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ECONOMIA POLITICA

DAVIDE GRASSO

Created on March 4, 2025

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ECONOMIA POLITICA

Davide Grasso 4CR
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I trasferimenti dei finanziamenti fra questi soggetti avvengono per mezzo di contratti che definiscono l'accordo fra le parti e sono chiamati strumenti finanziari. Gli strumenti finanziari sono contratti che permettono i trasferimenti dei finanziamenti fra questi sogggetti e sanciscono i termini di un particolare trasferimento di moneta. Dunque rappresentano un investimento di tipo finanziario.

IL MERCATO FINANZIARIO

l mercato finanaziario è il luogo, fisico o virtuale, nel quale si scambiano gli strumenti finanziari. I soggetti del mercato finanziario sono: • le famiglie → sono soggetti in avanzo che accumulano risparmio, in quanto non consumano interamente il proprio reddito • le imprese non bancarie → sono, insieme al settore pubblico (Stato, Regioni, Province, Comuni ecc.), soggetti in disavanzo che devono finanziare rispettivamente gli investimenti produttivi e la spesa pubblica. • lo Stato • le banche Il mercato finanziario, a sua volta, è parte del sistema finanziario.

che a seconda della durata ->o a seconda della funzione ->

3 TIPI DI MERCATI FINANZIARI

Mercato del credito

è il mercato sul quale vengono venduti prodotti come mutui (contratti con i quali una parte consegna all'altra una determinata quantità di denaro che l'altra parte si obbliga a restituire) e altre forme di finanziamento.

Mercato mobiliare

è il mercato sul quale vengono scambiati valori mobiliari, cioè destinati alla circolazione, come le azioni, le obbligazioni e i titoli di Stato.

Mercato dei prodotti assicurativi

è il mercato in cui si vendono polizze assicura-tive, cioè contratti che consentono all'assicurato di trasferire il rischio di un evento dannoso - un furto, un incendio, un incidente automobilistico - alla compagnia di assicurazione contro il pagamento di una somma di denaro, definita premio.

mercato monetario

è il mercato sul quale si negoziano strumenti finanziari a breve termine, la cui scadenza è cioè breve (nel nostro Paese solitamente inferiore ai 18 mesi).

mercato dei capitali

è il mercato sul quale si negoziano strumenti finanziari a scadenza medio-lunga (nel nostro Paese solitamente superiore ai 18 mesi).

mercato primario

è il luogo in cui avvengono le emissioni degli strumenti finanziari e gli acquisti degli strumenti finanziari su questo mercato hanno lo scopo di finanziare i soggetti emittenti. Qui operano soggetti specializzati come le banche e altri intermediari profes-sionali

mercato secondario

è il mercato finanziario in cui vengono negoziati gli strumenti finanziari già emessi sul mercato primario e quindi già in circolazione. Le negoziazioni comportano un certo rischio perché contengono una scommessa sul futuro che è incerto.

GLI INTERESSI SEMPLICI E COMPOSTI

• Interesse semplice → gli interessi vengono calcolati solo sul capitale iniziale. Ad esempio, con un tasso del 5% annuo su 100€, dopo 9 anni il capitale totale sarà 145€, dopo 15 anni 175€. • Interesse composto → gli interessi vengono calcolati anche sugli interessi maturati in precedenza. Con lo stesso tasso, dopo 9 anni il capitale sarà circa 155€, dopo 15 anni supererà i 200€. Questo porta a una crescita esponenziale del capitale. L’interesse composto è vantaggioso negli investimenti a lungo termine, ma può diventare un problema nei debiti, dove la somma da restituire cresce rapidamente. Per questo motivo, la legge vieta l’applicazione di interessi composti sui debiti (anatocismo).

LE OBBLIGAZIONI CON ZERO CUPON

LE OBBLIGAZIONI A TASSO VARIABILE

LE OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO

LE OBBLIGAZIONI E L'EURIBOR

Sono strumenti finanziari attraverso cui un investitore (obbligazionista) presta denaro a un emittente (che può essere uno Stato, una banca o una società), in cambio di un diritto a ricevere periodicamente degli interessi (cedole) e il rimborso del capitale alla scadenza. Gli obbligazionisti, a differenza degli azionisti, non partecipano agli utili né al governo dell’azienda. Le obbligazioni possono essere a tasso fisso (dove l’importo delle cedole è prefissato) o a tasso variabile (dove le cedole dipendono dai tassi di mercato, il più famoso è l' Euribor). In generale, le obbligazioni a tasso fisso sono preferite quando si prevede che i tassi di interesse diminuiscono, mentre quelle a tasso variabile sono scelte se si prevede un aumento dei tassi di mercato.

Obbligazione sottola pari alla pari/sopra la pari e il valore di mercato

  • - Sotto la pari, ovvero a un prezzo inferiore al valore nominale (se ad esempio un investitore acquista un titolo ad un prezzo pari a 95 euro e riceve alla scadenza un valore nominale di 100 euro), che è il caso dei titoli zero coupon.
  • Sopra la pari, ovvero a un prezzo superiore al valore nominale (se ad esempio un investitore acquista un titolo ad un prezzo pari a 101 euro e riceve alla scadenza 100 euro).
  • Valore di mercato, che rappresenta il prezzo a cui è possibile scambiare il titolo durante la sua vita.
le restanti parti della piramide->

Le obbligazioni della banca

Le banche possono emettere titoli obbligazionari caratterizzati da diversi livelli di garanzia, si dice che le obbligazioni hanno diversi gradi di «subordinazione» l'una rispetto all'altra. In generale il capitale /di una banca può essere rappresentato come una piramide, in cui i differenti strumenti finanziari si distribuiscono, dall'alto verso il basso, in un ordine di rischiosità crescente: dal cliente all'azionista. All'apice della piramide si collocano i conti correnti e i depositi, che sono gli unici rapporti bancari ad essere garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi. Poi ci sono i covered bond, ossia obbligazioni il cui rimborso è garantito da un portafoglio di attività finanziarie specifiche (come ad esempio mutui o presit) e quindi, nel caso in cui la banca dovesse incorrere in difficoltà economiche, gli obbligazionisti di covered bond sarebbero comunque tutelati dalla garanzia del portafoglio. I titoli obbligazionari più privilegiati sono le obbliga zioni senior che vengono rimborsati per prime in caso di fallimento dell'emittente.

GLI INDICI DI BORSA

Gli indici di Borsa possono essere considerati il parametro più significativo per rappresentare l'andamento di un dato mercato in un certo intervallo temporale. Un indice di Borsa misura la variazione di valore di un ipotetico paniere, composto dai titoli maggiormente rappresentativi di un settore, o di un mercato. In sostanza viene costruito sulla carta un portafoglio di investimento e il peso assegnato a ogni elemento che costituisce l'indice è pari alla quota del paniere allocata nello specifico titolo. Il valore di partenza è convenzionalmente fissato a un determinato livello di riferimento in un anno base e la variazione percentuale, che rappresenta il rendimento che si otterrebbe investendo nei titoli che compongono il portafoglio dell'indice, esprime una misura sintetica della tendenza, in gergo trend, del mercato. Gli indici sono ottenuti da medie)dei prezzi dei titoli negoziati in Borsa. Le medie possono essere costruite con modalità differenti, utilizzando diversi meccanismi di ponderazione dei singoli titoli. Per alcuni indici il peso di ogni titolo dipende dal sua prezzo (indici price weighted, letteralmente: prezzo pesato). Questo significa che, se il prezzo è alto, il relativo peso nel portafoglio dell'indice sarà più elevato e viceversa.

Il FTSE MIB (Financial Times Stock Exchange Milan Index) è l'indice di riferimento della Borsa italiana, che rappresenta le 40 aziende più grandi e liquide quotate alla Borsa Italiana. È simile ad altri indici, come il FTSE 100 nel Regno Unito o il Dow Jones negli Stati Uniti, ma si concentra sulle aziende italiane. Le aziende incluse nel FTSE MIB appartengono a diversi settori, come quello bancario, energetico, delle telecomunicazioni e industriale. Alcune delle aziende più importanti che si trovano spesso nell'indice includono: Enel (energia) Intesa Sanpaolo (bancario) UniCredit (bancario) Ferrari (automobili) Eni (energia) Il FTSE MIB è comunemente utilizzato da investitori e analisti per valutare la performance complessiva dell'economia italiana e del suo mercato azionario. Viene anche utilizzato come indice di riferimento per vari prodotti finanziari, come gli ETF (fondi negoziati in borsa).

FTSE MIB 40

indici

continuo ->

I TITOLI DI STATO

Sono obbligazioni emesse dai governi nazionali per soddisfare il fabbisogno dei singoli Paesi. Sul mercato europei i principali sono: BUND (Germania) OAT (Francia) BONOS (Spagna) I principali titoli di Stato italiani sono: BOT: breve durata (3, 6, 12 mesi) e senza cedole. CTZ: simili ai BOT, ma con durata di 24 mesi. BTP: titoli a tasso fisso con scadenze da 3 a 30 anni (sono i più diffusi) CCT: titoli a tasso variabile, con scadenza a 7 anni e cedola semestrale. BTPi e BTP Italia: indicizzati all’inflazione (eurozona o italiana) per proteggere dall’aumento dei prezzi.

I TITOLI DI STATO

Il rischio sovrano è il pericolo che uno Stato non riesca a rimborsare il proprio debito. Il mercato confronta il rendimento dei titoli di Stato con il Bund tedesco, considerato privo di rischio. La differenza tra il rendimento di un titolo decennale e quello del Bund è chiamata spread: più è alto, maggiore è il rischio percepito per quel paese.

Crisi del debito e impatti. Negli ultimi anni, paesi sviluppati come Grecia, Italia, Spagna e Portogallo hanno affrontato gravi crisi finanziarie. Nel 2011 il rendimento dei titoli greci è arrivato al 25%, portando al fallimento della Grecia nel 2012 e a enormi perdite per gli investitori.

Anche l’Italia, con un debito pubblico di oltre 2.000 miliardi di euro nel 2013, ha affrontato difficoltà nel finanziare il proprio debito a causa dei tassi d’interesse elevati. Se la fiducia nei titoli di Stato di un paese crolla, può diventare difficile per il governo trovare investitori disposti a comprarli, aggravando ulteriormente la crisi economica.

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I TULIPANI

La Tulip Mania fu una bolla speculativa che scoppiò nei Paesi Bassi nel 1637. I tulipani, fiori rari e pregiati, divennero oggetto di intensa speculazione, con l'introduzione di derivati (contratti futures) che permettevano di acquistare tulipani a un prezzo fissato per il futuro. La domanda e i prezzi salivano vertiginosamente, alimentando una spirale di euforia economica. Tuttavia, nel febbraio 1637, i prezzi crollarono improvvisamente, causando enormi perdite per chi aveva speculato. La Tulip Mania è considerata la prima grande bolla speculativa della storia e un monito sulle conseguenze della speculazione incontrollata nei mercati finanziari.

I DERIVATI

I derivati sono strumenti finanziari il cui valore dipende dal prezzo di un altro bene, chiamato "sottostante", che può essere azioni, obbligazioni, materie prime, tassi d'interesse, o tassi di cambio. I principali tipi di derivati sono: Future e Forward → contratti che obbligano a scambiare il sottostante in una data futura a un prezzo fissato. Opzioni → danno il diritto (ma non l’obbligo) di acquistare o vendere il sottostante in futuro a un prezzo stabilito, dietro pagamento di un premio. Swap → contratti per scambiarsi flussi finanziari periodici, come gli interessi su un capitale di riferimento. I derivati sono strumenti versatili che permettono di coprire i rischi legati alla variazione del valore del sottostante, trasferendo il rischio da una parte all’altra, o di speculare sull’andamento futuro di un bene.

Possono essere combinati per creare posizioni con un preciso profilo di rischio e rendimento. Vengono utilizzati anche per strutturare prodotti finanziari complessi legati a variabili come azioni, indici, tassi d’interesse, e inflazione.

I future e i forward sono contratti che permettono di acquistare o vendere un bene a un prezzo stabilito, ma con scadenza futura. Sono nati per il commercio di materie prime, ma oggi vengono usati anche per azioni e valute. Future → sono contratti standardizzati, negoziati in mercati regolamentati (come le borse), e gestiti da una clearing house che garantisce i pagamenti e riduce il rischio. Possono richiedere depositi di garanzia e aggiustamenti giornalieri del capitale. Forward → sono contratti bilaterali personalizzati, stipulati fuori mercato ("over the counter"), e con maggiore rischio di inadempimento, perché non sono regolamentati da una clearing house.

I FUTURE E FORWARD

GLI ETF

Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono fondi che cercano di replicare l’andamento di un indice di mercato, come l’FTSE MIB, e vengono scambiati continuamente sul mercato, proprio come le azioni. A differenza dei fondi tradizionali, che hanno un valore che cambia solo a fine giornata, gli ETF hanno un prezzo che varia durante tutta la giornata. Il loro portafoglio segue un indice di mercato in modo passivo, il che significa che se l’indice cresce del 2%, l’ETF crescerà dello stesso 2%. Esistono vari tipi di ETF che replicano indici azionari, obbligazionari, delle materie prime, delle valute, e altro ancora. Esistono due tipi principali di ETF: quelli a replica fisica (che comprano direttamente i titoli dell’indice) e quelli a replica sintetica (che usano strumenti derivati).

Negli ultimi anni, sono stati sviluppati metodi per cercare di ottenere rendimenti più alti, ma questi possono aumentare anche il rischio, come nel caso del “prestito titoli”, dove un fondo presta titoli in cambio di un guadagno. Se la controparte non restituisce i titoli, il fondo potrebbe subire delle perdite. Il mercato degli ETF è in continua evoluzione e si sta espandendo anche ad altri tipi di strumenti finanziari, come le “commodities” (materie prime), creando così una nuova categoria chiamata Exchange Traded Product (ETP).

GRAZIE PER L'ATTENZIONE!

Le prime, in ordine di minor subordinazione, sono l obbligazioni chiamate tier 3, che prevedono una clausola che blocca il pagamento delle cedole se il patrimonio della banca scende al di sotto dei requisiti patrimoniali minimi imposti dall'autorità di vigilanza, la remunerazione e il rimborso in questo caso possono essere sospesi, ma non persi. Al livello successivo troviamo le obbligazioni ier 2 subordinate rispetto alle precedenti. Si distinguono in lower tier 2 e upper tier 2. Le cedole e il rimborso di capitale di un titolo lower tier 2 vengono sempre corrisposti alle date previste e sono bloccati solo in caso di insolvenza dell'emittente. Le obbligazioni upper tier 2 invece prevedono la possibilità per l'emittente di rimandare il pagamento delle cedole, che si cumulano a quelle successive, senza per questo motivo dover dichiarare in-solvenza. Infine, ci sono i titoli tier 1 o preferred stock, che hanno il grado di subordinazione più alto. Sono obbligazioni per le quali non sono garantiti né il pagamento delle cedole, né il rimborso del capitale. Inoltre possono essere per-petue, ossia senza scadenza, come le azioni. Il rischio per il sottoscrittore è elevato, dato che il pagamento delle cedole può essere annullato (e non solo sospeso), in caso di profitti insufficienti, o di mancato pagamento dei dividendi agli azionisti. Questi titoli vengono anche considerati un ibrido tra un'azione e un'obbligazione.