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LEOPARDI
Maria teresa Esposito
Created on February 23, 2025
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Transcript
LEOPARDI
IL LINGUAGGIO DELLA POESIA
RAPPORTI
L'EPOCA
L'INFINITO
BIOGRAFIA
RECANATI
COMMENTO
Leopardi morì nel 1837 nella città di Napoli affianco al suo amico Antonio Ranieri a causa di una malattia
BIOGRAFIA
Giacomo Leopardi nacque nel 1798 nella piccola cittadina di Recanati. Fin dall'età di dieci anni il poeta studiò greco, latino ed altre lingue come il francese, e ricorderà quelle giornate a studiare nella biblioteca del padre come i momenti che hanno influito di più sul suo aspetto e sulla sua salute. Leopardi a partire dal 1817 iniziò a scrivere su un taccuino-diario personale ( lo Zibaldone ) dove appuntava tutte le sue riflessioni e i suoi pensiori.
VIRGILIO...
LA MALATTIA...
Leopardi fu sepolto affianco al grande poeta classico-letterario Virgilio, e ciò dette molta importanza e molti riconoscimenti dopo la sua morte.
Leopardi fin dall'età di sette anni subiva di una malattia genetica rara che gli provocò la deformazione della colonna vertebrale, asma e problemi di vista, fino ad arrivare a causare la sua morte nel 1837
LA SUA RECANATI...
Il rapporto di Leopardi con la sua Recanati era un rapporto amore-odio influenzato per una buona parte dal padre e dal suo carattere. Giacomo infatti si sentiva chiuso in una ''gabbia d'oro'' quando era a recanati, ma ne sentiva la nostalgia qundo era in alte città ( Napoli, Firenze, Pisa, Roma... ).
Questo rapporto così intenso con il tempo è diventato un riferimento classico, perciò quando due persone si amano e si odiano allo stesso tempo si dice che hanno un rapporto conflittuale come Leopardi Recanati
Antonio Ranieri era un intellettuale dell'epoca che Giacomo Leopardi conobbe nella città di Firenze nel 1830. Con Ranieri Leopardi costruì un rapporto molto stretto e profondo che durò fino al giorno della morte del poeta di Recanati
I RAPPORTI
Il rapporto di Giacomo con il padre era più intenso che con gli altri familiari. Fin da piccolo infatti, il padre aveva intravisto il carattere introspettivo del figlio, ovvero di una persona un pò chiusa e che si legge molto dentro. Il carattere molto forte del padre contrastava con quello mite del figlio, il che determinò una serie di conflitti tra i due che causarono alcune delle varie fughe del poeta da Recanati e dalla sua casa nativa.
Carlo Leopardi
Antonio Ranieri
I genitori
I manoscritti dell'infinito di Giacomo Leopardi sono due e sono situati uno nella città di Napoli e l'altro nel paese di Visso
L'INFINITO
Giacomo Leopardi iniziò a scrivere l'infinito nel 1819, fece più versioni della poesia che si trovano nel suo taqquino personale: lo Zibaldone. L'ultima versione si pensa sia quella di Visso poichè rispetto al manoscritto di Napoli ( tenuto nella biblioteca di Napoli ) ha molte meno correzzioni.
Manoscritto di Visso
Manoscritto di Napoli
COMMENTO
L'infinito è un idillio composto da Giacomo Leopardi a partire dal 1819. E' formato da 15 versi endecasillabi sciolti, cioè senza uno schema di rima, ed ha un andamento ritmico che tende ad allungare il verso come se sconfinasse verso quello successivo. Questo è possibile grazie all' ''enJambement'', una figura retorica molto utilizzata nella letteratura. La poesia è divisa perfettamente in due parti da un segno di punteggiatura forte: il punto. Nella prima parte prevalgono il senso della vita e un elemento visibile, la siepe, che permette a Leopardi di immaginare l'infinito. Giacomo accentua e fa capire la differenza tra mondo reale e mondo immaginario attraverso gli aggettivi dimostrativi ( questo e quello ). Il poeta parte dalla descrizione di un infinito concreto, ovvero quello che si estende al di là della siepe. Infatti nella poesia ci sono due principali infiniti; quello spaziale e quello temporale che si fondono insieme, ma sempre partendo da elementi concreti, come il vento o la siepe. L'infinto da cui Leopardi parte non è astratto quindi, ma è materiale ( concreto ). L’infinito, dunque, è strettamente connesso alla teoria del piacere di Leopardi: il piacere che possiamo provare è finito, ma il desiderio di esso è indefinito. I versi finali per l'autore sono molto importanti poichè sintetizzano il significato della poesia e quindi della vita.Per Leopardi, l'osservazione della natura diventa occasione per guardarsi dentro e spingersi in riflessioni intime ma nello stesso tempo universali.