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AILANTHUS ALTISSIMA

autonoleggio.tuttomondo

Created on March 3, 2025

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Transcript

Presentazione di fabrizio musso di 5c

AILANTHUS ALTISSIMA

CHE COS'è?

L'ailanto o anche albero del paradiso è un albero deciduo appartenente alla famiglia delle Simarubacee, ed è anche una pianta dioica. La pianta presenta una spiccata resistenza alla luce intensa, accrescimento rapido, longevità limitata, precoce raggiungimento della maturità capacità di prosperare in condizioni avverse, anche in suoli poco profondi e poveri di sostanze nutritive. In dialetto piemontese è detto verna del Giapun o ailant spus.

Le foglie sono composte, con foglioline in numero dispari (imparipennate) di odore sgradevole.

FUSTO E FOGLIE

Il fusto presenta una corteccia grigio-bruna, chiara e liscia da giovane con lenticelle, poi brunastra, rugosa, fessurata in superficie.

RADICE E FIORI

L'apparato radicale è fittonante e si estende in superficie, capace di emettere numerosi polloni per la riproduzione vegetativa.

I fiori sono piccoli e solitari, variano in colore dal verde giallognolo al rossiccio, ognuno con cinque petali e sepali. La fioritura avviene tra maggio e luglio.

I FRUTTI E SEMI

I frutti sono raccolti in grappoli penduli e sono samare con seme posto al centro di un'ala ritorta, colorati di giallo, arancio e rosso durante tutta l'estate. I semi si diffondono per disseminazione anemofora.

ATTENZIONE

L'Ailanthus Altissima, è una pianta che per le caratteristiche simili si può confondere con:

  • Frassino maggiore: odore delle foglie non sgradevole, gemme nere opposte.
  • Noce nero, noce americano: foglia e frutto con tipico odore di noce, corteccia bruno-scura profondamente fessurata longitudinalmente.
  • Sommaco maggiore: specie arbustiva, con odore delle foglie non sgradevole, rami giovani ricoperti da fine peluria rossastra; infruttescenza a pannocchia.

origini

Originario dell’est asiatico (Taiwan, Cina) fu importato in Europa nella metà del ‘700 con finalità ornamentali per giardini e ville da cui, in seguito, si è naturalizzato. Nel ’900, in seguito alle epidemie del baco da seta, venne diffuso nel tentativo di ricavare la seta da un altro baco, ma i risultati furono deludenti. Oggi è utilizzato anche come legna da ardere, in ambito edilizio e farmaceutico.

V: Nativa A: Coltivata R: Invasiva B: Specie Introdotta

NATURALIZAZIONE

L'ailanto si diffonde spontaneamente nei terreni incolti. Infatti, grazie alla sua velocità di accrescimento e che cresce bene in situazioni difficili venne largamente impiegato per consolidare terreni franosi e sterili. Sfuggendo al controllo dell’uomo, si diffuse quindi come specie naturalizzata in ambienti degradati e difficili per altri alberi, grazie anche alla capacità pollonifera. La naturalizzazione dell'ailanto interessa tutti i cinque continenti.

IN V A S I V I T A'

L'invasività è dovuta alla sua capacità di colonizzare rapidamente aree degradate. Inoltre, essa è accentuata dal fatto che le radici producono una sostanza, l'ailanthone.La sua eradicazione è difficile, perché l'albero ricaccia vigorosamente se tagliato. Infine, l’ailanto può avere un impatto negativo anche sul paesaggio urbano. Infatti, le sue radici sono molto aggressive e possono danneggiare le infrastrutture urbane, come marciapiedi, strade

I DANNI AMBIENTALI

  • Procova danni alle aree urbane;
  • Fenomeno allelopatia;
  • riduzione biodiversità animale:
  • Rapida colonizzazione;
  • Ospita insetti invasivi;
  • Provoca irritazioni cutanee.

METODI DI LOTTA

  • Eradicazione meccanica;
  • Erbicidi;
  • Controllo biologico;
  • Prevenzione e monitoraggio;
  • Ambito agricolo La specie non è attualmente segnalata come infestante delle colture agrarie.