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Ritratti del Fayyum
SERENA BOTTI
Created on March 4, 2025
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Transcript
Contesto storico
I ritratti del Fayyum sono circa 600 ritratti funebri dipinti su tavole di legno, applicate sui volti delle mummie egizie durante l’età romana. Il nome deriva dall'oasi di Al-Fayyum, situata a circa 100 km a sud-ovest del Cairo, da cui proviene la maggior parte delle opere. L’oasi, abitata fin dall’antichità, subì diverse trasformazioni. L’arrivo di coloni greco-macedoni, portò allo sviluppo di un’economia agricola avanzata e questo favorì la nascita di una società multiculturale. Uno degli aspetti più significativi di questa fusione culturale si riflette nelle pratiche funerarieche miravano a conservare il corpo per l’aldilà. Il processo venne però semplificato, con trattamenti meno costosi. A questa tradizione egizia si aggiunse un elemento greco-romano distintivo: il ritratto del defunto.
Realismo e idealizzazione
IMPRESSIONE DI FORTE INDIVIDUALITA'Gli elementi che più caratterizzavano il singolo individuo erano gli occhi, le sopracciglia e l’uso della luce Uno degli aspetti più affascinanti è lo sguardo fisso e intenso di questi ritratti, che sembra guardare oltre la tela. Questa frontalità non è solo un espediente pittorico, ma riflette una concezione spirituale: la continuità dell’anima oltre la morte.
Tomba di Aline
Un caso emblematico è la Tomba di Aline, in cui sono state trovate le mummie di una donna, del marito e di due bambini. Solo la mummia del marito aveva una maschera dorata, il che suggerisce che chi poteva permetterselo scegliesse la maschera invece del ritratto.
romana, e alcune iscrizioni in greco ellenistico riportano anche la professione del defunto. Nonostante l'apparente realismo, studi dettagliati hanno evidenziato la presenza di "profili standard", suggerendo che molti ritratti fossero idealizzati.
Soggetti
I soggetti raffigurati erano prevalentemente membri della classe dirigente greco-romana in Egitto: latifondisti, funzionari amministrativi, mercanti e soldati. La maggior parte dei ritratti raffigura persone giovani, spesso bambini, a causa della bassa aspettativa di vita dell’epoca. Studi sulle mummie hanno confermato che i ritratti corrispondono all’età e al sesso del defunto.I nomi incisi sulle tombe rivelano che il Fayyum era abitato da popolazioni diverse, tra cui Egizi, Greci, Macedoni e Romani. Gli abiti e le acconciature riflettono chiaramente la moda
• Analisi stilistica: La resa luminosa del volto, con sfumature delicate sulla pelle, dimostra una forte influenza della pittura ellenistica e romana. La luce proviene da sinistra, creando profondità attraverso ombre morbide.
Ritratto dell'uomo con corona d'alloro
• Tecnica: Encausto su legno. • Datazione: II secolo d.C. • Descrizione: Il soggetto è un uomo con barba molto corta e capelli ricci, indossa una corona d’alloro, simbolo di vittoria e status sociale. Lo sfondo neutro e il chiaroscuro evidenziano il naturalismo del volto. • Significato: La corona d’alloro era un segno di prestigio, spesso associato a poeti, filosofi o persone di alto rango sociale.
Tempera a base d'uovo
Garantiva colori più opachi e una superficie più uniforme, anche se meno lucida
Encausto
Prevedeva l’uso di cera d’api miscelata con pigmenti, riscaldata e applicata con pennelli o spatole e permetteva una resa cromatica intensa e brillante
Acconciature
Le acconciature sono un elemento chiave per datare i ritratti, poiché seguono le tendenze imposte dalle sculture imperiali romane: • Epoca di Tiberio → Acconciature semplici con riga centrale. • Fine I secolo d.C. → Riccioli e trecce elaborate. • Età antoniniana → Piccole trecce ovali avvolte a nido. • Seconda metà II secolo d.C. → Stile più sobrio, con una treccia lasciata cadere sul collo. • Epoca di Settimio Severo → Trecce elaborate e cotonature voluminose.
Materiali
Le tavole erano realizzate in legni duri e alcuni ritratti furono dipinti direttamente sulle bende della mummia. In alcuni casi, si usava foglia d’oro per decorare gioielli e accessori, un dettaglio che richiama la ritrattistica imperiale romana.