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Open day
elisa leschiera
Created on November 29, 2024
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Transcript
dagli studenti dellaIV A
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lABORATORI e attivita' extraSCOLAstiche
notte del classico
mito
Noi, come le foglie che genera il tempo fiorito di primavera, quando crescono presto ai raggi del sole, simili a quelle godiamo per poco dei fiori di gioventù, dagli dei non sapendo nè male nè bene: e ci sovrastano le Chere dal volto di tenebra l'una reggendo il termine della vecchiezza greve, l'altra quello di morte: e un attimo durano i frutti di giovinezza, quanto brilla sul mondo il sole.
Hμεῖς δ', οἷά τε φύλλα φύει πολυάνθεμος ὥρη ἦρος, ὅτ' αἶψ' αὐγῇς αὔξεται ἠελίου, τοῖς ἴκελοι πήχυιον ἐπὶ χρόνον ἄνθεσιν ἥβης τερπόμεθα, πρὸς θεῶν εἰδότες οὔτε κακὸν 5οὔτ' ἀγαθόν· Κῆρες δὲ παρεστήκασι μέλαιναι, ἡ μὲν ἔχουσα τέλος γήραος ἀργαλέου, ἡ δ' ἑτέρη θανάτοιο· μίνυνθα δὲ γίνεται ἥβης καρπός, ὅσον τ' ἐπὶ γῆν κίδναται ἠέλιος.
mimnermo
Viviamo, mia Lesbia, e amiamoci, e i pettegolezzi dei vecchi intransigenti stimiamoli tutti una sola monetina! Le giornate possono terminare e ritornare: per noi quando una sola volta è terminata la breve luce, c'è da dormire una sola notte perpetua. Dammi mille baci e poi cento, poi altri mille, poi di nuovo cento, poi di séguito altri mille, poi cento. Poi quando avremo totalizzato molte migliaia, le metteremo in disordine, per non sapere, o perché qualche maligno non possa gettarci il malocchio, sapendo che ci sono tanti baci.
Vivamus, mea Lesbia, atque amemus, rumoresque senum severiorum omnes unius aestimemus assis! Soles occidere et redire possunt: nobis cum semel occidit brevis lux, nox est perpetua una dormienda. Da mi basia mille deinde centum, dein mille altera, dein secunda centum, deinde usque altera mille, deinde centum. Dein, cum milia multa fecerimus, conturbabimus illa, ne sciamus, aut ne quis malus invidere possit, cum tantum sciat esse basiorum.
catullo
Sono nata il ventuno a primaverama non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta. Così Proserpina lieve vede piovere sulle erbe, sui grossi frumenti gentili e piange sempre la sera. Forse è la sua preghiera. Alda Merini da Vuoto d’amore, 1991
alda merini
Nessun uomo è un'isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l'Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promonto come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te
No man is an island, Entire of itself; Every man is a piece of the continent, A part of the main. If a clod be washed away by the sea, Europe is the less, As well as if a promontory were: As well as if a manor of thy friend's Or of thine own were. Any man's death diminishes me, Because I am involved in mankind. And therefore never send to know for whom the bell tolls; It tolls for thee.
JOHN DONNE