dèpetris che garantì continuità al governo.

SINISTRA STORICA

L'ITALIA ENTRA NELLA TRIPLICE ALLEANZA E SALE AL TRONO CRISPI:

L'Italia entra nella Triplice Alleanza al fianco della Germania e dell'Austria nel 1882.Con la morte di Agostino Dèpetris sale al trono Francesco Crispi fino al 1896, lui voleva imitare Bismarck, avviò infatti: -una politica autoritaria e ricoprì il ruolo del presidente del consiglio e del ministro degli esteri e degli interni -instaura il protezionismo doganale così da favorire i prodotti italiani -riprende la conquista coloniale in Africa - con il trattato di Uccialli prese il controllo italiano su Eritea e dopo su Somalia. Dopo la sconfitta ad Adua fu costaretto a dimettersi e il governo passa ai progressisti, dopo le sue dimissioni crescono le tensioni sociali infatti crescono le proteste dei lavoratori e il governo risponde con la violenza. Nel 1898 a Milano durante uno sciopero il generale Bava Beccaris ordinò di sparare sulla folla.

IL GOVERNO DI GIOLITTI:

Giolitti diventa primo ministro nel 1903 e decide di sanare i conflitti sociali che avevano diviso il paese e in caso di contrasti si doveva trovare un accordo evitando la violenza e la scelta doveva accontentare tutti. Giolitti cerca accordi con i sindacati, venne fortemente appoggiato da Filippo Turati che aveva adottato una linea riformista. Giolitti inoltre creò delle riforme di carattere sociale importanti: -limiti al lavoro di donne e bambini -leggi sul sostegno in caso di infortunio, invalidità e vecchiaia -obbligo del riposo settimanale -obbligo scolastico.

L'ETà GIOLITTIANA E I BARONI

L'età giolittiana fu caratterizzata da pogressi economici al nord del paese con l'aumento dell'industria e dell'energia idroelettrica.Nel sud del paese la terra è nelle mani dei baroni che facevano vivere mella miseria decine e decine di contadini che però sostenevano la politica di Giolitti e lui non potevarinunciare al sostegno che il suo governo riceveva quindi decise di prendere dei provvedimenti secondari. Questi provvedimenti prevedevano l'inizio della costruzione dell'acquedotto pugliese e inoltre promulgò una legislazione economica per Napoli e per la Basilicata.

LE AZIONI CHE SOSTIENE GIOLITTI

Giolitti sostiene lo sviluppo delle industrie italiane e si diffonde l'uso di energia elettrica e crescono le industrie.Giolitti ottiene la Libia e il Dodecaneso, inoltre, per aumentare la partecipazione politica, introduce il suffragio universale maschile sopra ai 30 anni, per la prima volta nella storia potevano votare anche i contadini e gli operai. Inoltre Giolitti si accordò con il conte Gentiloni con il quale i cattolici sostenevano i candidati liberali.

L'ETà GIOLITTIANA FINISCE INIZIANO LE PROTESTE DELLA "SETTIMANA ROSSA"

Giolitti è costretto a dimettersi la presidenza del consiglio passò nelle mani di Antonio Salandra, con lui scoppiano una serie di proteste contro il carovita soprattutto nelle Marche e in Romagna. Scoppiarono così le proteste della settimana rossa e per reprimere agli scioperi si tornò alla violenza dell'epoca di Crispi.

FINE