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I SEVERI

ALESSANDRO GARGANO

Created on March 5, 2025

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I SEVERI

A.gargano, E.Testa, A.Sollami, G.Di vita

“La nascita e l’ascesa dei Severi”

Verso la fine del Ⅱ secolo, nel 180 d.C. , dopo un lungo regno Marco Aurelio morì, lasciando il trono a suo figlio Commodo, che divenne imperatore nel 177 d.C. facendo tornare a Roma il Modello Dinastico e spingendo la figura del monarca verso la divinizzazione, assumendo il titolo di “Ercole Romano”. Tuttavia, durante il suo potere il principe affidò a funzionari di dubbio valore l’amministrazione della città, causando a lungo termine problemi all’impero, e successivamente nel 192 la sua congiura. Questo scatenò un periodo di instabilità che si protrasse per cinque anni, nel quale i protagonisti furono i pretoriani. Alla fine però, ad imporsi sui diversi concorrenti per il trono fu Settimio Severo, proveniente dalla “Leptis Magna” ovvero l’attuale “Libia”.

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“Settimio Severo, il primo principe africano”

L’ascesa di Settimio Severo confermava il peso ormai decisivo esercitato dai soldati sulla vita politica, al punto che la fase imperiale della dinastia dei Severi fu delineata dagli storici come una “Monarchia Militare”. Un esempio eclatante del ruolo rivestito dai militari è rappresentato proprio da Settimio Severo, che da un semplice soldato divenne prima comandante di legione e infine imperatore. Ciò non fece mai scordare al principe il proprio debito nei confronti dei soldati, agevolando questa figura e dunque istituendo nuove tasse per garantire loro paghe più alte. Il regno di Settimio vide anche lo sviluppo delle Province, in particolare quelle “Danubiane” e “dell’Africa”. Il declino del principe fu scatenato, prima da una riforma che fu conseguenza di una grande svalutazione della moneta e di conseguenza una grande “inflazione”, e successivamente da un'iniziativa espansionistica sul fronte orientale e nord-occidentale, che dette all’impero abbondanti terre, ma nella quale durante una spedizione in Britannia Settimio Severo contrasse una malattia che causò la sua morte nel 211 d.C.

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E TANTO ALTRO...

alexander severus

CARACALLus

ELogabalus

Ritratto di Caracalla (215-217 a.C.)

Designato dal padre Settimio come successore insieme a suo fratello Geta, Marco Aurelio Antonino, detto Caracalla (211-217) per via di un particolare cappuccio che usava indossare sopra la tunica, si sbarazzò ben presto del collega facendolo uccidere dai pretoriani. Il suo breve principato è legato sopratutto all'editto noto come "Constitutio Antoniniana" che rappresentò il culmine del processo di estensione della cittadinanza romana, estendendola a tutti gli abitanti liberi dell'impero. In altri ambiti l'azione di Caracalla sortì degli effetti negativi: riguardo l'aspetto economico proseguì la politica monetaria di Settimio Severo facendo coniare una nuova moneta; mentre in ambito militare cominciò una spedizione contro i patti che risultò un disastro, al punto che l'imperatore venne abbandonato dal suo esercito e ucciso a Carre dal suo prefetto del pretorio Macrino, che una volta essersi proclamato suo successore dovette affrontare numerose sconfitte che lo portarono alla sua morte.

CARACALLA

EL-GABAL...

Per acclamazione delle truppe il potere venne affidato al giovanissimo Sesto Vario Avito Bassiano, nipote di Settimio Severo e passato alla storia con il nome di "Eliogabalo" (218-222) perchè si professava sacerdote del dio siriano El-Gabal. Appena quattordicienne all'epoca dell'ascesa al trono, il nuovo primo principe tentò di imporre a Roma il culto di questa divinità orientale, suscitando scandalo nell'opinione pubblica più tradizionalista; anche la scelta di affidare compiti di governo a uomini estranei all'aristocrazia senatoria isolò ulteriormente il principe, che nel 222 cadde vittima di una congiura dei pretoriani

eliogabalo

l tempio del dio sole El-Gabal a Emesa, con la pietra sacra, sul retro di questa moneta in bronzo l'usurpatore romano Uranio Antonino

Il culto di "El-Gabal" aveva origini orientali e proveniva dalla città siriana di Emesa, dove l'imperatore era nato. Dal nome della divinità derivò a Marco Aurelio Antonino, divenuto giovanissimo gran sacerdote di El-Gabal, il soprannome di Eliogabalo. E la divinità di El-Gabal fu rinominata a Roma "Deus Sol Invictus" cioè "Dio Sole Invitto", quindi invicibile. Questo culto era stato già adottato dalla dinastia dei severi, a cui Eliogabalo apparteneva, sotto il regno di Settimio Severo (193-211) dalla moglie Giulia Domna, anche lei nata in Siria ad Emesa. Gli editti religiosi di Eliogabalo vennero annullati e il culto del dio sole cessò a Roma a causa della sua morte e sopratutto a causa della "Damnatio Memoriae" che lo colpì.

EL-GABAL, "Deus sol invictus"

Se dal punto di vista della politica interna si tornò a un clima di collaborazione fra principe e senato, grazie anche alla pronta cancellazione delle novità introdotte da Eliogabalo in campo religioso, sul versante della politica estera furono invece disastrosi, in particolare sul confine del Reno, esposto agli attacchi delle popolazioni germaniche. Di fronte allo stallo della situazione l'iniziativa passò nuovamente nelle mani delle truppe che uccisero Alessandro nel suo quartiere generale a Magonza. Si esauriva così la dinastia dei Severi.

Alessandro Severo