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Versailles e Caserta
Giulia Mancino
Created on February 23, 2025
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Transcript
La Reggia di Caserta
razionalità e monumentalismo
Caserta come Versailles
Il parco: un giardino settecentesco
Lo Scalone d'onore
La Reggia di Versailles
Le vicende costruttive
Il giardino
La decorazione degli interni
Curiosità
Nel 1750 Carlo di Borbone decise di realizzare una reggia che fosse residenza del sovrano, scegliendo un'area presso il borgo medievale di Casertavecchia. L'incarico fu affidato all'architetto Luigi Vanvitelli, aseguito del rifiuto da parte di Niccolò Salvi, impegnato nella realizzazione della Basilica di Loreto, su commissione papale. Il progetto presentato nel 1751, prevedeva oltre al palazzo anche un grande acquedotto "l'acquedotto Carolino" per irrorare l'immenso parco. La scelta di far erigere il palazzo nell'immenso verde è una scelta ricorrente all'epoca, e prese avvio dalla costruzione della grande Reggia di Versailles. L'edificio doveva essere collegato a Napoli tramite un asse stradale monumentale lungo ben 20 chilometri. L'opera non fu mai completata come il progetto iniziale voleva, in quanto il costo risultava eccessivo, dato dalla costruzione di una cupola e delle torri angolari e soprattutto perchè il sovrano nel frattempo divenne Re di Spagna con il nome di Carlo III. I lavori vennero terminati dal figlio Carlo di Luigi Vanvitelli. Assieme all'acquedotto Carolino e al belvedere di San Leucio, è stata inserita dall'UNESCO, nel 1997, nella lista dei patrimoni dell'umanità. Costituisce, inoltre, uno dei musei statali italiani, a cui, nel 2016, è stata concessa l'autonomia speciale dal Ministero della cultura.
LA REGGIA DI CASERTA
L'ambiente prende la luce da grandi finestroni ed è coperto da una doppia cupola. Nei contasti di luce, nella fluidità degli spazi, nell'uso delle prospettive e di elementi che ricordano i repertori scenici come atrii, gallerie, scale imperiali...
Posto al centro del palazzo, il maestoso Scalone d'Onore (alto 32 m) è costituito da un'ampia e breve scalinata iniziale sovrastata da un grande arco e da pareti in marmo che spingono l'occhio verso due leoni e un fndale costituito da finestre dipinte e archi. Qui la scalinata si divide in due scaloni paralleli di larghezza più limitata che conducono al vestibolo superiore di forma ottogonale circondato da un portico a tre archi molto luminoso, decorato con l'ordine ionico e alte finestre.
LO SCALONE D'ONORE
Lo stesso principio di regolarità che viene applicato alla reggia, viene applicato nella realizzazione dell'immenso parco, organizzato secondo il modello di Versaille seguendo il principio del giardino alla francese, con lunghi coni ottici e grandi aree di parterre, disegnati con forme geometriche. Il giardino è caratterizzato dalla presenza di lunghissime fontane poste in prospettiva. La veduta corre verso il parco e la collina. Qui l'ordinato giardino si fonde con la libera natura del colle, da cui scende l'acqua entro una seguenza di fontane e di cascate, animate da raffinati gruppi di statue a soggetto mitologico. Spicca tra tutte il gruppo della Fontana di Diana e Atteone, dove si riversava a cascata, da una grotta artificiale, l'acqua portata dall'Acquedotto Carolino. Alla fine del secolo, il nuovo gusto per i giardini all'inglese portò Maria Carolina ad incaricare il paesaggista Graefer della sistemazione di una parte del parco, in cui spiccano boschetti,specchi di acqua e finte rovine.
Il giardino settecentesco
La facciata ha un andamento uniforme, appena rotto da sporgenze al centro e ai lati. La semplicità della facciata anticipa già il severo gusto del neoclassicismo è austera nelle colonne. Il palazzo, tuttavia, viene ravvivato dal contrasto tra il cotto delle facciate e il basamento in traventino. Il fulcro del pòalazzo è rappresentato da un vestibolo ottagonale, posto all'incrocio tra i due bracci, con spazi aperti e chiusi: esso è circondato da molteplici colonne ioniche, volte a forma di anello. Tipica della tradizione tardobarocca è l'invenzione di un allineamento del corridoio in modo da formare il cannocchiale ottico: un collegamento visivo tra parco e vestibolo. Completa il complesso il Teatro di Corte, realizzato su cinque ordini di palchi come il Teatro San Carlo.
Il palazzo eretto tra il 1752 e il 1774, ha forma di rettangolo, al cui interno quattro bracci, definiscono altrettanti cortili. Esso presenta un impianto semplice e rigoroso. Per lo stesso principio, la facciata ha un andamento uniforme, appena rotto da sporgenze al centro e ai lati.
IL PALAZZO: RAZIONALITA' E MONUMENTALISMO
La Reggia comprende tre edifici: Versailles, il Grande Trianon e il Piccolo Trianon, e molti edifici situati in città: grandi e piccole scuderie, la sala dell'Hôtel Menus-Plaisirs, le sale del gioco della pallacorda, il Grand Commun. La Reggia di Versailles conta 700 stanze, 2513 finestre, 352 camini (1252 durante l'Ancien régime), 67 scale, 483 specchi (distribuiti nella Grande Galleria, il Salone della guerra e il Salone della Pace), le Scuderie, l'Orangerie,la Capella.
verso la città. Il modello complessivo era quello classico per l'articolazione della facciata con il piano terra bugnato continuo, il piano nobile con pilastri ionici e colonne che reggono sulla un'alta trabeazione e un attico. Una balaustra con decorazioni cinge il tetto piatto. Nel 1678 la direzione dei lavori passo a Mansart, che aggiunse due nuove trasversali.
corpi più snelli con lo scopo di creare una "corte d'onore" molto profonda rivolta
La Reggia di Versaille è il simbolo visibile e scenografico del potere assoluto di Luigi XIV. Il nucleo originario era un casino di caccia amato dal re, che verso il 1660 ne decise l'ampliamento per farne la residenza più elegante e celebre del continente. L'incarico fu affidato a Louis Le Vau che progettò una pianta a "U" con la base rivolta verso il parco, solo successivamente furono aggiunti due
LE VICENDE COSTRUTTIVE
La galleria delle Battaglie
La Cappella Reale
La Camera del Re e della Regina
Sala degli Specchi
Sala del Trono con vista sulla Sala delle Guardie
vetrate.
Al complesso apparato decorativo, oltre che ai migliori artigiani di tutta la Francia, parteciparono anche importanti pittori come Charles Le Brun, scultori come François Girandon. Gli interni sono sontuosamente decorati da affreschi, stucchi, legni dorati, tappezzerie, oggetti d'arredo e arazzi di elevatissima tecnica e raffinatezza. La Galleria degli Specchi sintetizza il gusto sfarzoso e decorativo della reggia che mediante vetri, specchi e intarsi policromi, amplifica la luce proveniente dalle grandi
LA DECORAZIONE DEGLI INTERNI
costante relazione.
Il giardino disegnato da Andrè Le Notre, segue lo stesso schema base del progetto di Vaux-le-Vicomte, ma su un'estensione di terreno maggiore e con un'ampia varietà di articolazione: con la sua geometria di viali ortogonali, diagonali, radiali, i parterres (ovvero le aiuole), i terrazzamenti, le statue e le fontane, il grande canale lungo un miglio, il parco fornisce una prospettiva dinamica all'infinito, ma con al centro il palazzo con il quale resta in
IL GIARDINO
CURIOSITA'
- Il (complesso) sistema idraulico di Versailles:
- Grand Trianon: che cos'era e a cosa... serviva?
- La Galleria degli Specchi: qui fu firmato il Trattato di Versaillles.
- Che cos'è il "piccolo appartamento della regina"
- Orangerie: a Versailles c'era anche un agrumeto