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uguaglianza e pari opportunità
Jessica Stocco
Created on March 5, 2025
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Transcript
uguaglianza epari opportunità
Sostanziale
Formale
È l’uguaglianza nella realtà sociale. Lo Stato deve concretamente ridurre le differenze sociali tra cittadini, affinché tutti possano vedersi riconosciute le stesse possibilità e godere delle stesse libertà degli altri.
È l’uguaglianza di fronte alla legge. Le leggi non possono privilegiare alcuni e discriminare altri a causa della loro diversità di sesso, razza, lingua, religione, pensiero, aspetto fisico ecc…
QUANTI TIPI DI UGUAGLIANZA?
L'uguaglianza tra uomini e donne
- Per secoli tutte le civiltà hanno sempre distinto i ruoli sociali fra gli uomini e le donne
- La posizione della donna è stata per lo più di sottomissione all'interno della famiglia e di inferiorità nella vita sociale
- È stato necessario l'impegno di intere generazioni di donne per mettere in discussione l'idea di superiorità maschile. Oggi il pregiudizio sulla superiorità maschile è apparentemente superato. In realtà esso opera, soprattutto nelle società occidentali, a un livello più profondo e nascosto rispetto al passato.
Stereotipi di genere
La situazione oggi
Altre conquiste
INDEX
Cosa dice la Costituzione
Un po' di storia
...ha radici lontane
La questione femminile
- Aristotele riteneva la donna dotata di meno ragione e soggetta agli impulsi e alle passioni. La donna non aveva volontà propria e poteva essere un danno per lo stato.
- Omero descrive ruoli maschili (la guerra, la politica,...) e ruoli femminili (filare, tessere, accudire figli e casa)
- A Roma il modello di donna tramandato dal mos maiorum era lanifica, domiseda e univira
1900
Il diritto di voto
Rivoluzione industriale
Olympe de Gouges
1791
1800
la questione femminile
L'Art. 30 evidenzia come entrambi i genitori abbiano il dovere di educare, istruire e mantenere i figli
L'art. 37, oltre a riconoscere il diritto di percepire, a parità di compiti, la stessa retribuzione degli uomini, afferma anche l’importante diritto della donna a conciliare la sua attività lavorativa con la maternità.
Art. 29 sancisce la «piena uguaglianza morale e giuridica dei coniugi», cioè la parità tra il ruolo della donna e dell’uomo all’interno della famiglia (per rendere concreta tale affermazione, bisognerà aspettare la riforma del diritto di famiglia del 1975)
Art. 3 "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
I diritti delle donne nella costituzione
Nostante la Costituzione sia approvata nel 1948, continuano a persistere nell'applicazione delle leggi espressioni del retaggio culturale patriarcale
Adulterio femminile
Abolizione dello "Ius corrigendi"
Letizia De Martino, prima donna giudice d'Italia
Rosa Oliva
Altre conquiste
1956
Abrogato il reato di adulterio femminile
Le donne furono ammesse a tutte le cariche o impieghi pubblici, inclusa la Magisratura (per la Polizia bisogna aspettare l'81; per l'esercito il '99)
1969
1963
La Corte Costituzionale riconosce a Rosa Oliva la vittoria al concorso per essere prefetto
1960
Franca Viola
Legge sul divorzio
Legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza
Riforma del diritto di famiglia
«lo non sono proprietà di nessuno, nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto. L'onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce»
Altre conquiste
1970
Viene abolito il matrimonio riparatore
1981
1978
si ha un modello di famiglia paritaria: scompare la figura del capofamiglia e la potestà genitoriale diventa condivisa (prima la potestà dei figli era solo del padre)
1975
Abolito il delitto d'onore
Stalking
Legge 66 sullo strupro
Femminicidio
altre conquiste
1981
Legge sul femminicidio e la violenza sulle donne
Legge 38 inserita nel Codice penale
2013
2009
Lo strupro da reato contro la moralità pubblica diventa reato contro la persona
1996
... E oggi?
A parità formale ottenuta, rimangono in sospeso questioni di parità reale:- In Italia lavora il 56,5% delle donne (a fronte del 70,2 in media UE) contro il 76% degli uomini
- la retribuzione del lavoro femminile è in genere inferiore mediamente del 10,4% a quella maschile
- Le donne che lavorano part-time rappresentano il 30% delle donne lavoratrici. Per gli uomini, invece, solamente l'8% lavora part-time
- Nel 2022 le donne occupavano il 28,6% delle posizioni manageriali (delle prime 100 aziende italiane quotate in Borsa solo 2 sono guidate da donne)
Tutto questo fa registrare all'Italia una posizione molto negativa nel report globale sul gender gap 2024 del Word Economic Forum, dove addirittura perde 8 punti percentuali rispetto al 2023, posizionandosi quart'ultima nella classifica europea.
Che cos'è uno stereotipo? è una scorciatoia mentale che cos'è il genere? e una costruzione sociale
In questi contesti si formano stereotipi e pregiudizi che attribuiscono al genere determinate caratteristiche e ruoli che spesso vengono applicati in modo inconsapevole
...Oppure possiamo leggerli come il frutto di costruzioni sociali e culturali in cui i contesti educativi e di socializzazione (famiglia, scuola, amici, media,...) giocano un ruolo cruciale
come si spiegano questi squilibri?
Possiamo vederli come fatti naturali, dovuti alla differenza biologica tra donne e uomini e quindi inevitabili....
gli stereotipi di genere
Gli stereotipi di genere si imparano da piccoli: la famiglia resta il luogo privilegiato in cui imparare ad essere "uomini" e "donne" qui impariamo che cosa è appropriato per il maschio e per la femmina in termini di comportamenti, interessi e aspirazioni professionali ciò avviene attraverso azioni e abitudini quotidiane: giocattoli, abbigliamento, attività e il linguaggio usato da adulti e media
Nei libri di testo
- Figure femminili passive, donne che non prendono l'iniziativa
- preoccupate soprattutto della propria bellezza
- malvagie
- le figure maschili sono invece per lo più attive, forti, coraggiose, leali e intelligenti
Nelle favole, racconti, storie.....
gli stereotipi di genere
Nella pubblicità
gli stereotipi di genere
Nel linguaggio
gli stereotipi di genere
Non vi sono dubbi sull'importanza della lingua nella "costruzione sociale della realtà" Attraverso di essa si assimilano molte delle regole sociali indispensabili alla nostra sopravvivenza, attraverso i suoi simboli, i suoi filtri si apprende a vedere il mondo, gli altri, noi stesse/i e a valutarli
Ma le parole usate male pesano e scavano, radicalizzano pregiudizi, fossilizzano una società che vuole evolvere dietro ai "si è sempre detto e scritto così"
Non è facile scardinare certe abitudini, nè cambiare il modo di esprimerci per permettere a chiunque di sentirsi parte del discorso
Questi stereotipi ricalcano un modello di società inculcato, assorbito e invisibilizzato, quindi normalizzato. La normalizzazione del patriarcato è l'arma più potente perchè costringe le persone a subire o infliggere ingiustizie, senza sapere che sono ingiustizie. Quindi riconoscere i meccanismi patriarcali, che è il grande lavoro del femminismo, è fondamentale per cominciare a liberarcene
Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento si diffondono i primi movimenti femminili strutturati, che avevano come scopo l'emancipazione della donna. Tali movimenti vengono definiti con il termine "femminismo".La prima fase del femminismo fu principalmente caratterizzata da rivendicazioni di natura politica e vide come protagoniste le suffragette, così chiamate perchè chiedevano di estendere il suffragio anche alle donne. Le loro battaglie più intense furono combattute in Gran Bretagna, dove nel 1865 nacque il primo comitato per l'estensione del diritto di voto.Il suffragio universale fu approvato in Gran Bretagna il 2 luglio 1928; in Italia si dovette aspettare fino al 2 giugno 1946, in occasione del referendum per scegliere tra monarchia e repubblica.
Il delitto d'onore fu annullato sempre nel 1981, quando la legge 442 abolì l'articolo 587 del Codice penale che prevedeva pene ridotte, da 3 a 7 anni, per chi causasse "la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia".
La Corte di Cassazione abolisce dal codice penale italiano l'Art. 571 che riconosceva al marito, in quanto pater familias, il diritto di "educare e correggere" la moglie, oltre che i figli, anche con l'uso della forza.
Video della storica arringa dell'avvocata Tina Lagostena Bassi, ripresa nel documentario Processo per stupro, trasmesso il 26 aprile 1979. Per la prima volta le telecamere riprendevano un dibattimento giudiziario per violenza carnale: nel tribunale di Latina l'avvocata Lagostena Bassi difendeva Fiorella, la giovane vittima. E la difendeva non solo dai suoi seviziatori, ma anche dalle requisitorie maschiliste dei loro legali. Il documentario fu seguito nella prima messa in onda da 3 milioni di telespettatori; fu inoltre presentato al Festival di Berlino; insignito del Prix Italia for documentaries e ricevette una nomination all'International Emmy Award; una copia è oggi al MOMA di New York.
Art. 559 - Adulterio dal Codice penale del 1930 (noto come Codice Rocco, dal nome di Alfredo Rocco, ministro di Grazia e Giustizia del Governo Mussolini) (abrogato) La moglie adultera è punita con la reclusione fino a un anno. Con la stessa pena è punito il correo dell'adultera. La pena è della reclusione fino a due anni nel caso di relazione adulterina. Il delitto è punibile a querela del marito Per il marito non esisteva nulla del genere: la disparità di trattamento non rispettava le norme fondamentali della Costituzione
L'industrializzazione produce il primo cambiamento nel ruolo delle donne, che cominciano a lavorare fuori casa, anche se con retribuzioni molto basse e senza limiti di orario
Gli Stati Europei occupano le posizioni più alte della classifica. Se pensiamo alle Nazioni più popolose, troviamo la Germania in settima posizione, la Spagna decima, il Regno Unito quattordicesimo, la Francia ventiduesima. L’Italia, invece, è addirittura ottantasettesima: un risultato che davvero rende l’idea sul problema storico e culturale che il nostro Paese ha con la parità di genere e che, evidentemente, non riesce a risolvere (e anzi peggiora). L’Italia rappresenta un unicum nell’Unione europea sotto questo aspetto: è senza dubbio tra i Paesi più importanti ed è prima in diverse classifiche ma, ad esempio, è ultima su 27 nel dato dell’occupazione femminile, con solo una donna su due che lavora. E spesso difficilmente le donne nel nostro Paese occupano posizioni di vertice.
Gli articoli dal 546 al 551 del Codice penale stabilivano che la donna che si procurava un aborto dovesse essere punita con la reclusione da uno a quattro anni (ma, se l'aborto era effettuato per "salvare l'onore", era prevista una riduzione, che andava da un terzo alla metà della pena).
Il matrimonio riparatore era previsto nel codice penale del nostro ordinamento giudiziario ed era regolamentato dall’art. 544 del codice Rocco, che recitava così: “Il matrimonio che l’autore del reato contragga con la persona offesa estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato medesimo; e, se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali”. Fu abolito dalla Legge 442
Nel 1791, durante gli anni della Rivoluzione francese, Olympe de Gouges redige la Dichiarazione delle donne e delle cittadine, un testo che ricalca la Dichiarazione dell’uomo e del cittadino elaborato dai rivoluzionari nel 1789.