Want to create interactive content? It’s easy in Genially!
La chiamata
Silvia Pirovano
Created on March 3, 2025
Start designing with a free template
Discover more than 1500 professional designs like these:
Transcript
testo horror
La chiamata
Essential Presentation
I’m an awesome subtitle, ideal for giving more context about the topic at hand
wow
go!
Nel 1960, la lussuosa nave da crociera Perla dell’Oceano salpa verso New York con i fratelli John e Fred Miller a bordo. Quando John trova una misteriosa bambola da ventriloquo nella sua cabina, strani eventi iniziano a tormentarlo: telefonate inquietanti, rumori inspiegabili e apparizioni della bambola in luoghi dove non dovrebbe essere. Mentre l’angoscia cresce, i due fratelli si rendono conto che qualcosa di oscuro si nasconde sulla nave. Ma ormai potrebbe essere troppo tardi per sfuggire all’incubo che li attende.
La trama
fred
Personaggi
john
“Attenzione a tutti i passeggeri, preparatevi all’imbarco", annunciò l’altoparlante della crociera. La folla si diresse verso la nave da crociera, la Perla dell’Oceano, un’imbarcazione che si diceva essere la più lussuosa di tutte, diretta a New York.“Vieni, da questa parte!” disse Fred, rivolgendosi al fratello, cercando di tenere il passo. Fred era un ragazzo di 19 anni, con i capelli biondi e occhi marroni che brillavano di curiosità. "Però, aspetta un attimo!" urlò John, che lo seguiva, facendosi strada tra le persone. John, invece, aveva 21 anni, capelli castani e occhi marroni, ed era un ventriloquo di successo. A differenza di Fred, che amava passare il tempo libero pescando, John si esibiva in spettacoli di ventriloquismo. I due fratelli, pur avendo passioni diverse, erano molto legati, e si sostenevano a vicenda in ogni situazione. “Vieni, dai, non possiamo arrivare in ritardo!” continuò Fred, ridendo mentre cercava di prendere la valigia del fratello. John, lo guardò e scosse la testa. "Lo so, lo so. Ma anche questa volta ti toccherà aiutarmi!" E, come sempre, Fred aiutò il fratello, a portare la valigia.
Il testo
Finalmente arrivarono alla reception, dove un membro dello staff li accolse con un sorriso caloroso. “Benvenuti a bordo, signori Miller. ecco le chiavi delle vostre cabine. Vi auguriamo buon viaggio.” Con le chiavi in mano, si diressero verso le scale, percorrendo un lungo corridoio. “Ecco la mia camera!” esclamò Fred, fermandosi davanti alla porta numero 240. "Non è niente male, eh?" aggiunse, lanciando uno sguardo alla porta della sua stanza. “Eh, vedremo…” rispose John. "La mia è un po’ più lontana." Giunsero davanti alla porta della sua camera, la 254, e dopo aver inserito la chiave nella serratura, John la aprì lentamente. L’interno era perfetto: un letto grande, arredato con mobili in legno scuro e una finestra con vista sull’oceano. John appoggiò la valigia a terra. Ma qualcosa catturò la sua attenzione, qualcosa che non si aspettava di vedere.
.Sopra un piccolo mobiletto, all’angolo della stanza, c’era una teca di vetro. All'interno, una bambola di legno. John si avvicinò notando che la bambola indossava un vestito elegante, a quadri bianchi e marroni, con una camicia bianco panna e una cravatta rossa scuro, e aveva gli occhi azzurri. Era strana, ma non sembrava nulla di troppo stravagante. Forse era semplicemente un elemento decorativo tipico di una nave di lusso. John toccò il vetro della teca e notò che sotto di essa c'era un foglietto. Lo prese in mano e lo aprì, cercando di capire se c'era un messaggio speciale per lui. Le parole recitavano: "Questa bambola da ventriloquo le servirà per animare le attività serali all'interno della nostra crociera Perla dell’Oceano. Buon viaggio!" Dunque la bambola sarebbe stata parte di un'attrazione della nave, destinata agli spettacoli serali. Decise di non pensarci troppo e di godersi il resto della giornata. Quindi, i due si diressero verso il corridoio per andare a cena. Piano piano tutti i passeggeri si sistemarono ai loro tavoli. Nel mentre, i due fratelli già a tavola, si trovarono impegnati in una conversazione.
This paragraph i
"Com’è la tua stanza? La mia ha una crepa nel muro del bagno, ma niente di troppo grave", chiese Fred. "Mi trovo bene", rispose John, ma poi la sua espressione cambiò. "Se non fosse per quella bambola che ho trovato nella mia stanza. È... strana." Fred lo guardò, sorpreso. "Ma come? Strana come?" In quel momento, un signore seduto accanto a loro intervenne. "Strana? Ma quella bambola è adorabile! È proprio quella che ho fatto mettere io nel tuo alloggio. Una piccola marionetta da ventriloquo, con i capelli neri e il vestitino bianco in pizzo, non ti piace?" John, sorpreso da questa informazione, annuì, ma non disse nulla. Alla fine della cena, ormai tardi, si alzò, salutò il fratello e si diresse verso la sua stanza, sentendosi stranamente stanco. Si cambiò e si recò a letto dopo essersi fatto una doccia. John stava dormendo tranquillamente quando improvvisamente, alle 0:18, ricevette una chiamata sconosciuta. Dunque, accese la luce sul comodino e prese la cornetta del telefono e la avvicino all’orecchio: “Pronto, chi parla?” Attese qualche secondo in silenzio finché una voce a lui conosciuta disse: “Ascoltami bene, potremmo essere in pericolo perciò ti chiedo di non aprire la porta per nessun motivo” un po’ stordito e convinto fosse semplicemente uno scherzo, decise di chiudere la chiamata e di tornare a dormire.
Non passarono nemmeno 10 minuti che qualcuno bussó alla porta. Con un po‘ di paura si alzò dal letto e si avvicinò alla porta. Con molta calma la aprì lentamente, ma guardando davanti a sé non vide nessuno, così si affacciò sul ciglio della porta per controllare meglio, quando, colpì accidentalmente qualcosa. Per un attimo gli si gelò il sangue quando vide sul tappeto dell'ingresso la sua bambola, lì per terra mentre lo guardava. Un po’ assonnato fece finta di nulla, la prese e la ripose al suo posto, dopodichè si recò in bagno e si sciacquò il viso per riuscire a riprendersi da tutti quegli strani avvenimenti accaduti poco prima. Stava per uscire dal bagno fino a che qualcosa lo fece fermare di colpo. La bambola si trovava ancora fuori posto. Non fu quello che però lo fece inorridire. La bambola aveva preso una vita propria. Lentamente si avvicinava al ragazzo con un pezzo di vetro in un modo talmente inquietante che spaventerebbe anche l’uomo più coraggioso esistente. Mentre la bambola si avvicinava, John sentiva il suo cuore battere all'impazzata. La stanza sembrava diventare più buia. La bambola, con il frammento di vetro della teca in mano, lo fissava inquietantemente. Il battito di John continuava ad accelerare sempre di più. La bambola, con quel suo sorriso distorto e gli occhi di legno azzurri, smise di avvicinarsi, facendo tirare un sospiro di sollievo a John. Però, improvvisamente la bambola, come se avesse ripreso vita, cominciò a muoversi con una velocità innaturale, facendo un passo, poi un altro. John provò a gridare, ma la voce gli si bloccò in gola, soffocata dal terrore.
Con il frammento di vetro ancora sollevato, la bambola si avvicinò sempre di più. La porta della stanza era troppo lontana, e lui sapeva che non sarebbe riuscito a raggiungerla in tempo. La bambola, ormai a pochi passi da lui, alzò il frammento di vetro, quando, all'improvviso, si fermò con gli occhi fissi su di lui, come se stesse aspettando qualcosa. Un altro bussare alla porta lo fece sobbalzare. La bambola non si mosse. John si girò verso la porta e si avvicinò lentamente. Quando John aprì la porta, vide una figura in piedi. Era suo fratello Fred. “John, cosa succede e... cosa stai facendo con quella bambola?” chiese Fred, il volto preoccupato. John non riusciva a rispondere. Le parole gli si bloccavano in gola. Non riusciva a credere a quello che aveva visto. “Fred, è lei. La bambola... non so come, ma sta cercando di... farmi del male” mormorò John. Fred guardò la bambola. “Cosa stai dicendo? Non vedo nulla di strano.” Fred si avvicinò alla bambola, la sollevò e la guardò. “Ma è solo una bambola, John. Una bambola da ventriloquo. Non c’è niente di cui preoccuparsi.” Tuttavia, mentre Fred parlava, la bocca della bambola sembrava muoversi leggermente, come se stesse accennando un sorriso. Fred però non lo notò. “Senti, Fred, ti prego, stai attento!” gridò John. “Questa bambola... non è normale.”
Fred a quel punto la riposò per terra e tentò di tranquillizzare il fratello. “John lo avrai solo sognato, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Ora torna a dormire” A quel punto il fratello fece per uscire dalla cabina quando improvvisamente la porta si chiuse da sola con un tonfo assordante. John corse contro quest’ultima picchiandola per farsi sentire dal fratello. “ Fred ti prego, dimmi che sei ancora li!” urlò “Sì John, ma che cosa sta succedendo” urlò lui altrettanto, spaventato dalla strana situazione. John terrorizzato si girò lentamente La bambola avanzava con una velocità innaturale e poteva sentire il suono dei pezzi di vetro che si spezzavano sotto i suoi piedi. La bambola si avvicinava sempre di più, e il suo sorriso distorto, con gli occhi azzurri che lo fissavano. Con un movimento fulmineo, la bambola alzò il frammento di vetro. John cercò di fare un passo indietro, ma il suo corpo sembrava paralizzato. Poi, in un attimo, la bambola si scagliò su di lui, colpendolo al petto con il vetro affilato. Il dolore esplose in tutto il corpo di John, ma non riusciva nemmeno a urlare. La lama di vetro penetrò nella carne, e il sangue cominciò a colare, tinto di rosso brillante contro il suo pigiama bianco. John cadde a terra, cercando di respirare. Con gli occhi appannati dal dolore, vide la bambola alzarsi sopra di lui, fissandolo. Il sorriso inquietante della bambola si allargò ulteriormente. Fred, dall’altra parte della porta, stava cercando di aprirla. "John!" urlò ma purtroppo non ricevette una sua risposta. In quegli ultimi attimi di vita, John guardò la bambola, che ora lo fissava. E mentre la sua vista cominciava a offuscarsi, l'ultima cosa che John vide fu il volto di quella figura davanti a sè. Fred, dall'altra parte della porta, continuava a gridare. La nave, la Perla dell’Oceano, sembrava andare avanti come se nulla fosse mai successo, mentre il corpo di John giaceva a terra, senza vita. Fred, ancora scosso, riuscì finalmente a forzare la porta della stanza. Quando la porta si aprì, vide il corpo di John riverso a terra, senza vita. Il suo volto era pallido e rigato dal sangue,e la bambola che ora era al centro della stanza.
Fred si fece strada verso il corpo del fratello, cercando di realizzare ciò che stava vedendo. Fino a che si fermò improvvisamente, quando notò che la bambola era cambiata e non era più la stessa. Ora era diventata più alta e le sue dimensioni erano aumentate. Le sue mani si erano allungate, le unghie erano diventate lunghissime e affilate, come artigli. Il suo sorriso era diventato mostruoso, mentre il volto si trasformava in quello di un pagliaccio, con il trucco sbavato e gli occhi si erano riempiti di sangue. Fred, spaventato, indietreggiò, ma la bambola si mosse, avvicinandosi sempre di più a lui, come se avesse un'intenzione precisa: prenderlo. "No!" urlò. La bambola a quel punto rise, facendo gelare il sangue nelle vene di Fred. Lo stava fissando con i suoi occhi azzurri e così,senza pensare, Fred si girò e corse fuori dalla stanza. Corse lungo il corridoio, quasi impazzito, urlando per l'aiuto, ma nessuno sembrava rispondere. Si girò per controllare se la bambola lo stesse seguendo, ma non vide nessuno, e così rallentò per qualche secondo. Ma in neanche 20 secondi sentì dei passi, e capì che la bambola lo stava raggiungendo di nuovo. Riprese a correre più veloce di prima. decise di dirigersi verso la sala comandi, sperando di poter avvisare il capitano.
Quando entrò nella sala comandi, il capitano e l'equipaggio erano confusi. "Cosa sta succedendo?" chiese il capitano, vedendo Fred agitato. "Non c'è tempo! Dobbiamo fermare tutto! La nave... la bambola... sta distruggendo tutto!" gridò Fred, cercando di far capire la gravità della situazione. Ma appena finì di parlare, la nave tremò violentemente e si sentirono dei forti rumori provenire della parte bassa della nave. L'intero scafo si piegò, l'acqua cominciò a entrare da ogni lato e la nave iniziò a inclinarsi lentamente. "Sta succedendo davvero!" urlò Fred. La bambola aveva scatenato qualcosa di terribile. In qualche modo, aveva distrutto il fondo della nave, facendola affondare. L'acqua si alzava rapidamente, inondando le stanze e corridoi, e in pochi minuti l’intera nave iniziò a cedere. Gli altri passeggeri e membri dell'equipaggio non riuscirono a fuggire in tempo. Fred, cercando di salvarsi, si arrampicò su una delle scialuppe di salvataggio. La nave stava affondando troppo velocemente, e così l’unico a salvarsi fu proprio lui. Mentre la Perla dell'Oceano sprofondava Fred si aggrappò alla scialuppa, piangendo e urlando per John e per tutti coloro che erano morti. Ma in mezzo al caos, la bambola non si vide più. Sembrava che fosse scomparsa ma Fred sapeva che non era così. Era come se fosse svanita nel nulla, e nessuno la trovò più. Nel corso degli anni, la storia della Perla dell'Oceano e della bambola venne dimenticata. Ma Fred, che continuava a vivere con il ricordo del fratello perduto, sapeva che quella bambola, era ancora là fuori, da qualche parte nel mondo, pronta a colpire ancora. E nessuno, tranne Fred, sapeva che il mostro di legno, con il suo sorriso di pagliaccio, non era mai veramente scomparso.