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X CANTO

matteo lol

Created on February 17, 2025

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Transcript

INFERNO

X CANTO

Per comprendere meglio questo Canto e l’incontro di Dante con Farinata degli Uberti e Cavalcante dei Cavalcanti bisogna anche sapere che la famiglia di Dante e quella di Farinata degli Uberti erano rivali, in quanto appartenenti a fazioni diverse; bisogna anche sapere che dopo essere stati amici per tutta la vita nel 1300 Dante(con la carica di Priore) vota per l’esilio di Guido Cavalcanti, per mostrarsi imparziale nel rispetto della legge.

Il Canto X dell’Inferno è ambientato nel Sesto Cerchio, nella città di Dite: qui – dopo aver incontrato le anime punite per i peccati dell’incontinenza – Dante inizia la sua discesa verso i Cerchi dove vengono puniti i peccati più gravi, quelli legati alla malizia. Tra questi troviamo l’eresia, la colpa che viene analizzata in questo Canto, in particolar modo in una delle sue diramazioni: la corrente filosofica dell’epicureismo.

Il percorso di Dante nella Divina Commedia inizia nel 1300, quando Dante aveva 35 anni, ed era così a metà della sua vita(come afferma nel I canto). Questo percorso inizia quindi con lo smarrimento di Dante che inizia a peccare e perdere il suo orientamento religioso-morale e si ritrova quindi nella selva oscura e con l’aiuto di Virgilio(inviato da Beatrice)esce dalla selva e intraprende questo percorso.

Il Viaggio di Dante nella Commedia

Orgoglio e Disprezzo Politico: Farinata rappresenta l'orgoglio politico ghibellino e il disprezzo per i Guelfi. La sua figura incarna l'arroganza e la determinazione di chi difendeva la propria fazione anche a costo della vita. Questo mette in luce la vanità e la follia delle lotte politiche che sembrano non avere fine. L'inutilità delle Divisioni Terrene: Farinata, pur condannato all'Inferno, continua a preoccuparsi delle questioni terrene e politiche. Il Coraggio e la Determinazione: Nonostante la sua condizione di dannato, Farinata è mostrato come un uomo di coraggio e determinazione. Dante rispetta queste qualità, anche se applicate a una causa sbagliata, evidenziando come il coraggio possa essere una virtù persino tra i peccatori.

FARINATA DEGLI UBERTI

La Consapevolezza del Peccato: La condizione di Cavalcante e la sua sofferenza sono anche un'allegoria della consapevolezza del peccato e delle sue conseguenze. La sua preoccupazione per il figlio evidenzia come i peccatori siano tormentati non solo dal fuoco infernale ma anche dai rimorsi e dalle preoccupazioni che avevano in vita.

L'Ignoranza e la Conoscenza Limitata: Cavalcante non comprende perché suo figlio non sia ancora nell'Inferno e ciò riflette l'ignoranza degli eretici, che non hanno una visione completa della realtà e del destino delle anime. Questo rafforza l'idea che la mancanza di fede porta a una conoscenza incompleta e distorta.

Dolore e Amore Paterno: Cavalcante de' Cavalcanti rappresenta il dolore e la preoccupazione di un padre per il figlio. Chiede ansiosamente notizie di Guido, il suo figlio poeta. Questo dialogo mette in luce l'amore familiare e il legame affettivo che persiste anche nell'aldilà

CAVALCANTE DEI CAVALCANTI
I versi rivelano un'articolata concezione teologica: gli eretici giacciono in sepolcri aperti, simbolo di una condizione intermedia e sospesa. Sono visibili ma immobilizzati, possono vedere ma non agire, metafora di un'intelligenza che si è chiusa alle verità divine.

LEGGE DEL CONTRAPPASSO

INTRODUZIONE DEL PECCATO

VERSI 13-15

"Suo cimitero da questa parte hanno con Epicuro tutti suoi seguaci, che l'anima col corpo morta fanno."

è la negazione deliberata delle verità fondamentali della fede cristiana. Non si tratta semplicemente di un dubbio o di un'interpretazione differente, ma di un rifiuto consapevole dei dogmi essenziali della Chiesa.

ERESIA

Cavalcante de Cavalcanti rappresenta invece un altro tipo di condanna: il dolore dato dall'eccessivo legame ai familiari. Il canto riesce a risultare ancora attuale proprio perchè anche oggi l' attaccamento eccessivo ai figli è un tema molto comune

Farinata degli Uberti è fiero e inflessibile sui suoi ideali politici richiamando proprio l'estrema rigidati ceh oggi troviamo in politica. La sua punizione, cioè di essere costretto a vedere il suo futuro incerto, rappresenta proprio l'isolamento di chi si richiude nelle sue convinzioni senza evolversi.

CONTESTUALIZZAZIONE CONTEMPORANEA

In questo canto Dante condanna gli eretici facendo riferimento agli epicurei, coloro che non credevano nell'immortalità dell'anima. Oggi un peccato simile è quello del materialismo estremo, non si crede in alcuna dimensione spirituale privilegiando solo il successo economico, i piaceri terreni o il potere.

Christopher Hitchens

Richard Dawkins

Personaggi odierni che ricadono in questo peccato

Giornalista e scrittore, autore di Dio non è grande, noto per il suo feroce atteggiamento contro la religione e il dogmatismo.

Biologo e divulgatore scientifico, noto per il suo ateismo militante e per le sue critiche alla religione, in particolare al cristianesimo. Il suo libro L’illusione di Dio ha avuto un enorme impatto nel promuovere il pensiero razionalista e materialista.

«O Toscano che visiti l'Inferno da vivo parlando [in modo] così degno, ti faccia piacere fermarti [un po'] qui. Il tuo modo di parlare ti svela originario di quella nobile patria, alla quale forse [io] fui troppo gravoso». All'improvviso uscì questo suono da una delle tombe; per cui mi accostai, per il timore, un po' [più] a Virgilio. Ed egli mi disse: «Girati! Che [cosa] fai? Guarda laggiù Farinata che s'è drizzato: lo vedrai tutto [quanto] dalla vita in sù».

"O Tosco che per la città del foco vivo ten vai così parlando onesto, piacciati di restare in questo loco. La tua loquela ti fa manifesto di quella nobil patrïa natio, a la qual forse fui troppo molesto". Subitamente questo suono uscìo d’una de l’arche; però m’accostai, temendo, un poco più al duca mio. Ed el mi disse: "Volgiti! Che fai? Vedi là Farinata che s’è dritto: da la cintola in sù tutto ’l vedrai".

Terzine(22-33)

E le mani leste e risolute della [mia] guida mi spinsero tra le tombe verso Farinata, dicendo[mi]: «fai che le tue parole siano ben misurate». Appena arrivai davanti al suo sepolcro, mi guardò per un po', e poi, quasi sprezzante, mi chiese: «chi furono i tuoi avi?». Io, che ero smanioso di risponder[gli], non glielo nascosi, ma tutto gli rivelai; al che egli sollevò in su un poco le ciglia;

E l'animose man del duca e prontemi pinser tra le sepulture a lui, dicendo:"Le parole tue sien conte". Com'io al piè de la sua tomba fui, guardommi un poco, e poi, quasi sdegnoso, mi dimandò:"Chi fuor li maggior tui?". Io ch'era d'ubidir disideroso, non gliel celai, ma tutto gliel'apersi; ond'ei levò le ciglia un poco in suso;

Terzine(37-45)

L'eresia dunque non è solo un errore intellettuale, ma un peccato esistenziale: è il rifiuto ostinato della dimensione spirituale, l'orgoglio di chi crede di poter ridurre il mistero dell'esistenza ai soli termini razionali, negando la trascendenza. I sepolcri aperti e infuocati diventano così l'emblema di un'intelligenza che si è chiusa, che ha scelto volontariamente di non vedere oltre il proprio orizzonte materiale, condannandosi a un'eternità di immobilità e cecità spirituale.
Farinata degli Uberti, illustre figura politica e militare di Firenze, emerge nel Canto X come simbolo della fazione ghibellina. La sua interazione con Dante rivela non solo la sua fierezza e la sua dedizione alla causa ghibellina, ma anche la sua capacità di prevedere il futuro, incluso l'esilio di Dante. Farinata, che si oppose alla distruzione di Firenze dopo la battaglia di Montaperti, è ritratto come un'anima che, nonostante la condanna eterna, mantiene un forte senso di dignità e orgoglio.
Cavalcante de’ Cavalcanti, padre del poeta Guido Cavalcanti e membro della fazione guelfa, rappresenta un contrasto emotivo rispetto a Farinata. La sua preoccupazione per il destino del figlio, che teme possa essere dannato per le sue convinzioni epicuree, evidenzia il tema del dolore paterno e dell'amore familiare. Il breve scambio con Dante, interrotto dal ritorno di Farinata, sottolinea la tragedia personale che si intreccia con le grandi narrazioni politiche e filosofiche dell'Inferno.
La loro punizione è intrinsecamente legata alla loro colpa filosofica: negare l'immortalità dell'anima, ridurre l'esistenza alla sola dimensione materiale. Epicuro e i suoi seguaci rappresentano l'archetipo di questa prospettiva, "che l'anima col corpo morta fanno" - ovvero che considerano l'anima come un mero epifenomeno, destinato a estinguersi con la morte fisica
La domanda "mio figlio ov'è? e perché non è teco?" non è solo una richiesta, ma un grido di dolore che rivela la sua condizione di separazione definitiva Quando scopre che il figlio è morto, "supin ricadde e più non parve fora" - questo gesto simboleggia la piena accettazione della sua condizione La consapevolezza del peccato si manifesta proprio in questo momento di disperazione: Cavalcante comprende che la sua eresia lo ha separato non solo da Dio, ma anche dagli affetti umani.