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Il viaggio di Odisseo
Emanuela Lo Magno
Created on February 14, 2025
Classi 1A e 1B dell'Istituto Lugagnoano Val D'Arda
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Transcript
Il viaggio di Odisseo
L'Ade
Circe
Il viaggio di Telemaco
I Ciconi
I Lestrigoni
Troia
Scheria
La situazione iniziale
L'isola Eolia
Le sirene
Itaca
L'isola del Sole
I Ciclopi
Ogigia
I Lotofagi
TAPPE DEL RACCONTO
Progetto "Libro porta libro" Classi 1A e 1B A.S. 2024/2025
Il ritorno ad Itaca
Il ritorno ad Itaca
«Anche Odisseo era intanto giunto, accompagnato dal guardiano Eumeo, in città. Erano già alle soglie del palazzo, parlando tra loro su chi sarebbe dovuto entrare per primo. E un cane, che era disteso lì vicino, a sentire quelle voci alzò le orecchie e il muso. Era Argo, il cane che Odisseo aveva allevato e nutrito, senza però godere mai della sua abilità nella caccia, perché era partito per Troia». Capitolo 18, Il cane Argo
«Si abbracciavano e piangevano i due sposi ritrovati: come a un naufrago, a cui Poseidone ha spezzato la nave, appare desiderata la terra e il suo cuore impazzisce di gioia non appena la raggiunge, dopo aver vagato nelle onde e perso molti compagni; così a Penelope appariva il suo sposo per molto tempo desiderato e batteva forte nel petto il cuore». Capitolo 22, Penelope e Odisseo: l’incontro
«Ti laverò io i piedi, per obbedienza verso Penelope, ma anche per rispetto verso di te, che molto somigli, nell’aspetto, nella voce, nei piedi, ad Odisseo». Provò a nascondere il viso allora Odisseo, verso l’oscurità, per paura di essere riconosciuto. All’improvviso ebbe timore che la donna, toccandogli la gamba, riconoscesse la sua cicatrice e capisse ogni cosa. E questo davvero avvenne: le mani di Eraclea arrivarono sopra il ginocchio e riconobbero la cicatrice che al suo padrone aveva inferto un cinghiale con la sua bianca zanna». Capitolo 19, Iro, Euriclea
Il ritorno ad Itaca
Il ritorno ad Itaca
«Antinoo ordinò al guardiano delle capre di accendere un fuoco e di portare del grasso, per poter, ungendo e scaldando l’arco, tenderlo più facilmente. Eseguì gli ordini il servo, ma anche così tutti i Pretendenti fallirono la prova». «Odisseo soppesava il suo arco, lo rimirava per vedere se il legno si fosse rovinato, mangiato dei tarli. Poi, quando ogni cosa era stata fatta, come un suonatore che sa bene muovere le corde della cetra, così senza sforzo Odisseo tese il possente arco: la corda, pizzicata dalla destra, emise un suono meraviglioso, sembrava una rondine». Capitolo 20, La notte prima della gara, la gara dell’arco «Se anche mi donaste tutto quello che avete o anche di più, nemmeno in quel caso potrei accettare e risparmiarvi la vita. Avete solo due possibilità: o combattere o scappare, ma credo che nessuno si salverà». Capitolo 21, La strage
«Amici, quest’uomo è una sventura per noi Achei. Vent’anni fa portò con sé molti uomini e tutti valorosi su solide navi, ma è tornato senza le navi e senza uomini, tutti morti». Capitolo 23, La fine
I Ciconi
«Cercammo di difenderci il più a lungo possibile e per un’intera giornata bloccammo il loro assalto, ma al tramonto molti miei compagni furono uccisi e noi costretti a fuggire rapidamente nel mare aperto». Capitolo 9, Il racconto di Odisseo: Ciconi, Lotofagi
Le sirene
«Tra poco incontreremo le Sirene, cha affascinano tutti quelli che passano. Chiunque ascolti la loro voce, non vedrà più la moglie e i figli e la terra che lo aspetta: esse lo ammaliano con il loro dolce canto». Capitolo 14, Il racconto di Odisseo: le Sirene, Scilla e Cariddi
La maga Circe
Circe dai bei capelli era la figlia del Sole e di Perse, generata dall’Oceano; viveva sull’isola di Eea; era una maga, infatti trasformò i compagni di Odisseo in porci. «Mi prese lo sconforto a sentire queste parole e allora chiesi come avremmo mai potuto con una concava nave giungere là dove nessuna nave era mai approdata». Capitolo 12, Il racconto di Odisseo: Circe
Il viaggio di Telemaco
«Telemaco alla fine è veramente partito, mentre noi credevamo che mai ce l'avrebbe fatta a intrapendere una così audace impresa». Capitolo 3, Il viaggio di Telemaco
Il cavallo di Troia
«Pazzi ora cercano di far passare il cavallo di legno per le porte, ma è troppo grande, quindi rompono loro stessi le mura». Capitolo 8, Il cavallo di Troia
L'isola del Sole e il naufragio
«Presto una nuvola coprì la nave e il mare sotto di noi divenne nero. Iniziò una furiosa tempesta. Cadde l’albero maestro, colpendo il timoniere, che morì sul colpo. Allora Zeus scagliò il fulmine. L’imbarcazione girò su se stessa. Tutti i compagni caddero in mare, ostaggi delle grosse onde. Il dio aveva tolto loro il ritorno». Capitolo 15, Il racconto di Odisseo: l'isola del Sole, il naufragio
Il Ciclope Polifemo
«I Ciclopi sono esseri che non conoscono la legge ... non coltivano la terra ... Vivono in grotte poste alla cima di alti monti. Ognuno vive per sé, senza curarsi dell'altro». Capitolo 10, Il racconto di Odisseo: Polifemo
L'isola di Calipso
«Sull’Olimpo Zeus aveva dato ordine a Hermes, il Messaggero, di andare da Calipso, ninfa dai bei capelli, per annunciarle la decisione immutabile: Odisseo doveva ripartire per tornare a Itaca, senza compagni, su una zattera, avrebbe navigato da solo per molti giorni e poi sarebbe giunto nella terra dei Feaci». Capitolo 4, L'isola di Calipso
I Lestrigoni
«Sciolsero il nastro d'argento e tutti i venti uscirono. Si sconvolse il mare e iniziò la tempesta e in breve la nave si ritrovò di nuovo a largo». Capitolo 11, Il racconto di Odisseo: Eolo, i Lestrigoni
Eolo e Odisseo
«Così, mentre si svolgeva quella strage, io con la spada tagliai la gomena che ci teneva legati alla roccia e incoraggiai ogni uomo a remare con tutte le forze». Capitolo 11, Il racconto di Odisseo: Eolo, i Lestrigoni
La situazione iniziale
«Gli dei, approfittando dell’assenza di Poseidone, stabilirono di mandare Hermes, il Messaggero, sull’isola di Ogigia per imporre alla ninfa Calipso di lasciare partire il sofferente Odisseo». Capitolo 1, La situazione a Itaca
Discesa all'Ade
«Ma ti prego, per l’amore che hai dei tuoi cari, quando ripartirai da qui, fa’ ancora una sosta sull’isola di Eea, e donami una degna sepoltura, per evitare la vendetta degli dei: bruciami in riva al mare con tutte le mie armi e alza un sepolcro, che mi faccia ricordare alle generazioni future, ed in cima al sepolcro pianta il remo con cui spingevo la tua nave». «Vidi anche Sisifo, sottoposto a un duro supplizio: doveva portare un masso pesantissimo sulla sommità di un monte e si impuntava con i piedi e metteva tutta la forza nelle braccia per riuscirci. Ma non appena stava per superare la cima, allora una forza sovrannaturale lo faceva ricadere all’indietro. E allora riprendeva da capo Sisifo, senza mai fermarsi, a cercare di giungere in vetta». Capitolo 13, Il racconto di Odisseo: Cimmeri e Ade
La terra dei Feaci e Nausicaa
«Nausicaa lanciò la palla verso un’ancella, ma la palla cadde nell’acqua profonda: tutte le ancelle gridarono e il divino Odisseo si svegliò». Capitolo 5, L'incontro con Nausicaa
1. La situazione iniziale 2. Il viaggio di Telemaco 3. Ogigia (l’isola di Calipso) 4. Scheria (la terra dei Feaci e Nausicaa) 5. Troia (il cavallo di legno) 6. I Ciconi 7. I Lotofagi 8. I Ciclopi 9. L'isola Eolia 10. I Lestrigoni 11. Circe 12. L’Ade 13. Le sirene 14. L’isola del Sole 15. Itaca
I Lotofagi
«Mandai due compagni ad informarsi. Furono accolti in amicizia. Offrirono loro del loto e subito essi dimenticarono perché erano lì, né vollero tornare a dare notizie». Capitolo 9, Il racconto di Odisseo: Ciconi, Lotofagi