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puglia

Chiara TESTA

Created on February 28, 2025

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Transcript

il castello baronale

di Celenza Valfortore

LE SUE ORIGINI

l Castello di Celenza, noto anche come Palazzo Baronale o Castello Gambacorta, sorge nella parte più alta della città. Il nome viene dai sui costruttori, poiché l’ edificio fu iniziato da Giovanni Gambacorta e da sua moglie Margherita di Monforte, nel 1467, e fu poi terminato dal figlio Carlo Gambacorta, nel 1575 (ciò è attestato dalla lapide presente sul loggione del castello: “Carlo, filio di Giovanni gambacorta e Margherita di Monforte, portà a termine la parte di questa fortezza comincata e lasciata incompiuta dal padre per sé, i poseri e gli amici).

la seconda torre

Al castello è legata una seconda torre del ‘700 che ospitava le carceri, ma crollò in seguito un incendio del 1799. Non si è sicuri,però, che questa sia stata costruita insieme al castello. Di sicuro aveva un aspetto e una funzione diversa dall’altra, visto che nel Tavolario Galluccio del 1702 non se ne fa una descrizione accurata. Essa viene menzionata in un documento del 1759 ed era sede del carcere.

dove sorge?

A Celenza Valfortore, situata in provincia di Foggia, è visitabile un castello, che presenta le influenze bizantine del XI secolo. E’ posto sulla parte più alta della città, al centro del rione medievale da cui si sviluppano i vicoli lungo i quali sorge la parte feudale del paese. Sotto il governo di Catapano Basilio Boioanes, i confini dei bizantini si estesero fino al fiume Fortore, area in cui furono fondate numerose fortezze e opere difensive per consolidare il dominio bizantino.

interventi migliorativi

Proprio a questa famiglia si deve la costruzione della maggior parte delle chiese, dei monasteri e degli altri edifici presenti a Celenza. Durante la dinastia dei Gambacorta l’edificio presentò interventi migliorativi: • Dopo il 1569 Carlo Gambacorta fece costruire la Porta, detta “Carlina” in suo onore, che fa corpo con il Castello; • Andrea Gambacorta, esperto di architettura, scultura e pittura, rifece le mura del giardino pensile liberandolo dalle abitazioni che vi erano appoggiate, completò gli appartamenti del palazzo baronale arricchendolo di pitture ornamentali; che lo trasformarono in una dimora gentilizia;

il castello oggi

Dell’edificio rimangono oggi solo una delle torri, tre logge e un cortile coperto ed è una residenza privata, dunque è visitabile solo in parte, quasi esclusivamente in esterno. L’ultimo barone che dimorò nel Palazzo fu Orazio Giliberti che nel 1808 lo vendette al Notaio Michele Iamele.Da quel momento, gli interventi fatti dai nuovi proprietari e dai loro eredi hanno modificato sia internamente che esteriormente l’originaria struttura. Poco o nulla è rimasto degli originari ambienti e arredi. Anche esteriormente, interventi di “modernizzazione” ne hanno ridotto il valore storico e architettonico.

influenze bizantine

Sebbene presenti una struttura risalente all'epoca medievale, una struttura precedente era presente dal terremoto del 1456. Nonostante le ricostruzioni e i restauri successivi, è possibile che le origini del castello risalgano al periodo bizantino, viste le numerose fortificazioni nella zona. I bizantini hanno influenzato anche sotto il punto di vista religioso e culturale, perché la presenza di monaci e sacerdoti, appunto, bizantini, ha lasciato che la popolazione di Celenza acquisi religioni, culture e riti propri di quel popolo. Sebbene non vi siano numerose testimonianze dell'influenza bizantina, essa si può notare dalla struttura difensiva e nelle tradizioni dell'area. Come abbiamo detto, anche se questo castello non ha subito una forte influenza bizantina, sono comunque presenti testimonianza proprie di questo popolo: • Oltre alle tradizionali mura spesse, si può notare l’influenza bizantina, grazie all’uso di archi a tutto sesto e volte che, oltre ad avere una funzione difensiva, rendevano l’edificio più armonioso. • L’utilizzo di decorazioni bizantine e motivi ornamentali propri di quel popolo (mosaici geometrici) evidenziano come il castello, nei secoli, sia stato incontro di tante culture diverse.

il castello svevo-normanno

di Bari

origine e costruzione

La storia del Castello di Bari inizia con l’arrivo dei Normanni in Puglia. Durante il regno di Ruggero II di Sicilia (1130-1139), che era il sovrano normanno che riunì sotto il suo dominio Sicilia, Calabria e Puglia, la città di Bari divenne una delle principali roccaforti della regione. Il castello fu costruito tra il 1131 e il 1139, probabilmente su una precedente struttura bizantina, con l'intento di rafforzare il controllo normanno sulla città e di difenderla dalle incursioni dei Saraceni e di altre potenze. La sua edificazione è stata dettata dalla necessità di Bari di assumere una posizione strategica nel sistema difensivo del regno di Ruggero II. Il castello non solo rappresentava un punto di difesa militare, ma anche una manifestazione del potere normanno nella regione, simbolo di autorità e controllo.

caratteristiche architettoniche

Il Castello di Bari è una delle migliori espressioni di architettura militare normanna. Presenta una pianta quadrata con torri angolari, una tipica caratteristica delle fortificazioni normanne, che avevano lo scopo di garantire la resistenza agli attacchi nemici e di permettere il controllo delle zone circostanti.

influenze culturali e stilistiche

Il Castello di Bari è un esempio tangibile della fusione tra elementi normanni e influenze islamiche, caratteristiche dell'architettura arabo-normanna che si sviluppò in Sicilia e in Puglia durante il periodo normanno. - Architettura normanna: Le strutture difensive e la pianta quadrata del castello riflettono chiaramente la tradizione dell'architettura militare normanna. Questi castelli erano progettati per garantire la resistenza agli assedi e per essere facilmente difendibili. La scelta di Bari come sede di una roccaforte normanna era strategica, dato che la città si trovava su una penisola e aveva un porto naturale che la rendeva un obiettivo cruciale per il controllo delle rotte commerciali. - Influenza islamica: Sebbene il Castello di Bari sia stato costruito dai Normanni, la sua architettura presenta influenze tipiche della tradizione costruttiva araba, che era molto diffusa nel sud Italia durante la dominazione araba e normanna. L'uso dell'arco a sesto acuto, per esempio, è una caratteristica di origine islamica, che venne poi adattata e integrata nello stile normanno.

FUNZIONE E SIGNIFICATO STORICO

.Il Castello di Bari ha avuto diverse funzioni nel corso dei secoli, adattandosi ai cambiamenti storici e politici della città e della regione.

RIMANEGGIAMENTI E RESTAURI

Nel corso della sua lunga storia, il Castello di Bari ha subito diversi restauri e modifiche. Durante il periodo federiciano, ad esempio, la struttura venne rimaneggiata, e furono aggiunti nuovi elementi architettonici. Nel periodo successivo, sotto il dominio degli Spagnoli e degli Aragonesi, il castello divenne sempre più una fortezza residenziale che ospitava non solo soldati, ma anche nobili e cortigiani. Nel XX secolo, il castello è stato oggetto di restauri per preservarne l'integrità e la funzionalità. Oggi il Castello di Bari è uno dei principali monumenti storici della città ed è aperto al pubblico come museo e centro culturale. Il castello non è solo un sito storico, ma anche un luogo di eventi culturali, mostre e manifestazioni artistiche. Grazie alla sua posizione panoramica e alla sua importanza storica, il castello continua a svolgere un ruolo centrale nella vita cittadina.

LA CATTEDRALE DI OTRANTO

L'interno possiede una pianta a tre navate absidate,con dodici archi sorretti da quattordici colonne di granito con capitelli differenti. Nel 1693 l'arcivescovo Francesco Maria De Aste fece costruire l'arco trionfale e nel 1698 coprì la navata centrale e il presbiterio con un soffitto a lacunari lignei Gli affreschi parietali rimanenti evidenziano tracce bizantine, come l'immagine della Madonna col Bambino nella navata sinistra. Lungo le navate laterali, coperte da un soffitto a tavole dipinte sono visibili sei altari dedicati alla Resurrezione di Gesù, a san Domenico di Guzman, alla Madonna Assunta (a destra), alla Pentecoste, alla Visitazione della Beata Vergine Maria e a sant'Antonio da Padova (a sinistra). Nella navata sinistra è presente il battistero barocco commissionato dall'arcivescovo Michele Orsi.

La cattedrale, fu fondata nel 1068 dal vescovo normanno Guglielmo ed è l’insieme di diversi stili architettonici che comprendendo elementi bizantini, paleocristiani e romanici . Fu consacrata il 1º agosto 1088. La facciata medievale è stata ricostruita e rimaneggiata nei secoli successivi in seguito all'occupazione turca del 1480, fu edificato il grande rosone a 16 raggi seguendo i canoni dell'arte gotico-araba.

Di grande impatto è la decorazione pavimentale che si sviluppa lungo le navate, il presbiterio e l'abside. Fu commissionato dal primo arcivescovo latino della città Il programma iconografico del mosaico si sviluppa attraverso scene dall'Antico Testamento, dai cicli cavallereschi, e dai bestiari medievali, dal Romanzo di Alessandro. Le immagini, disposte lungo lo sviluppo dell'Albero della vita, ripercorrono l'esperienza umana dal peccato originale alla salvezza.La cripta, è nell'area sottostante dell'abside e risale all'XI secolo ed è una miniatura della celebre Cisterna di Teodosio o della Moschea di Cordova.Di grande impatto è la decorazione pavimentale che si sviluppa lungo le navate, il presbiterio e l'abside. Fu commissionato dal primo arcivescovo latino della città Il prog Possiede tre absidi semicircolari e si caratterizza per le quarantotto campate intervallate da oltre settanta tra colonne, semicolonne e pilastri. La particolarità è nella diversità degli elementi di sostegno, provenienti da edifici antichi e altomedievali, dal vario repertorio figurativo.

La torre campanaria fu edificata nel XII secolo, sotto la dominazione normanna. La monumentale struttura si presenta a pianta quadrata, con un robusto alzato ingentilito da quattro finestre con arco a tutto sesto. Gli archi, le cornici, i listelli e le mensole, che decorano l'esterno, richiamano gli stessi motivi, cari all'architettura militare, visibili sulle mura e sulle torri di difesa della città. I materiali usati nella costruzione sono il carparo e il calcare bianco compatto,ù tipici del territorio salentino

Fine

DIFESA MILITARE

Originariamente costruito per scopi difensivi, il castello aveva l'obiettivo di proteggere Bari da attacchi esterni, in particolare dalle incursioni dei Saraceni e dai conflitti con i bizantini e le altre potenze europee. Durante il periodo normanno, il castello fu anche un centro amministrativo e residenziale, dove vivevano i governanti locali e la guarnigione.

SIMBOLO DEL POTERE NORMANNO

La costruzione del castello era anche un atto simbolico di affermazione del potere dei Normanni in Puglia. Esso rappresentava non solo una fortificazione, ma anche una dichiarazione della supremazia normanna nella regione.

CORTILE CENTRALE

Il castello è dotato di un ampio cortile centrale che fungeva da area di manovra per le truppe e da luogo di residenza per il personale che viveva all'interno delle mura.

RUOLO NEI SECOLI SUCCESSIVI

Nel corso dei secoli successivi, il castello subì numerosi rimaneggiamenti. Durante il *regno di Federico II di Svevia*, che governò la Puglia nel XIII secolo, il castello fu ampliato e trasformato. Successivamente, nel periodo *aragonese*, il castello venne ulteriormente modificato, aggiungendo nuove strutture e rendendolo uno dei principali centri di controllo della città.

PORTA D'INGRESSO

La porta d'ingresso principale è sormontata da un arco a *sesto acuto*, tipico delle architetture normanne e delle influenze islamiche presenti nel periodo. Questo arco è un chiaro esempio di come le tecniche costruttive arabiche si fusero con quelle normanne nell'architettura militare.

TORRI ANGOLARI

Le quattro torri angolari, massicce e robuste, sono poste agli angoli del castello, permettendo una visione a 360 gradi sulla città e sul porto. La posizione delle torri è un elemento strategico, che consente la difesa da ogni direzione

MURA DI CINTA

Le mura del castello sono spesse e solide, costruite in pietra calcarea locale. Questo tipo di costruzione è tipico delle fortificazioni normanne, che preferivano l'uso della pietra per garantire una resistenza maggiore rispetto ai materiali precedenti.