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Andrea Stringi

Created on February 28, 2025

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9 cielo o primo mobile

Il primo mobile (o in latino primum mobile) è, secondo l'astronomia medioevale e rinascimentale, la prima e più esterna delle sfere cosmiche ruotanti attorno alla Terra in base al modello geocentrico dell'universo, dalla quale parte il movimento che mette in moto le stelle e i pianeti.

5 cielo

Cielo di Marte

È il quinto Cielo del Paradiso a partire dalla Terra, corrispondente a Marte e governato dalle Virtù: Dante vi incontra gli spiriti combattenti per la fede, tra cui l'avo Cacciaguida e Carlo Magno, ed è descritto nei Canti XIV, XV, XVI, XVII e XVIII della III Cantica. Dante vi ascende con Beatrice dopo aver visto lo sfolgorio delle luci dei beati del IV Cielo, che lo abbaglia: quando riprende la vista, si accorge di essere entrato nel Cielo di Marte per il colore rosso della stella e perché esso è più intenso del solito, a causa della bellezza di Beatrice. I beati di questo Cielo sono disposti lungo i bracci di una croce, che simboleggia probabilmente il trionfo di Cristo e della fede; dopo il lungo colloquio con l'anima dell'avo Cacciaguida, Dante ascende al Cielo successivo.

Cielo 8

Cielo delle stelle fisse

È l'ottavo Cielo del Paradiso a partire dalla Terra, governato dai Cherubini e nel quale si credeva fossero collocate le stelle fisse nella volta celeste. Dante lo descrive nei Canti XXII, XXIII, XXIV, XXV, XXVI, XXVII del Paradiso e non associa ad esso alcuna particolare schiera di beati, come invece avveniva per i Cieli sottostanti; diverso è anche il modo in cui vi ascende, poiché Beatrice (XXII) lo spinge con un cenno lungo la scala dorata in cui sono apparsi gli spiriti contemplanti, nel Cielo di Saturno, e il poeta sale con movimento rapidissimo, trovandosi al cospetto della costellazione dei Gemelli cui scioglie un commosso inno di ringraziamento per l'ingegno letterario ricevuto e dalla quale invoca l'assistenza poetica per affrontare l'ultima parte della Cantica (da qui inizia la parte conclusiva e più impegnativa del Paradiso, che introdurrà alla visione finale di Dio).

1 cielo

Cielo della luna

Il primo Cielo è quello della Luna, considerato un pianeta nel Medioevo, il cui influsso dominante è l'incostanza, l'arrendevolezza, la cedevolezza: risiedono qui, infatti, le anime di coloro che mancarono ai propri voti, non per scelta bensì a causa di costrizione altrui contro la quale essi non seppero opporsi con sufficiente fermezza

La candida rosa dei beati

Si tratta di una sorta di anfiteatro dotato di sedili a forma di rosa, dove siedono le anime del Paradiso che sono candide; esse sono fatte di pura luce, simbolo di beatitudine divina, tanto che è quasi difficile riconoscerne i tratti.

6 cielo

Cielo di Venere

È il sesto Cielo del Paradiso a partire dalla Terra, corrispondente a Giove e governato dalle Dominazioni: Dante vi incontra gli spiriti giusti che operarono rettamente sotto l'influsso di questa stella, tra cui l'imperatore Traiano e Rifeo, ed è descritto nei Canti XVIII, XIX e XX della III Cantica. Dante vi ascende con Beatrice dopo la fine delle parole dell'avo Cacciaguida, notando che Giove ha un colore argentato ben diverso da quello rosso di Marte e descrivendo la rapidità di tale passaggio con la similitudine di una donna che è arrossita e riacquista il naturale pallore in breve tempo

Luce divina

se io avessi nel parlare tanta ricchezza di espressione quanta ne ho ad immaginare, neppure in tal caso oserei tentare di descrivere la sua bellezza.

3 cielo

Cielo di Venere

È il terzo Cielo del Paradiso a partire dalla Terra, corrispondente al pianeta Venere e governato dai Principati: Dante vi incontra gli spiriti amanti, tra cui Carlo Martello, Cunizza da Romano e Folchetto di Marsiglia ed è descritto nei Canti VIII, IX e X della III Cantica (Dante non si accorge di esservi salito, se non quando vede l'accresciuta bellezza di Beatrice). L'astro di Venere diffonde sulla Terra l'influsso ad amare, non però il folle amore, l'amore sensuale e peccaminoso.

4 cielo

Cielo del Sole

È il quarto Cielo del Paradiso a partire dalla Terra, corrispondente al Sole e governato dalle Potestà: Dante vi incontra gli spiriti sapienti. Come di consueto Dante non si accorge di ascendere in esso, se non come un uomo che è colto da un pensiero improvviso e se ne avvede quando ne prende coscienza; il Sole si trova nel punto equinoziale, ovvero là dove si intersecano l'Equatore celeste e l'eclittica (se è il 13 aprile 1300, siamo poco oltre l'equinozio primaverile). Il poeta sottolinea l'estrema luminosità dell'astro, anche se le luci dei beati che compaiono in esso vincono tale fulgore. Dopo l'incontro con gli spiriti sapienti, Dante si accorge di salire al Cielo successivo per il mutare del colore della luce, che diventa rosseggiante.

2 cielo

Mercurio

Il secondo cielo è denominato Cielo di Mercurio, che si connota per l'amore per la gloria e la fama terrena: le anime che risiedono qui sono infatti quelle che si attivarono a tale scopo e appaiono a Dante come splendori fiammeggianti che danzano e cantano.

7 cielo

Cielo di Saturno

È il settimo Cielo del Paradiso a partire dalla Terra, corrispondente a Saturno e governato dai Troni: Dante vi incontra gli spiriti contemplanti che furono indotti dall'influsso di questa stella alla meditazione e alla contemplazione di Dio, tra cui san Pier Damiani e san Benedetto da Norcia, e viene descritto nei Canti XXI e XXII della III Cantica. Dante non si accorge del momento in cui ascende nel Cielo, neppure attraverso l'aumentato splendore della bellezza di Beatrice, che infatti non sorride e motiva ciò spiegando che il suo riso sarebbe troppo luminoso e ridurrebbe Dante in cenere, come Semele quando le apparve Giove nella sua divina maestà. Per la stessa ragione le anime dei beati non cantano (il suono della loro voce trascende i limiti dell'udito mortale del poeta), per cui il Cielo è immerso in un profondo silenzio che allude al raccoglimento e alla preghiera cui questi spiriti furono dediti quando erano in vita.