La Vita
Nasce ad Arezzo nel 1304, suo padre, Ser Petracco è uno dei Guelfi Bianchi esiliati da Firenze. Viaggia moltissimo ed, infatti, la sua cultura si espande in modo spropositato. Vivendo in ambienti relativamente mondani viene elogiato per la sua intelligenza "vivace". Incontra, probabilmente non si sa se la donna esista davvero, nel 1327 nella Chiesa Santa Chiara ad Avignone la sua musa Ispiratrice. Laura.
Francesco Petrarca
Elaborato di Luna Dini Ciacci
La poetica
La vita
Il Canzoniere
La cultura e le idee
La forma e lo stile
Quando il padre morí si ritrovò in difficoltà economiche e dunque intraprese la carriera ecclesiastica. Nel 1330 prende servizio come cappellano, viaggia durante questo periodo a Parigi, in Germania e a Roma. Qui cresce il suo amore per la letteratura classica. Rientrò in Francia e acquistò una casetta a Valchiusa dove vi si rifugia e scrive le sue opere.
La sua "Crisi"
La sua fama letteraria si espande fino al 1340 quando viene invitato a ricevere la Laurea, sia dall'università di Parigi che dal Senato di Roma. Il poeta affronta, poi, una crisi religiosa dopo la morte di alcuni suoi parenti e amici e dalla nascita di una figlia illegittima. Inizia a comporre il Secretum dove esprime il suo senso di colpa per questa nascita.
Un uomo ANCHE politico
Era anche un uomo politico, si dedicò, infatti, a delle missioni diplomatiche, rifugiandosi poi nel 1345 a Valchiusa dove scrisse "De Vita Solitaria" e "De Otio Religioso". Nel 1347 si dimostrò favorevole all'insurrezione romana per riportare i valori repubblicani. Nel 1348 infuria la peste nera e lui riorganizza il Canzoniere mettendo al centro Laura.
Gli ultimi anni
Viaggiò ancora e fece amicizia con Boccaccio. Nel 1353 si trasferisce nuovamente in Italia, andando a Milano poiché Giovanni Visconti, il signore della città, gli assicura protezione e libertá di studio. I fiorentini vorrebbero che tornasse a Firenze ma egli si considera un letterato apolide ed internazionale. Viene ospitato a Padova con il peggioramento della peste e poi si reca ad Arquà nel 1371 dove la figlia naturale, Francesca, lo accudisce finché non morí nel 1374.
La Cultura e le idee
Destinato a seguire le orme di suo padre, studiò giurisprudenza ma abbandonò gli studi nel 1326 per concentrarsi sulla letteratura. Nonostante ciò Petrarca deve la sua cultura principalmente allo studio autonomo, possedendo una biblioteca di oltre 200 libri, alcuni acquistati e altri trascritti da lui stesso. Era un vero e proprio bibliofilo.
Un "umanista"
Petrarca riconosce nel latino una lingua universale della cultura, poiché questa poteva essere interscambiabile tra i letterati di tutto il mondo in quell'epoca. Nonchè la lingua ufficiale della corte papale ad Avignone. Getta le basi dell'umanesimo essendo un uomo che considera l'arte e la cultura al di sopra della politica. Egli è un filologo, un esperto di codici ed esperto di antichi autori.
Dante e Petrarca: Due mondi diversi.
La differenza sostanziale fra questi due letterati è la loro correlazione con la vita politica. Mentre Dante è uno degli ultimi poeti ad interfacciarsi direttamente con la politica e con il trauma dell'esilio, Petrarca si trova direttamente "esiliato" ed inaugura un nuovo tipo di "intellettuale-artista" senza patria.
La Poetica
Il bilinguismo di Petrarca è rappresentato dall'utilizzo del latino nei testi pubblici ed ufficiali mentre il volgare viene usato per l'intimo ed il privato. La sua lirica viene enunciata nel sonetto di apertura del Canzoniere, dichiarando una vera poetica. Nel Canzoniere, infatti, Petrarca descrive un sentimento che tutti hanno provato una volta nella vita, ovvero quello dell'amore. Lui , però, lo rappresenta con delle contraddizioni, volendolo mostrare ma allo stesso tempo nascondere.
Petrarca mette al centro il proprio "io" e riprende la parte sociale dell'arte, lasciando da parte la parte politica sostituendola al tema dell'amore.
Le forme e lo stile
Petrarca è definito il fondatore della lirica moderna, poichè illustra un'interiorità complessa e piena di ambivalenze e conflitti. Mette a confronto l'attaccamento dell'uomo alla terra e alla passione amorosa e la superiorità della prospettiva divina e ultraterrena. Petrarca fonda un linguaggio specifico e autonomo stabilendo il monolingusmo.
Le forme metriche
Petrarca predilige il monolinguismo ed il monostilismo facendo sì che il suo vocabolario si riduca drasticamente diversamente dal vocabolario Dantesco. Utilizza il sonetto ed figure retoriche come la dittologia sinonimica ed l'antitesi, con il carattere della contraddizione. Scrive un epistolario dove narra la sua intera vita.
Il Canzoniere
Il capolavoro di Petrarca, formato da 366 componimenti poetici. La struttura è divisa in due momenti fondamentali, le rime che precedono la morte di Laura e quelle che la seguono. Il titolo dell'opera è dovuto al fatto che fosse frammentata, ed che il canzoniere mettesse insieme tutti questi frammenti. Ripercorre l'amore che il poeta prova per Laura, un amore sostanzialmente infelice.
Bibliografia
Libro "Letteratura Plurale" di P. Cataldi, E. Angioloni ed S. Panichi. Video presentazione sull'autore. (Dalla pennetta)
Nella sua biblioteca vi erano codici latini, opere di Virgilio, e oltre ai classici greci e latini possedeva anche la Commedia di Dante.