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4.Inquadramento territoriale
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Created on February 18, 2025
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Transcript
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Tre antichi Valli caratterizzano la Sicilia, segno di antiche dominazioni, da quella araba a quella borbonica, che hanno reso questa terra un’isola di contrasti, di cultura e di bellezza. Val di Noto, Val di Mazara e Val Demone la divisione territoriale che La Sicilia di Ulisse hanno condiviso. L’arte, l’architettura, l’agricoltura, i mestieri, il paesaggio, il pensiero: un continente nel Mediterraneo.
PARTANNA E DINTORNI
PARTANNA
FIUME BELICE
Partanna sorge nella Val di Mazare sulle sponde del fiume Belice. La Val di Mazara era uno dei tre valli (o reali dominii al di là del Faro) in cui era suddivisa la Sicilia dalla fine della dominazione musulmana al periodo borbonico, fino al 1818, quando fu suddiviso in circoscrizioni minori, i distretti. Nel 1818, con la riforma dei territori del Regno delle due Sicilie si suddivise il territorio isolano in sette province, o valli minori.
ALCAMO
La città di Alcamo si sviluppa sulle pendici settentrionali del Monte Bonifato, una zona che fin dalla tarda Età del Bronzo è stata abitata da diverse popolazioni, tra cui Elimi, Romani e Bizantini, attratti dalla sua posizione strategica e dal clima favorevole. L'origine del nome potrebbe derivare da "ALQUAM", che significa terra fangosa, oppure da "MARZIL ALQAMAH", che si traduce in casale di ALQAMAH. Alcamo fu fondata dagli Arabi intorno al 972. Se ripercorriamo la storia di questa zona, possiamo tracciare le prime fasi di insediamento umano sin dal Mesolitico, circa tra il 9000 e il 6000 a.C., con ritrovamenti che sembrano risalire anche al Paleolitico inferiore. Ma è dal V sec. d.C. in poi che si hanno le maggiori testimonianze archeologiche, periodo in cui la zona era già abitata da una comunità cristiana, che però fu sottomessa dai Saraceni durante le guerre con i Bizantini. Un'importante testimonianza di questo periodo è la “Funtanazza”, che oggi si riduce a pochi ruderi. Oltre alle realtà già citate, sono note di menzione le tombe a grotticella, e le fornaci di epoca romana.
Partanna
Situata su una collina dominante le valli del Belice e del Modione, Partanna offre al visitatore suggestivi panorami, che spaziano dalle verdi pianure circostanti fino ai più lontani promontori marittimi. Come tutti gli altri paesi del Belice, anche Partanna ha subito la forza devastante del terremoto del ’68. Oggi però è un centro legato ad attività agro-vitivinicole, con la produzione di vini pregiati, un rinomato e pregevole olio d’oliva e un particolare formaggio a base di latte ovino (Vastedda). Sono ormai tappe d’obbligo il Castello degli antichi feudatari Grifeo (che accoglie un moderno e suggestivo museo della Preistoria) e il recente parco archeologico di Contrada Stretto, ove la sua rete di profondi fossati neolitici ha valso a Partanna l’appellativo di Città della Civiltà dei Fossati.
Selinunte
Selinunte, chiamata dai greci Selinùs, deriva il suo nome da sélinon, il sedano che tuttora vi cresce selvatico, divenuto simbolo della monetazione della città. La città ebbe una vita breve (circa 240 anni). In questo periodo la sua popolazione crebbe fino a raggiungere i 100.000 abitanti. Lo stato in cui si presenta oggi la città non è dovuto solo alla sua distruzione ad opera dei Cartaginesi, ma anche a terremoti, a secoli di incuria. Selinunte, sottofondazione di Megara Hyblea, fu fondata nel 650 a.C. (Diodoro Siculo)lungo la costa del Mar Mediterraneo, tra le due valli del Belice e del Modione, su un luogo non interessato da precedenti insediamenti indigeni. Selinunte fondò a sua volta nel 570 a.C. Heraclea Minoa presso la foce del suo estremo confine meridionale, il fiume Platani. Raggiunse velocemente il suo massimo splendore nel VI e V secolo a.C.; la sua ricchezza era forse dovuta al dominio che esercitava su un vasto territorio[8]. Selinunte è la colonia greca più occidentale della Sicilia, a diretto contatto con l'area occupata dai Cartaginesi; tutta la sua storia è condizionata da questa posizione di confine, fino al dissolvimento del problema con la conquista romana della Sicilia.
Salemi
Salemi ha origini molto antiche e fu fondata dai Fenici. Nel corso dei secoli, ha vissuto diverse dominazioni, tra cui quella greca, romana e araba, e ha visto l'insediamento dei Normanni. Durante il periodo arabo, Salemi fu un importante centro commerciale e agricolo. Tuttavia, uno degli eventi storici più significativi riguarda il periodo della spedizione dei Mille nel 1860, quando Giuseppe Garibaldi proclamò il suo "governo provvisorio" proprio a Salemi, durante la sua lotta per l'Unità d'Italia. Nel corso della storia, la città è stata distrutta e ricostruita più volte, ma ha mantenuto intatto il suo fascino storico e culturale.
CRETTO DI BURRI
l Cretto di Burri o cretto di Gibellina è il nome con cui è colloquialmente conosciuto il Grande Cretto, opera di arte ambientale di Alberto Brurri. È stata realizzata in una prima fase tra il 1984 e il 1989 e successivamente completata nel 2015, nel luogo in cui sorgeva la città vecchia di Gibellina, completamente distrutta dal terremoto del Belice del 1968.