REINA SOFIA
LA GUERNICA DI PICASSO
museo
inizio
LA GUERNICA E' UN DIPINTO DI PABLO PICASSO DEL 1937,LA COMPOSE IN SOLI 2 MESI
IL SOGGETTO
gli aerei tedeschi e italiani, in appoggio alle truppe nazionaliste del generale Francisco Franco contro il governo legittimo repubblicano di Spagna, rasero al suolo, con un bombardamento terroristico, la cittadina basca di Guernica. L'attacco fu opera della Legione Condor, corpo volontario composto da elementi dell'armata aerea tedesca Luftwaffe con il supporto della Aviazione Legionaria, unità volontaria e non ufficiale della Regia Aeronautica italiana, in una terrificante dimostrazione di forza contro la popolazione civile. È ormai storicamente accertato che la distruzione della città fu causata dal bombardamento italo-tedesco, mentre la tesi riportata dai franchisti, di essere stata provocata da miliziani anarchici in ritirata, è stata abbondantemente smentita nel corso degli anni
Pablo Picasso era già un artista molto famoso nel mondo, e direttore del Museo del Prado di Madrid con uno stipendio di 15.000 pesetas all'anno. È noto che, dopo un pagamento iniziale di 50 000 franchi, Picasso ricevette dalla Repubblica Spagnola un secondo pagamento di 150 000 franchi come rimborso spese
Quando il Governo Repubblicano spagnolo commissionò all'artista un dipinto che rappresentasse la Spagna durante l'esposizione mondiale di Parigi del 1937
MADRID
è la capitale e la città più popolosa della Spagna; si tratta del secondo comune più popoloso nell'Unione europea, dopo Berlino, e la sua area metropolitana è la sesta più popolosa d'Europa dopo Mosca, Istanbul, Londra, la Ruhr e Parigi
LA STORIA
Una nota firmata da Max Aub, in data 28 maggio 1937, e indirizzata all'ambasciatore Luis Araquistáin, conferma questo pagamento. Secondo tale nota, il pittore rifiutò di accettare qualsiasi importo, e il pagamento fatto era destinato a coprire i costi sostenuti da Picasso
una cifra complessiva pari ad un valore di circa € 140.000 del 2021
LA STORIA
Dopol'incarico Pablo Picasso non toccò la tela per tre mesi e mezzo. Solo dopo una visita al padiglione spagnolo, il 19 aprile, una settimana prima del bombardamento, il direttore delle Belle Arti della Spagna Repubblicana, Josep Renau, lo convinse ad accettare. I 27 m² di tela in iuta grezza, da riempire, vennero portati nel suo nuovo studio al primo piano in Rue des Grands Augustins a Parigi, frequentato da Dora Maar, una delle sue tanti amanti, e dai fratelli Laballette che lavorando nel padiglione spagnolo lo usavano come deposito attrezzi. La genesi, l'evoluzione e l'ispirazione del capolavoro sono ancora oggi oggetto di dibattiti; comunque l'opera, dedicata alla commemorazione delle vittime del bombardamento aereo dell'omonima città basca durante la guerra civile spagnola avvenuto il 26 aprile 1937, venne terminata entro la fine di giugno, appena in tempo per l'Esposizione Internazionale.
Ad ogni modo, fu il ricevimento di tale pagamento che decenni dopo sarebbe stato utile a consentire al governo spagnolo di rivendicare la proprietà del dipinto. Dopo l'esposizione, quando il governo repubblicano era ormai caduto, Picasso non permise che il suo dipinto più famoso venisse esposto in Spagna, dichiarando esplicitamente che avrebbe potuto tornarvi solo dopo la fine del franchismo.
LA STORIA
Il quadro in realtà non rappresenterebbe la tragedia di Guernica ma la morte di un torero, il celebre José Gómez Ortega, opera commissionata a Picasso nel 1935 dalla città di Malaga; l'opera, dal titolo Lamento en muerte del torero Joselito, sarebbe quindi stata "riciclata" e modificata dall'artista a causa della ristrettezza dei tempi imposta dal committente
la storia
L'opera venne esposta per la prima volta il 12 luglio 1937, all'apertura del padiglione espositivo spagnolo, ma nonostante la grande attesa tra gli intellettuali, diversi dei quali erano stati invitati da Picasso nel suo studio per assistere alle fasi della lavorazione ebbe un successo molto limitato durante il periodo dell'esposizione, sia per la concorrenza di numerosissime altre opere, alcune di contenuti simili.
la storia
L'ordine con cui deve essere letta l'opera d'arte è da destra a sinistra, poiché il lato destro era vicino all'entrata del luogo per cui è stata progettata, cioè il padiglione della Repubblica Spagnola all'Esposizione internazionale di Parigi. È un dipinto di protesta contro la violenza, la distruzione e la guerra in generale. La presenza della madre con il neonato in braccio, di un cavallo, che somiglia a un asino, simbolo dell'irrompere della brutalità, e di un toro, simbolo del sacrificio nella corrida ricorda la composizione del presepe natalizio, che risulta però sconvolto dal bombardamento. La colomba a sinistra, richiama alla pace, ha un gesto di sofferenza prima di cadere a terra; il toro rappresenta la follia della guerra, mentre il cavallo, trafitto da una lancia, simboleggia la Spagna
descrizione
Questo quadro doveva rappresentare una sorta di manifesto che esponesse al mondo la crudeltà e l'ingiustizia delle guerre. I colori del quadro sono il bianco e nero perché, secondo Picasso la guerra è sofferenza, ma nell'opera, se si guarda bene, c'è una lampadina che simboleggia la speranza.
descrizione
Terminata l'Esposizione Internazionale di Parigi il dipinto venne smontato e nel 1939 trasferito a New York per sostenere le raccolte fondi del Comitato Profughi Spagnoli. Allo scoppio della Seconda Guerra mondiale venne custodito, su richiesta di Picasso, nel Museum of Modern Art, assieme ad altre sue opere, dove rimase esposto per molti anni. Riconsegnato al governo spagnolo, giunse per la prima volta in Spagna il 10 settembre 1981, a otto anni dalla morte dell'autore e sei da quella di Francisco Franco, passando prima per il Casón del Buen Retiro (ovvero il Salone da ballo dell'antico Palazzo Reale) di Madrid, poi per il Museo del Prado, infine per il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía dal 1992.
espozione
significa che non si aveva capito il significato del quadro quindi si pensava che era un orrore
«"Avete fatto voi questo orrore, maestro?"
"No, lo avete fatto voi."»
la frase famosa di picasso
curiosita'
la scelta del bianco e nero è dovuta ad una precisa scelta dell'artista che, non essendo stato testimone oculare della strage, volle riferirsi solo ai reportage riportati dai giornali dell'epoca che erano, appunto, in bianco e nero.
curiosita'
l'occhio di Dio che dall'alto giudica la miseria dell'umanità.
curiosita'
il soldato e'
un piccolo segno di speranza in tutta questa tristezza: tra le mani c'è un piccolo fiore, simbolo della pace e della rinascita.
curiosita'
grazie per l'attenzione!
fonti:wikipedia google
fatto da davide del mastro 2e 2024/2025
la fine
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