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BOTTICELLI
ROVARIS LIDIA
Created on January 31, 2025
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Transcript
BOTTICELLI
GAVAZZENI, LORITO, MULAZZANI, ROVARIS, SUARDI
VITA E CONTESTO
Dalla seconda metà del Quattrocento, Firenze vive un periodo di stabilità politica e culturale, soprattutto grazie al mecenatismo della famiglia dei Medici. Nasce il Neoplatonismo, fenomeno che concilia la cultura filosofica classica e la tradizione cristiana. Verso gli ultimi anni del periodo riscuote molto successo il mito, utilizzato dagli artisti per trasmettere messaggi morali e allegorici. È in questo contesto che nel 1445 nasce Alessandro di Mariano Filipepi, detto Botticelli. Nel 1464 inizia la sua carriera artistica come apprendista nella bottega di Filippo Lippi, che influenza le sue opere come in seguito il Verrocchio e il Pollaiolo. Nel 1470 apre la propria bottega e acquisisce la fama grazie alla famiglia dei Medici, che gli commissiona delle opere. Alla fine del Quattorcento l'arte di Botticelli è inflienzata dal declino della famiglia dei Medici e dall'arrivo del frate Savonarola.
stile
Allievo di Filippo Lippi, da lui apprende la tecnica pittorica e il gusto per le figure aggraziate. Le fondamentali caratteristiche dello stile di Sandro Botticelli sono:- un armonioso equilibrio compositivo, - un disegno sottile e molto dinamico - una linea precisa e ondeggiante - dipinge a tempera- usa colori brillanti
Simonetta Cattaneo Vespucci (1453- 1476). Amante di Giuliano de' Medici era ritenuta dai contemporanei come la più bella donna vivente; fece da modella a Botticelli.
opere
1. Calunnia
4. Venere e Marte
2. Primavera
5. Fortezza
7. Natività mistica
6. Madonne
3. Nascita di Venere
8. Adorazione dei Magi
La calunnia
La primavera
Il dipinto La Primavera, realizzato nel 1478, fu commissionato da Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici. Vasari la definì la rappresentazione di "Venere, che le Grazie la fioriscono, dinotando la Primavera", portando in seguito all'interpretazione di "allegoria della Primavera".
Interpretazione neoplatonica
Il quadro rappresenta il passaggio dall'amore terreno all'amore spirituale e contemplativo, con la mediazione di Venere, espressione dell'amore controllato dall'intelletto e opposto all'istinto passionale.
Interpretazione neoplatonica
Zefiro, invaghito della ninfa Clori, la seduce e la rende feconda trasformandola in Flora. I tre personaggi raffigurano anche l’amore/desiderio, la castità e bellezza . Al centro si trova Venere, che doveva contrapporsi nella stessa stanza all’altra Venere; insieme rappresentano le due Veneri neoplatoniche: la Venere Celeste e la Venere Volgare o Umana. Altri personaggi sono Cupido e le tre Grazie della Primavera, che sono state interpretate come gli aspetti dell’amore: Pulchritudo, Chastitas e Voluptas. L’ultima figura è Mercurio, che sta scacciando le nubi con il caduceo, concludendo il percorso, dall'andamento circolare.
Altre interpretazioni
Alcuni studiosi ritengono che si possano riconoscere delle opere poetiche, secondo cui il dipinto sarebbe un'allegoria dell'ispirazione poetica (lettura da sinistra verso destra). Interpretazione politica: contrasto interno alla famiglia fiorentina.
Altre caratteristiche
L'opera mostra l'ideale di un mondo armonioso e perfetto. Si nota la linea continua e definita di Botticelli che distacca dal fondo. Non si percepisce la profondità e viene negata la prospettiva. Uno studioso francese ha riconosciuto il doppio diapente, ovvero il rapporto musicale di 2/3, che dal punto di vista geometrico corrisponde alla successione numerica 1 - 1/2 - 3/4.
LA NASCITA DI VENERE
Venere è ritratta nuda su una conchiglia che solca la superficie del mare; a sinistra volano i venti con una cascata di rose, a destra un’ancella aspetta la dea per vestirla. Nel prato si scorgono delle violette, simbolo di modestia e spesso usate per fare pozioni d’amore.L’opera rappresenterebbe la nascita dell’Amore e della bellezza spirituale come forza motrice della vita. L’opera è il primo esempio in Toscana di pittura su grande tela. Lo speciale uso di polvere di alabastro, inoltre, rende il colore luminosissimo e senza tempo. Dietro l’interpretazione del dipinto si può leggere un’ode alla famiglia fiorentina che commissionò l’opera: i Medici .
VENERE E MARTE
Nell'opera, con una foresta come sfondo, Venere osserva Marte appisolato, entrambi circondati da tre satiri birbanti. La Dea, personificazione dell'amore, vince sul Dio, rappresentazione della guerra. Nonostante questa contrapposizione, il quadro risulta armonioso per l'atmosfera eterea, la precisa anatomia e i colori e la luce.
LA FORTEZZA
Fu commissionata a Botticelli nel 1470 da Tommaso Soderini, esponente del partito dei Medici incaricato di supervisionare il lavoro. La Fortezza, insieme alle altre sei Virtù realizzate da Piero del Pollaiolo, ssarebbe stata esposta nella sala dell'Udienza nel Tribunale di Mercanzia a Firenze. La figura femminile, pur essendo snella e raffinata, assume solidità plastica grazie al contrasto del mantello rosso e al risalto delle linee. il trono è finemente e dettagliatamente decorato, come l'armatura e la corona, che dimostrano la conoscenza dell'arte orafa.
MADONNE
natività mistica
La Natività mitica ritrae Maria e Giuseppe che, avvolti in un' atmosfera apocalittica, si riuniscono vicino al bambino Gesù. Attorno a loro si notano i Re Magi, nel cielo un cerchio di angeli danza sulle loro teste e nel piano sottostante appaiono tre angeli abbracciati ad altrettanti uomini. La prospettiva rinascimentale e l’accento realistico sono negati e si privilegia la gerarchia simbolica di matrice medievale.
ADORAZIONE DEI MAGI
Fu commissionata da Gaspare di Zanobi del Lama, mediatore finanziario legato ai de Medici, per la propria cappella funeraria in Santa Maria Novella. Il dipinto rappresenta prevalentemente un'esaltazione del casato dei Medici, attraverso ritratti di più generazioni e comprende gli intellettuali che gravitano attorno alla corte. Sullo sfondo, le rovine classiche alludono al ruolo della famiglia fiorentina nella rinascita dell'antico. L'opera introduce una novità iconografica: l'impianto frontale della scena, con i personaggi del corteo disposti lateralmente, accentua la profondità prospettica del dipinto.
sitografia
- https://www.uffizi.it/opere/botticelli-madonna-del-magnificat
- https://www.geometriefluide.com/it/stile-botticelli/#
- https://restaurars.altervista.org/sandro-botticelli-tondi-a-confronto/
- https://www.uffizi.it/opere/nascita-di-venere
- https://www.visituffizi.org/it/opere/nascita-di-venere-di-botticelli/
- https://www.frammentirivista.it/sandro-botticelli-venere-e-marte-analisi/
- https://libreriamo.it/arte/venere-e-marte-sandro-botticelli/
La Madonna della Melagrana è simile alla Madonna del Magnificat per formato, stile, iconografia, tipologie fisionomiche.L'opera è stata commissionata da una magistratura pubblica, come attestana i gigli intagliati sulla cornice; essa probabilmente si trovava in Palazzo Vecchio.Sei angeli, modellati in modo plastico e collocati stabilmente nello spazio, sono disposti a esedra attorno a Maria; i loro sguardi divergenti instaurano un rapporto dinamico con lo spettatore. Maria presenta una figura sinuosa quasi piramidale, il suo sguardo malinconico prefigura il destino del figlio, alluso anche dalla melagrana, uno dei simboli maruiani inseriti nella composizioneI volti sono trattati con realismo, come se i giovani modelli fossero stati colti in gesti ordinari e spontanei: emerge in questo l'insegnamento di Filippo Lippi che aveva introdotto il dato quotidiano nelle opere sacre.
LO STRAMONIO, L'ERBA DELLE STREGHE
Si può notare che il satiro che fuoriesce dal busto di ferro tiene in mano uno strano frutto: si tratta dello stramonio, comunemente definita “erba delle streghe”. Ciò potrebbe dunque indurre ad immaginare che non sia solo l’armonia con Venere a far dormire Marte.
I fiori
Il quadro è disseminato di fiori e piante, di cui sono state riconosciute ben 138 specie diverse.
Questo dipinto si legge da destra verso sinistra e le figure, disposte a gruppi, seguono un ritmo: 3 poi 1, e ancora 3 e poi 1.
La madonna del Magnificat è un modello iconografico e motivo di numerose repliche. Presenta un carattere quasi sperimentale: l’immagine appare come uno specchio convesso.Il dipinto rappresenta la Vergine seduta in trono, in atto di scrivere su un libro il cantico “Magnificat anima mea Dominum”; in grembo alla madre, Gesù Bambino sfiora con la mano una melagrana; i due protagonisti sono circondati da 5 angeli.Il tema sacro assume quasi connotazioni mondane.L’originalità dell’invenzione, la sofisticata eleganza, la grazia dei volti hanno reso celebre nei secoli l'opera di Botticelli, le cui figure incarnano un ideale di bellezza. Sullo sfondo si apre un chiaro e sereno paesaggio campestre; la cornice in pietra serena divide il regno celeste dal mondo terreno.Non sappiamo quale fosse l’originale destinazione del dipinto: la forma della tavola, un tondo, era riservata nel Rinascimento ad opere destinate alle dimore signorili.
Le arance
La scena si svolge in un aranceto, carico di frutti, governato dall'equilibrio, dall’armonia, e dall’ordine spontaneo della natura;