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UMBERTO SABA E SALVATORE QUASIMODO
Laura Busani
Created on February 20, 2025
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Transcript
UMBERTO SABA E SALVATORE QUASIMODO
BIOGRAFIA
Umberto Saba nacque a Trieste il 9 marzo 1883. Cresciuto in un ambiente difficile, fu segnato dalla separazione dai genitori e da una figura paterna assente. La sua infanzia fu anche caratterizzata dalla convivenza con una madre autoritaria e il suo rapporto con essa fu complicato. Saba soffrì di problemi di salute fin da giovane, tra cui disturbi psicologici che lo accompagnarono per tutta la vita. Nel corso della sua esistenza, Saba visse in condizioni economiche precarie e fu costretto a fare vari lavori per mantenersi. La sua carriera si sviluppò tra Trieste, dove si stabilì per gran parte della sua vita, e altre città italiane. La sua vita privata fu segnata da tensioni familiari e difficoltà personali, ma trovò sempre nella scrittura una forma di sfogo e di introspezione. Nonostante la sua vita tormentata, riuscì a farsi apprezzare nell'ambiente culturale e a guadagnare un posto di rilievo nel panorama letterario italiano. Morì a Gorizia il 26 agosto 1957, lasciando un segno indelebile nella letteratura del Novecento.
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BIOGRAFIA
Salvatore Quasimodo nacque a Modica, in Sicilia, il 20 agosto 1901. Cresciuto in una famiglia borghese, visse la sua infanzia in un ambiente tranquillo, ma la morte del padre quando aveva solo 8 anni lo segnò profondamente. Trasferitosi a Palermo per gli studi, iniziò a coltivare la sua passione per la poesia, pur intraprendendo inizialmente la carriera di ingegnere. La sua vita fu influenzata dalle difficoltà economiche e dalle tensioni politiche che segnarono l'Italia del Novecento. Nel 1930 si trasferì a Milano, dove entrò in contatto con ambienti letterari e iniziò a collaborare con riviste culturali. La Seconda Guerra Mondiale e la tragedia della guerra stessa influirono profondamente sul suo pensiero e sulla sua scrittura. Quasimodo fu anche coinvolto in temi politici, ma la sua visione della vita restò sempre legata a una ricerca di verità universali, espressa attraverso una scrittura spesso sobria e austera. Morì il 14 giugno 1968 a Napoli. La sua poetica, evolutasi nel corso degli anni, lo consacrò come uno dei maggiori poeti italiani del Novecento, vincendo il Premio Nobel per la letteratura nel 1959.
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OPERE QUASIMODO
OPERE SABA
Acque e terre (1930) – Prima raccolta di poesie, influenzata dal simbolismo e dal misticismo. Ed è subito sera (1942) – Una delle sue raccolte più celebri, caratterizzata da un linguaggio asciutto e da una visione più intimista e riflessiva. La terra impareggiabile (1958) – Una raccolta che riflette sul senso della terra, della natura e dell'esperienza umana. Il falso e vero verde (1961) – Raccolta che esplora la condizione dell’uomo e la sua relazione con la natura e l’esistenza. Poesie scelte (1963) – Una selezione delle sue poesie più significative.
Canzoniere (1921) – La sua opera più importante, una raccolta di poesie che riflettono le sue esperienze personali e le emozioni intime. Trieste e una donna (1923) – Una raccolta di poesie che esplora il rapporto con la città di Trieste e con una donna amata. Poesie scelte (1937) – Una selezione delle sue poesie più significative. Il piccolo Berto (1938) – Un'opera che include riflessioni sulla paternità e sul rapporto con il figlio. Storia e cronistoria (1949) – Un'opera che raccoglie scritti in prosa, tra cui riflessioni e memorie.
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POESIA
Umberto Saba
La sua poetica è profondamente legata alla realtà quotidiana, alla città di Trieste, e ai temi universali della solitudine, della sofferenza e della ricerca di sé. Saba è nota per la sua capacità di esplorare la condizione umana con un linguaggio semplice ma ricco di sfumature. I suoi versi sono spesso pervasi da una malinconia di fondo, ma anche da una lucida consapevolezza delle difficoltà esistenziali. Le sue poesie, come quelle contenute nelle "Canzoni" e nel "Libro delle poesie", si riflettono su temi come l'amore, il dolore, la memoria e il tempo, rivelando una sensibilità che si fa universale. La sua poesia si distingue per l'onestà e l'intensità emotiva, mantenendo sempre una visione umana.
POESIA
Salvatore Quasimodo
La poetica di Salvatore Quasimodo è segnata dalla solitudine, dalla sofferenza e dalla disillusione, influenzata dalla Seconda Guerra Mondiale. Il suo linguaggio sobrio ed essenziale esplora la condizione umana, spesso riflettendo sul dolore, sulla solitudine e sul disfacimento della società. Le sue poesie, come quelle in Ed è subito sera, cercano una possibile salvezza nella natura, nel silenzio e nella memoria. Quasimodo, pur esprimendo un profondo senso di disincanto, cerca di elevare l'esperienza personale a una riflessione universale, rivelando la fragilità dell’individuo e la sua lotta per trovare un senso. La sua scrittura è caratterizzata da una grande intensità emotiva e da un linguaggio che, pur semplice, riesce a toccare le profondità dell'esistenza.
PENSIERO DI UMBERTO SABA
Il pensiero filosofico di Umberto Saba si distingue per un’intima riflessione sulla condizione umana, caratterizzata dalla solitudine e dal senso di inadeguatezza dell’individuo di fronte alla realtà. La sua visione della vita è marcata da un profondo pessimismo esistenziale, ma anche da una ricerca continua di autenticità e verità. Saba non si sottrae alla sofferenza, ma la affronta con uno sguardo lucido e privo di illusioni, esplorando la fragilità dell’essere umano e il suo conflitto interiore. La sua filosofia si esprime attraverso una visione semplice, ma intensa, che indaga il dolore, la memoria e il tempo, temi ricorrenti nelle sue poesie. La sua riflessione si concentra sul rapporto tra l’individuo e il mondo, evidenziando il bisogno di riconciliarsi con se stessi e di affrontare la solitudine con una consapevolezza che, pur dolorosa, è anche liberatoria.
PENSIERO DI SALVATORE QUASIMODO
Il pensiero filosofico di Salvatore Quasimodo si radica in una visione tragica dell’esistenza, segnata dal dolore, dalla solitudine e dalla frustrazione di fronte alla violenza del mondo. Influenzato dalla Seconda Guerra Mondiale, il suo pensiero esprime un disincanto profondo verso la società e l’uomo, incapace di trovare pace e armonia. La sua riflessione si concentra sull’impossibilità di una comunicazione autentica e sul conflitto tra individuo e collettività. Nonostante la disillusione, Quasimodo ricerca un senso di salvezza nel silenzio, nella natura e nel ricordo, che diventa un luogo di rifugio per la sua anima tormentata. La sua filosofia si esprime in una poetica che denuncia la sofferenza umana, ma al contempo cerca di elevarla, conferendo dignità e universalità al dolore, rendendolo parte integrante dell'esperienza di ogni individuo.
8. Development
VIDEO
FINE
CANZONIERE (1921)
"Canzoniere" (1921) è l'opera più celebre di Umberto Saba, una raccolta che raccoglie oltre 200 poesie scritte tra il 1912 e il 1920. La raccolta rappresenta il cuore della sua poetica, caratterizzata da un linguaggio semplice, ma ricco di emozioni e introspezioni. La trama è una riflessione profonda sulla vita, sull'amore, sul dolore e sulla solitudine. Le poesie esplorano la condizione umana in modo intimo e autobiografico, raccontando il rapporto con la famiglia, il senso di estraneità e il legame con Trieste, sua città natale. La figura della madre, della moglie e dell'amante, la paura della morte e la ricerca della serenità sono temi ricorrenti. Saba si distingue per il suo approccio psicoanalitico e intimista, lontano dalla tradizione simbolista. Il "Canzoniere" è un'opera che alterna momenti di lirismo a riflessioni più asciutte e disincantate, offrendo uno spunto di profonda riflessione sulla condizione dell'uomo.
ED E' SUBITO SERA (1942)
"Ed è subito sera" (1942) è la raccolta più famosa di Salvatore Quasimodo, in cui la sua poetica ermetica raggiunge il culmine. La raccolta esplora temi di solitudine, disincanto e riflessione esistenziale, utilizzando un linguaggio essenziale e scarno. Quasimodo, in questo periodo, si distacca dalle influenze simboliste per concentrarsi su una poesia che affronta la condizione umana con un'intensità emotiva diretta. La celebre poesia che dà il titolo alla raccolta, "Ed è subito sera", racchiude l’essenza del suo pensiero: l'inevitabilità del destino e l'impossibilità di fermare il corso del tempo. Le poesie di questa raccolta sono segnate dalla sofferenza della guerra e dalla ricerca di un senso di vita in un mondo martoriato. Quasimodo riflette sulla fragilità dell'esistenza e sull'alienazione dell'individuo, mantenendo sempre uno stile asciutto, ma pieno di significato. L'opera è considerata uno dei pilastri della poesia italiana del Novecento.
STUDI
Umberto Saba ha frequentato il liceo classico, ma a causa di difficoltà economiche non completò gli studi universitari. A 16 anni lasciò la scuola per lavorare come libraio e traduttore. La sua formazione culturale fu quindi principalmente autodidatta, sviluppandosi attraverso la lettura e la passione per la poesia. Sebbene non avesse una formazione accademica formale, la sua conoscenza della letteratura e la sua sensibilità artistica lo portarono a diventare uno dei maggiori poeti italiani del Novecento.
STUDI
Salvatore Quasimodo studiò presso il liceo classico, diplomandosi a Messina. Successivamente si iscrisse all'Università di Messina, ma non completò gli studi in ingegneria, dedicandosi alla letteratura e alla poesia. Influenzato dalla poesia greca e latina, divenne uno dei maggiori esponenti della corrente ermetica. Quasimodo approfondì anche la cultura europea, in particolare quella francese e tedesca, attraverso la lettura e il confronto con autori contemporanei. La sua formazione, quindi, si costruì sia attraverso studi formali che un’intensa attività di lettura e riflessione personale.