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ALESSANDRO ZANARDI

Federica Careddu

Created on February 27, 2025

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Transcript

ALESSANDRO ZANARDI

INIZIO!

INDICE

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SOMMARIO

INDICE

COPERTINA

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GLI INIZI

TIMELINE II

TIMELINE I

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LA F1: L'INCONTRO CON IL GRANDE PALCOSCENICO

L'ASCESA IN CART

APPRODO ALLE AUTO DA COMPETIZIONE

SLIDE 12

SLIDE 11

SLIDE 10

IL GIORNO

LA DELUSIONE DOPO LA F1

IL RITORNO IN F1 CON LA WILLIAMS

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IMMAGINI E VIDEO DDELL'INCIDENTE

L'INCIDENTE

L'INCIDENTE

SOMMARIO

Alessandro Zanardi, detto Alex, nasce nel 1966 da papà Dino, un idraulico, e mamma Anna, una sarta. E' un ex pilota di F1 e campione di handbike. Nel bel mezzo della carriera automobilistica rimane coinvolto in un incidente che gli cambia la vita... Ma non del tutto!

TIMELINE

1979/1987

GLI INIZI

1988/1991

FORMULA 3

1991/1994

FORMULA 1

1995/1998

CART CHAMPIONSHIP

1999

IL RITORNO IN FORMULA 1

2001

INCIDENTE LAUSITZRING

2003

COMPETIZIONI IN HANDBIKE

2012/2016

PARALIMPIADI LONDRA/RIO

2020

INCIDENTE IN HANDBIKE

2021/PRESENTE

OGGI

GLI INIZI: il mondo dei kart

Dimostra una grande passione per il motorsport, iniziando a gareggiare nei kart, a partire da 13 anni, e distinguendosi sin da subito per il suo talento. Nel corso degli anni '80 si fa notare nel panorama nazionale, diventando uno dei giovani kartisti più promettenti in Italia.

L'APPRODO ALLE AUTO DA COMPETIZIONE

Nel 1988 compie il grande salto nel mondo delle auto da competizione passando alla Formula 3, una delle principali categorie di sviluppo per piloti emergenti. Nel 1991 entra nel campionato italiano di Formula 3, dove si distingue per talento e abilità, attirando l'attenzione delle scuderie di Formula 1.

LA F1: l'incontro con il grande palcoscenico

Nel 1991, ottiene il primo contratto in F1 con la Jordan. Nonostante sia un pilota veloce non ottienne risultati rilevanti, né con la Jordan né in seguito con il Minardi, nel 1992. Nel 1993, passa alla Lotus, dopo aver registrato tempi più bassi di Michael Schumacher in una simulazione a Le Castellet, anche qui però i risultati sono limitati. Sebbene non diventi un grande campione, la sua esperienza in F1 gli permette di acquisire una solida preparazione.

L'ASCESA IN CART

Nel 1995 si unisce a Chip Ganassi Racing, nel campionato CART, dove ottiene buoni risultati, inclusa la sua prima pole position e una vittoria a Laguna Seca. Conclude la stagione al terzo posto, vincendo anche il titolo di Rookie dell'anno. Nel 1997 conquista il suo primo titolo CART, e nel 1998, vince 7 gare, conquistando il secondo titolo successivo. La brillante carriera in CART attira interesse e nel 1999 firma con la Williams per un ritorno in F1.

IL RITORNO IN F1 CON LA WILLIAMS

Viene ingaggiato dalla Williams per affiancare Ralf Schumacher, ma il suo ritorno non va come sperato. La stagione è segnata da difficoltà; fatica ad adattarsi alla nuova tecnologia e ai regolamenti. Dopo una serie di risultati deludenti, lascia la Formula 1, chiudendo questo capitolo della sua carriera.

LA DELUSIONE DOPO LA F1

Uscito demotivato dall'esperienza in F1, si allontana momentaneamente dal mondo dell'automobilismo, per poi fare ritorno nel 2000, per sostenere dei test con il team di Mo Nunn e prendendo parte, inoltre, al Rally di Monza lo stesso anno. Fin dall'inizio del campionato CART ha problemi ma la squadra inizia ad avere fiducia, grazie ad alcuni progressi della monoposto. Zanardi si presenta così, motivato, il 15 settembre 2001, all'appuntamento europeo del Lausitzring.

IL FATIDICO GIORNO: 15 settembre 2001

Le qualifiche non vengono disputate a causa di un acquazzone e la posizione in griglia di partenza viene determinata dalla posizione in campionato. Zanardi, nonostante parta 22esimo, riesce a recuperare, raggiungiendo la prima posizione.

L'INCIDENTE

A 13 giri dalla fine, dopo aver compiuto l'ultimo pit-stop, uscendo dai box, dopo aver tolto il limitatore di giri, perde improvvisamente il controllo della monoposto che, dopo un testa a coda, si intraversa lungo la pista, mentre sulla stessa linea sopraggiungono ad alta velocità Patrick Carpentier e Alex Tagliani.

L'INCIDENTE

Il primo riesce ad evitare lo scontro, il secondo no. L'impatto è violentissimo, avviene a più di 300 km/h. La vettura di Tagliani colpisce perpendicolarmente quella di Zanardi, all'altezza del muso, dove allogiano le gambe del pilota, spezzando in due la Reynard Honda. Raggiunto dai soccorsi, Zanardi appare subito in condizioni disperate: lo schianto ha provocato l'istantanea amputazione di entrambi gli arti inferiori e il pilota rischia di morire dissanguato. In aggiunta ha 7 infarti.

INCIDENTE

LA RIABILITAZIONE

I medici riescono a salvarlo a seguito di 15 operazioni chirurgiche e una lunga terapia intensiva. La riabilitazione è durissima, ma sin dall'inizio Zanardi dimostra una determinazione fuori dal comune. Dopo mesi di fisioterapia e con l'aiuto di protesi artificiali, riesce a tornare a camminare e a condurre una vita indipendente.

IL RITORNO AL MOTORSPORT

Nonostante la disabilità, non abbandona la passione per il motorsport. Nel 2003 torna a correre nel Campionato Europeo Gran Turismo con una BMW adattata con comandi manuali e l'anno seguente ottiene la sua prima vittoria post-incidente sul circuito di Oschersleben. Negli anni successivi partecipa anche al Campionato World Touring Car Championship, vincendo quattro gare tra il 2005 e il 2009. Dimostra così che la disabilità non gli ha tolto né il talento né la voglia di competere.

LA SCOPERTA DEL PARACICLISMO E LE PARALIMPIADI

Nel 2009 si avvicina al paraciclismo, una disciplina in cui gli atleti utilizzano handbike, biciclette a tre ruote azionate con le mani. Partecipa alle Paralimpiadi di Londra 2012, conquistando due medaglie d'oro nelle gare a cronometro e su strada, oltre a una medaglia d'argento nella staffetta a squadre. Quattro anni dopo, alle Paralimpiadi di Rio 2016, vince nuovamente due ori e un argento, confermandosi uno degli atleti paralimpici più forti al mondo.

PARALIMPIADI

ALTRI TRAGUARDI

Ha partecipato a numerose maratone internazionali, come la maratona di New York e quella di Venezia, sempre utilizzando la handbike. Nel 2018 ha completato la sua terza Ironman delle Hawaii, una delle competizioni di triathlon più dure al mondo. Lavora anche come commentatore televisivo per le gare di Formula 1, mostrando il suo carisma e la sua capacità di raccontare lo sport con passione e competenza.

IMPEGNO SOCIALE

Oltre allo sport si è sempre impegnato nel sociale. Ha fondato la squadra di paraciclismo "Obiettivo3" per aiutare persone con disabilità a intraprendere attività sportive e grazie ad essa, molti atleti hanno avuto l'opportunità di partecipare a competizioni nazionali e internazionali. Nel corso degli anni è stato ambasciatore di diverse campagne di sensibilizzazione, promuovendo i diritti delle persone con disabilità e sostenendo numerose associazioni benefiche. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui il Laureus World Sports Award come atleta disabile dell'anno nel 2013.

IL SECONDO INCIDENTE

Il 19 giugno 2020, durante la staffetta benefica "Obiettivo Tricolore" in Toscana, è vittima di un altro gravissimo incidente. Mentre percorre una discesa in handbike, perde il controllo del mezzo e si scontra frontalmente con un camion, riportando gravi traumi alla testa e al volto. Trasportato d'urgenza all'ospedale, è sottoposto a delicati interventi neurochirurgici e maxillo-facciali. Le sue condizioni rimangono critiche, tanto da essere mantenuto in coma farmacologico per diverse settimane.

Il percorso di riabilitazione è lungo e complesso. La famiglia ha sempre mantenuto il massimo riserbo sulle sue condizioni, ma è stato confermato che Zanardi ha mostrato segnali di coscienza e miglioramenti, anche se il recupero procede tutt'oggi molto lentamente.

IMPATTO E MESSAGGI

L'incidente del 2020 ha suscitato un'ondata di sconvolgimento in tutto il mondo, confermando quanto Alex Zanardi sia una figura amata e rispettata non solo nello sport, ma anche nella società. Atleti, personaggi pubblici e semplici appassionati hanno inviato messaggi di solidarietà attraverso i social media, definendolo un esempio di forza, coraggio e positività.

Tra i messaggi più significativi ci sono quelli di campioni come Lewis Hamilton, Valentino Rossi e Michael Schumacher, oltre a quello del Comitato Paralimpico Internazionale, che ha riconosciuto Zanardi come "una delle figure più ispiratrici nella storia dello sport".

GRAZIE DELL'ATTENZIONE!

CAREDDU FEDERICA