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Razionalismo italiano

manuel

Created on March 1, 2025

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Transcript

Definizione e contesto storico

Rapporto con il regime fascista

Influenze artistiche

Materiali utilizzati

Il Razionalismo Italiano e l'Urbanistica tra le Due Guerre La Casa del Fascio a Valdagno (Vicenza)

Monumento ai Caduti di Como

Casa del Fascio

Confronto con il futurismo

Giuseppe Terragni

Palazzo di Giustizia di Milano

Esposizione Universale di Roma

Marcello Piacentini

Chiesa di San Giovanni Battista

Stazione di Firenze

Chiesa dell'Autostrada

Giovanni Michelucci

Via della Conciliazione

Gli interventi urbanistici di Mussolini a Roma Anni '30 - '40
Gli interventi urbanistici di Mussolini a Roma Anni '30 - '40

Perchè venne costruita?

Via dell'Impero,oggi Via dei Fori Imperiali

Esposizione Universale di Roma

Palazzo della Civiltà Italiana

Gli interventi urbanistici di Mussolini a Roma Anni '30 - '40

Foro Italico

Gli interventi urbanistici di Mussolini a Roma Anni '30 - '40

La Casa del Fascio di Valdagno ebbe la funzione di essere luogo di propaganda e controllo politico per il PNF. Al suo interno ospitava uffici del partito, sale riunioni e spazi per eventi pubblici e cerimonie. La sua costruzione si inseriva nel più ampio progetto di rinnovamento urbanistico di Valdagno promosso da Gaetano Marzotto, che voleva modernizzare la città secondo i principi dell'architettura fascista. faceva parte di un sistema di edifici pubblici pensati per strutturare e controllare la vita sociale ed economica della comunità.

La casa del fascio

Il rapporto con il regime fascista

"LA CITTÀ ESALTA CON LE PIETRE DEL CARSO LA GLORIA DEI SUOI FIGLI" (1915 - 1918) Questa frase celebra il sacrificio dei caduti, collegando simbolicamente le pietre del Carso, teatro di sanguinosi scontri, alla memoria dei soldati.

Monumento ai Caduti di Como

Frase sul retro

La Casa del fascio era concepita come un edificio rappresentativo del potere fascista, con un architettura razionale e monumentale che rifletteva i principi del regime. L'idea nascque negli anni '20 con la crescita del Partito Fascista, che necessitava di sedi per coordinare le attività politiche e sociali. Dopo la caduta del fascismo nel 1943, l'edificio perse la sua funzione originaria e fu adattato a nuovi scopi amministrativi o culturali.

La Casa del Fascio

Definizione e contesto storico

Giovanni Michelucci

Giovanni Michelucci (1891-1990) è stato uno dei più influenti architetti italiani del Novecento, noto per il suo approccio innovativo e il forte interesse per l’integrazione tra architettura, paesaggio e comunità. Inizialmente vicino al Razionalismo, se ne distaccò progressivamente per sviluppare un linguaggio più organico e dinamico, attento alle esigenze umane e sociali. La sua opera più celebre, la Chiesa di San Giovanni Battista sull’Autostrada del Sole (1964), rappresenta un esempio di architettura espressiva e simbolica, lontana dalle rigidità formali del modernismo. Nel corso della sua lunga carriera, progettò numerosi edifici pubblici, chiese e spazi urbani, sempre guidato dall’idea che l’architettura dovesse migliorare la vita delle persone. Oltre alla progettazione, fu un importante teorico e docente, contribuendo alla formazione di generazioni di architetti e lasciando un’eredità duratura nell’architettura italiana.

La Casa del fascio di Valdagno è stata influenzata da: - Razionalismo Italiano: con forme geometriche semplici, volumi puri e un forte senso di funzionalità. Vennero usati materiali moderni come il cemento, il vetro e l'acciaio. Gli spazi sono ampi e luminosi, gestiti con razionalità. - Influenze del Movimento Moderno: vicinanza a modelli europei come il Bauhaus e l'architettura di Le Corbusier. Vengono predilette superfici lisce e facciate pulite. - Monumentalità fascista: richiamo all'architettura classica romana, con un forte senso di grandezza. L'utilizzo di elementi simbolici, come ampie scale e prospettive simmetriche, per sottolineare il potere dello Stato.

Casa del Fascio

Influenze artistiche

Nacque come Foro Mussolini nel 1928, ma venne completato nel 1938 . Gli architetti incaricati alla realizzazione furono: Enrico Del Debbio e Luigi Moretti. Gli obiettivi furono: - Creare un complesso monumentale che celebrasse la grandezza fascista. - Ospitare eventi sportivi nazionali e internazionali. - Preparare fisicamente i giovani per il futuro della "razza italiana". Fu un'operazione di propaganda volta aesaltare la forza fisica e militare della nazione. L'intero complesso è concepito come una vera e propria "città dello sport" ispirata all'urbanistica dell'antica Roma, con ampi viali, statue colossali e una forte simbologia fascista.

Il Foro Italico

Giuseppe Terragni

Giuseppe Terragni (1904-1943) è stato uno dei principali esponenti del Razionalismo italiano, un movimento architettonico sviluppatosi durante il ventennio fascista. La sua opera più celebre, la Casa del Fascio di Como (1932-1936), rappresenta un modello iconico dell’architettura modernista in Italia. Fortemente influenzato dalle avanguardie europee, come il Movimento Moderno e il Bauhaus, Terragni cercò di coniugare innovazione tecnica e chiarezza geometrica con l’impronta monumentale richiesta dal regime. Le sue architetture si distinguono per l’uso di volumi puri, ampie superfici vetrate, trasparenze e un raffinato studio delle proporzioni. Sebbene operasse sotto il fascismo e progettasse edifici per il regime, il suo stile si discostava dalla retorica classica e monumentale promossa da altri architetti fascisti. Morì prematuramente nel 1943, lasciando incompiuti alcuni progetti, ma il suo lavoro rimane un riferimento fondamentale per l’architettura moderna in Italia.

I materiali impiegati sono: - Pietra e marmo: per donare un aspetto solenne. - Cemento armato: materiale che garantiva solidità e permetteva soluzioni architettoniche innovative. - Vetro e acciaio: ampie vetrate e finestre favoriscono la luminosità interna. - Murature in laterizio: per conferire un aspetto pulito ed essenziale.

La Casa del Fascio

Materiali impiegati

Rappresenta il più alto punto di sviluppo del Razionalismo italiano. E' stata realizzata nel 1932 in tempi rapidi grazie all’impiego di acciaio e calcestruzzo armato e all’organizzazione del cantiere in settori, così da non interrompere il traffico ferroviario, la Stazione si sviluppa in orizzontalecon una galleria di testa perpendicolare ai binari. Dalla gerarchia delle sue differenti funzioni deriva l’organizzazione degli spazi interni e la scelta delle forme esterne.

Stazione di Firenze

È così chiamata perché sorge presso lo svincolo di Firenze-Nord dell’A1: è un luogo volutamente squallido e disadorno, dedicato alla memoria degli operai caduti nella costruzione dell’autostrada. La visione architettonica è ormai neorealista, cioè recupera un rapporto nuovo con la realtà ambientale e sociale. La struttura sembra quasi nascere dal suolo adattandosi alle lievi ondulazioni del terreno. Emergono citazioni da Frank Lloyd Wright e dal Le Corbusier della Cappella di Ronchamp.

Chiesa dell'Autostrada

Marcello Piacentini

Marcello Piacentini (1881-1960) è stato uno degli architetti più influenti del ventennio fascista, nonché il principale interprete del Neoclassicismo semplificato, uno stile che coniugava monumentalità e razionalità per rispondere alle esigenze propagandistiche del regime. Nominato da Mussolini come uno degli architetti ufficiali del fascismo, Piacentini fu il principale promotore di un’architettura di Stato imponente ma essenziale, in grado di rappresentare il potere e l’ordine. Tra le sue opere più importanti spiccano la città universitaria di Roma (1932-1935), il progetto dell’EUR (Esposizione Universale di Roma, 1942) e numerosi interventi di riqualificazione urbana, come la trasformazione di via della Conciliazione a Roma. A differenza di architetti più radicali come Giuseppe Terragni, Piacentini adottò un linguaggio più tradizionale e monumentale, ispirandosi alla classicità e alla grandiosità dell’Impero Romano. Dopo la caduta del fascismo, continuò a lavorare come urbanista, lasciando un’impronta duratura sull’architettura italiana del Novecento.

"STANOTTE SI DORME A TRIESTE O IN PARADISO CON GLI EROI. " 10 ottobre 1916 - Antonio Sant'Elia". Questa frase è una citazione di Antonio Sant'Elia, esprimendo il coraggio e l'eroismo dei soldati durante la Prima Guerra Mondiale.

Monumento ai Caduti di Como

Frase sulla facciata a lago

Monumento ai Caduti di Como (1933)

Caratterisrtiche:

Il Monumento ai caduti di Como è un'imponente torre, alta 30 metri, aperta da grandi finestroni e completamente rivestita di pietra di Aurisina e Reppen. All'interno, sopra al basamento, vi è un monolito in granito d'Alzo dal peso di 40 tonnellate rivestito di diorite d'Anzola, con incisi i nomi dei 650 caduti comaschi della prima guerra mondiale. Scendendo la scala circolare si raggiunge il piano inferiore dove in uno spazio ruotato di 90° vi è un altare; qui all'interno del basamento vi era il sacrario. Il monumento presenta una forma geometrica semplice e solida, con una torre rettangolare che si erge con una forte verticalità in modo maestoso e austero. Sono scritte due frasi memorabili solla torre, una sulla facciata sull lago e una sul retro.

La facciata

Ex Casa del Fascio (1932-1936)

Caratteristiche:

Progettata dall’architetto Giuseppe Terragni secondo precise regole proporzionali, fu costruita a Como dal 1932. La pianta è perfettamente quadrata e l’altezza è la metà dellato di base. Si tratta di un mezzo cubo, le cui facce sono ritmicamente scandite dalle aperture quadrate, anch’esse in rapporto proporzionale tra loro. L’esasperata geometrizzazione pare alludere al clima di «ritorno all’ordine» promosso dal fascismo: l’asimmetria è tuttavia nelle facciate, tutte diverse in base alla funzione.

Il Palazzo di Giustizia di Milano, costruito tra il 1932 e il 1940, è un esempio emblematico dell’architettura monumentale fascista. L’edificio si distingue per le sue dimensioni imponenti, la simmetria rigorosa e l’uso massiccio di materiali pregiati come il travertino e il marmo, che conferiscono un senso di austerità e autorità. La facciata principale, caratterizzata da un ingresso monumentale con grandi portali e finestre incorniciate da elementi verticali, enfatizza la solidità dell’edificio, mentre gli interni presentano vasti atri e scalinate solenni. Destinato a ospitare il Tribunale e la Corte d’Appello, il palazzo rientrava nel piano di modernizzazione urbana promosso dal fascismo, con l’obiettivo di dotare Milano di infrastrutture adeguate al suo ruolo economico e politico.

Palazzo di Giustizia

di Marcello Piacentini

L’Esposizione Universale di Roma (EUR), progettata da Marcello Piacentini e avviata nel 1937, fu concepita come un nuovo quartiere monumentale per ospitare l’Esposizione Universale del 1942, evento mai realizzato a causa della Seconda Guerra Mondiale. Il progetto rifletteva la volontà del regime fascista di celebrare la grandezza dell’Italia attraverso un’architettura ispirata alla classicità romana ma semplificata in chiave moderna. I materiali utilizzati, tra cui il travertino, il marmo e il cemento, enfatizzavano la monumentalità e l’ordine tipici dello stile di Piacentini. Dopo la guerra, l’EUR fu completato e trasformato in un quartiere direzionale e residenziale.

Esposizione Universale di Roma

Confronto tra la Centrale Elettrica di Sant'Elia e il Monumento ai Caduti di Como

Centrale Elettrica di Antonio Sant'Elia, 1914 Dinamica e Verticale: Il disegno mostra una struttura imponente e slanciata verso l'alto, con una forte verticalità che conferisce un senso di dinamismo. Monumento ai Caduti di Como di Giuseppe Terragni, 1933 Il monumento presenta una forma geometrica semplice e solida, con una torre rettangolare che si erge con una forte verticalità in modo maestoso e austero.