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Federico,Sofia,Giovanni,Williams

Rivoluzione verde

In cosa consiste?

L’aumento della produzione alimentare è stato reso possibile grazie alla “rivoluzione verde”, una trasformazione tecnologica che ha incrementato la resa dei principali cereali, come grano, mais e riso, fondamentali per l’alimentazione umana. Tra le innovazioni principali che hanno guidato questo cambiamento ci sono l’uso di concimi inorganici, come nitrati e fosfati, prodotti dall’industria chimica e essenziali per la crescita delle piante, e l’implementazione di sistemi di irrigazione più efficienti, che hanno aiutato a mitigare gli effetti delle condizioni climatiche avverse.

Principio di precauzione

Il principio di precauzione è un concetto chiave nel diritto internazionale, fondamentale per le leggi moderne in ambito sanitario e ambientale. Nato per prevenire malattie legate a sostanze pericolose, come l’amianto, è stato formalmente riconosciuto nel 1992 al Summit della Terra di Rio. Il principio 15 della Dichiarazione di Rio afferma che gli Stati devono adottare misure precauzionali per proteggere l’ambiente, anche senza certezze scientifiche complete, se c’è rischio di danni gravi o irreversibili. Sebbene sembri intuitivo, il principio è difficile da applicare e può causare controversie, come nel caso delle piante geneticamente modificate o delle tecnologie Wi-Fi. L’ecologia, pur migliorando la nostra comprensione dell’ambiente, solleva questioni complesse senza risposte chiare, rendendo importante un approccio scientifico e razionale per prendere decisioni equilibrate.

Principali innovazioni grazie a nuove tecnologie

  • L'uso dei concimi inorganici soprattutto nitrati e fosfati necessari alle piante per la produzione di proteine e di altre molecole organiche;
  • L'irrigazione efficiente di territori sempre più vasti, che ha diminuito gli effetti negativi delle avversità meteorologiche;
  • La meccanizzazione dell'agricoltura, cioè l'utilizzo di macchinari efficienti che hanno ridotto il lavoro umano
  • L'uso di sostanze chimiche organiche per combattere parassiti di varia natura e piante infestanti
  • La coltivazione di piante migliorate geneticamente per aumentarne il contenuto calorico e la resa
  • L'introduzione della monocoltura in vaste aree geografiche adatte a una singola pianta coltivata

Principali innovazioni grazie a nuove tecnologie

  • L'uso dei concimi inorganici soprattutto nitrati e fosfati necessari alle piante per la produzione di proteine e di altre molecole organiche;
  • L'irrigazione efficiente di territori sempre più vasti, che ha diminuito gli effetti negativi delle avversità meteorologiche;
  • La meccanizzazione dell'agricoltura, cioè l'utilizzo di macchinari efficienti che hanno ridotto il lavoro umano
  • L'uso di sostanze chimiche organiche per combattere parassiti di varia natura e piante infestanti
  • La coltivazione di piante migliorate geneticamente per aumentarne il contenuto calorico e la resa
  • L'introduzione della monocoltura in vaste aree geografiche adatte a una singola pianta coltivata

AgriColtura sostenibile

Gli effetti negativi dell’agricoltura moderna hanno spinto verso metodi più sostenibili, con l’ecologia come elemento centrale. La lotta biologica utilizza predatori naturali, parassitoidi come virus e batteri, per combattere i parassiti senza pesticidi sintetici. Un’altra tecnica è la competizione intraspecifica, che impiega insetti maschi sterilizzati o feromoni per attrarre quelli fertili. Quando questi approcci non bastano, si ricorre ai pesticidi sintetici in un approccio misto chiamato lotta integrata. L’agricoltura sostenibile si concentra sull’uso responsabile delle risorse naturali e sull’evitare sostanze inquinanti, opposta all’agricoltura intensiva.

AgriColtura biologica

L’agricoltura biologica utilizza tecniche sostenibili per garantire prodotti genuini, impiegando concimi organici e pesticidi naturali, e pratiche come la lotta biologica contro i parassiti. Gli animali sono nutriti con prodotti vegetali biologici, creando una catena alimentare biologica. Tuttavia, la minore resa per superficie può richiedere l’uso di più terreni, rischiando di danneggiare gli ecosistemi. L’Unione Europea ha regolamentato l’agricoltura biologica, permettendo l’uso del logo europeo per i prodotti conformi. Secondo il Regolamento (UE) 2018/848, questo tipo di produzione promuove la biodiversità, la protezione delle risorse naturali e il benessere animale, rispondendo alla domanda di prodotti naturali e contribuendo alla tutela ambientale.intensiva

RIFIUTI E SOSTENIBILITÀ

La produzione di rifiuti rappresenta un grave problema ambientale. Nel 2020, in Italia sono stati prodotti circa 29 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. Questi rifiuti finiscono in discariche, alcune delle quali sono incontrollate, soprattutto nei paesi meno sviluppati, e causano gravi danni ambientali e alla salute. In Europa, si utilizzano discariche controllate, che riducono l’impatto ambientale, ma presentano comunque problemi legati alla scarsità di spazi e alla possibile contaminazione delle acque sotterranee. Una soluzione alternativa è l’incenerimento con recupero energetico, che permette di sfruttare i rifiuti come combustibile per produrre energia.

LE 3 R

riduzione riusoricicloI metodi di smaltimento dei rifiuti presentano vari problemi, quindi la soluzione ideale è ridurre la quantità di rifiuti prodotti. Questo può essere ottenuto attraverso comportamenti più responsabili, sostenuti da leggi come il Decreto Legislativo 152/2006, che promuove le 3 R: riduzione, riciclo e compostaggio. La riduzione implica acquistare meno prodotti inutili, riducendo così la produzione di rifiuti. Il riuso riguarda l’uso ripetuto di oggetti, come contenitori che possono essere riempiti più volte, o il sistema del vuoto a rendere. Il riciclo valorizza i materiali usati, come vetro, plastica e carta, trasformandoli in nuove materie prime e riducendo la necessità di risorse naturali. Inoltre, il compostaggio della frazione umida dei rifiuti trasforma i residui organici in compost, utilizzato come fertilizzante naturale.

MATERIALI PLASTICI PIÙ SOSTENIBILI

Le materie plastiche, grazie alla loro resistenza, leggerezza e durata, sono utilizzate in molti oggetti. Tuttavia, la loro scarsa degradabilità porta a gravi problemi ambientali, come l’inquinamento da rifiuti plastici e microplastiche. Questi frammenti di plastica, trasportati dai fiumi e accumulati nei mari, possono assorbire sostanze tossiche che poi entrano nella catena alimentare attraverso gli animali marini. Inoltre, la produzione di plastica dipende dal petrolio, una risorsa non rinnovabile, contribuendo al suo consumo.

LE BIOPLASTICHE

Le bioplastiche sono materiali plastici di nuova generazione progettati per ridurre i problemi ambientali. Possono essere biodegradabili, derivate da fonti rinnovabili o entrambe le cose. Alcune bioplastiche, come l’acido polilattico (PLA), derivano da carboidrati presenti nelle piante, come l’amido di mais o la canna da zucchero, e sono biodegradabili. Il PLA, simile al PET, viene usato per imballaggi alimentari, ma non è adatto a contenitori per liquidi caldi. Altre bioplastiche, come il biopolietilene, derivano da fonti rinnovabili ma non sono biodegradabili, pur essendo riciclabili e considerate “mangia CO2” per il loro ruolo nell’assorbire l’anidride carbonica durante la crescita delle piante.

LEGISLAZIONE ITALIANA

In Italia, la legislazione limita l’uso di plastica non biodegradabile e non riciclabile. I sacchetti monouso devono essere biodegradabili o compostabili, mentre quelli riutilizzabili possono essere fatti di plastica non biodegradabile, ma devono avere uno spessore minimo (almeno 0,2 mm) e contenere una percentuale di materiale riciclato. I sacchetti biodegradabili devono decomporsi rapidamente e produrre compost utilizzabile in agricoltura. Questi sacchetti sono anche adatti per la raccolta dei rifiuti organici, leggeri ed economici, e non danneggiano gli ecosistemi acquatici.

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