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Sojourner Truth
Costamagna Angela
Created on March 3, 2025
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Transcript
I grandi discorsi della storia
Sojourner Truth
Sojourner Truth, pseudonimo di Isabella Baumfree, è stata un'attivista statunitense, sostenitrice dell'abolizionismo negli Stati Uniti d'America e dei diritti delle donne.
Discorso
Biografia
Analisi
Elementi retorici
«Quell'uomo sta dicendo che le donne hanno bisogno di essere aiutate a salire su delle carrozze, a uscire dai fossati, per trovare un posto migliore dove vivere. Non mi ha aiutata mai nessuno a salire su una carrozza, o a uscire dalle pozze di fango, e nessuno mi ha mai offerto un posto migliore! E non sono forse una donna? Guardatemi. Guardate le mie braccia! Ho lavorato nelle piantagioni e ho coltivato i campi mettendo il fieno nei fienili e nessun uomo mi ha mai aiutata! E non sono, forse, una donna? Ho arato, e piantato, e raccolto in granai, e nessun uomo potrebbe tenermi testa! Potrei lavorare e mangiare, se avessi [cibo] a sufficienza quanto un uomo, e sopportare anche la frusta! E non sono, forse, una donna? Ho dato alla luce tredici bambini e visto la maggior parte di loro essere venduta come schiava, e quando ho gridato il dolore di una madre nessuno mi ha ascoltato, tranne Gesù. E non sono, forse, una donna?».
TESI: Le donne nere, così come gli uomini e le donne bianche, meritano rispetto e diritti uguali. L’oratrice contesta l’idea che le donne abbiano bisogno di protezione speciale, sottolineando che lei, come donna nera, non ha mai ricevuto alcun trattamento privilegiato. ARGOMENTAZIONI: • Racconta la sua esperienza di lavoro duro nei campi, dimostrando di essere forte quanto un uomo. • Sottolinea che è in grado di lavorare e sopportare la fame e la fatica allo stesso livello degli uomini. • Ricorda di aver partorito tredici figli e di averli visti vendere come schiavi, sottolineando il suo dolore di madre, che non è stato riconosciuto dalla società. ANTITESI: Il discorso si oppone all’idea dominante nella società dell’epoca secondo cui le donne (intese come le donne bianche) sono fragili e devono essere protette dagli uomini. CONFUTAZIONI: • Dimostra che questa visione delle donne non è universale, perché lei, in quanto donna nera, non ha mai ricevuto alcun aiuto o protezione. • Sottolinea che la sua esperienza di fatica, dolore e sacrificio la rende una donna tanto quanto le altre, smontando l’idea che la femminilità sia legata alla fragilità. • Usa la ripetizione della domanda “E non sono forse una donna?” per ribadire che le donne nere devono essere riconosciute come donne a tutti gli effetti e quindi godere degli stessi diritti.
Nel 1858 qualcuno interrompe uno dei suoi discorsi e la accusa di essere un uomo. Per tutta risposta, Sojourner Truth si apre la camicetta e mostra i seni. Nella sua lunga carriera di attivista viene ricevuta anche da due presidenti: nel 1864 da Abramo Lincoln, che «firmò la dichiarazione di morte alla schiavitù», e nel 1870 da Ulysses S. Grant, al quale espresse la sua soddisfazione per la conquista del diritto di voto da parte dei neri. Sojourner Truth muore a Battle Creek, in Michigan, nel 1883.
La vita di Sojourner Truth
Sojourner Truth nasce schiava tra il 1797 e il 1800, nello Stato di New York. Viene venduta a quattro padroni diversi, prima di fuggire nel 1826 e raggiungere la libertà. Da bambina è vittima di ogni abuso fisico e morale. La frusta che il padrone bianco adopera generosamente con lei è la sua scuola. Invece di spezzarla le forgia il carattere. Nel 1826 Sojourner Truth decide di scappare. Ci vorranno 40 anni prima che, sotto la presidenza di Abramo Lincoln, il Congresso approvasse il 13esimo emendamento, che abolisce la schiavitù in ogni sua forma. Come primo atto della sua nuova vita, cambia nome e diventa Sojourner Truth. Sojourner Truth inizia a girare per il Paese, entra in contatto con alcuni noti abolizionisti e tiene i primi discorsi pubblici. Nel 1851, in Ohio, pronuncia quello che resta il suo discorso più famoso, conosciuto con il titolo "Ain’t I a Woman? " Mentre è a Washington, sale sui mezzi di trasporto riservati ai bianchi, quasi un secolo prima di Rosa Parks. Dopo la guerra civile, lotta per i diritti delle donne afroamericane e riesce anche a riscattare il giovane figlio, segnando così il primo caso in cui una donna nera vince una causa contro un uomo bianco.
ANAFORA: • La frase “E non sono forse una donna?” viene ripetuta più volte nel discorso, creando un ritmo incalzante e sottolineando il punto centrale dell’argomentazione DOMANDE RETORICHE: “E non sono forse una donna?” PARALLELISMO: • “Ho lavorato nelle piantagioni e ho coltivato i campi…” • “Ho arato, e piantato, e raccolto in granai…” • “Ho dato alla luce tredici bambini e visto la maggior parte di loro essere venduta…” ANTITESI: • “Le donne hanno bisogno di essere aiutate a salire sulle carrozze, a uscire dai fossati…” → Visione della donna bianca fragile. • “Non mi ha aiutata mai nessuno a salire su una carrozza…” → Realtà della donna nera, forte e indipendente.