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La Costituzione Italiana

La genesi della Costituzione italiana affonda le radici nel periodo post-bellico. La Seconda Guerra Mondiale si conclude, lasciando l'Italia in uno stato di crisi profonda, con devastazioni economiche e sociali. Questo contesto storico favorisce la riflessione su una nuova identità nazionale e la necessità di costruire un sistema democratico che rispetti i diritti fondamentali dei cittadini. Alla fine del conflitto, il 2 giugno 1946, gli italiani si recano alle urne per un referendum che ha due questioni fondamentali: l'abolizione della monarchia e l'adozione di una Repubblica. Per la prima volta, le donne votano e vengono elette. Gli elettori scelgono, con oltre il 54% dei voti, di istituire la Repubblica, dando così il via a un processo di scrittura di una nuova Costituzione nazionale.

Il Referendum del 2 giugno 1946

2. L'Assemblea Costituente e la discussione della Costituzione

Una volta stabilita la Repubblica, il nuovo governo italiano forma l'Assemblea Costituente, composta da rappresentanti eletti nel 1946. Questa assemblea è incaricata di redigere una nuova Costituzione, che dovrà riflettere i principi di democrazia, libertà e giustizia sociale emersi durante la Resistenza. I lavori dell'Assemblea si estendono per quasi due anni, caratterizzati da intensi dibattiti e confronti tra diverse ideologie politiche. La Costituzione è scritta con un forte impegno verso i diritti umani e la partecipazione democratica.

Approvazione della Costituzione (22 dicembre 1947)

Dopo un lungo e complesso processo di elaborazione, il 22 dicembre 1947, l'Assemblea Costituente approva la nuova Costituzione con un consensus ampio, segnando una pietra miliare nella storia italiana. Il testo, composto da 139 articoli, stabilisce i principi fondamentali dello Stato, i diritti e i doveri dei cittadini, e organizza le istituzioni. Questo momento è celebrato come un passo decisivo verso la democrazia e la legalità in Italia. La Costituzione riflette valori di uguaglianza, solidarietà e libertà, mettendo l'accento su diritti inviolabili e la dignità umana.

Entrata in vigore della Costituzione (1 gennaio 1948)

La Costituzione della Repubblica Italiana entra ufficialmente in vigore il 1 gennaio 1948. Questo evento segna il completamento di un processo storico e l'inizio di una nuova era per il Paese, all'insegna dei principi democratici e dei diritti civili. La promulgazione è un momento di grande significato simbolico e pratico, in quanto tutti i cittadini italiani sono chiamati a rispettare e difendere i diritti e i doveri sanciti nel nuovo testo. L'entrata in vigore della Costituzione rappresenta un impegno collettivo per costruire una società più giusta e equa, promuovendo valori di pace, solidarietà e partecipazione attiva nella vita politica e sociale dell'Italia.