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Presentazione e video crisi climatiche

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Created on November 28, 2024

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La crisi climatica

ltre, nelle nostre case consumiamo molta energia, spesso senza rendercene conto. In media, una casa consuma circa 2700-3000 kWh di elettricità all’anno, ma una percentuale significativa viene sprecata. Si stima infatti che circa il 5-10% del consumo domestico di energia sia dovuto ai dispositivi lasciati in modalità stand-by, come televisori, computer e caricatori.

Quante risorse e energia sprechiamo?

Ogni anno, sprechiamo enormi quantità di risorse, e alcuni dati possono aiutarci a capire l'impatto delle nostre abitudini quotidiane. Ad esempio, il cibo sprecato annualmente è un problema globale: si stima che vengano buttate circa 931 milioni di tonnellate di cibo ogni anno, secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente. Questo equivale a circa 74 kg di cibo sprecato per persona, causando non solo la perdita di risorse, ma anche maggiori emissioni di gas serra.

Garantire la sostenibilità ambientale significa tenere in equilibrio il nostro ecosistema naturale. Possiamo lottare contro l’inquinamento, prendere provvedimenti drastici in tema di emissioni nocive e produzione di rifiuti, innovaredriver per ottimizzare, riciclare o riusare le risorse.

Misure individuali per la sostenibiltà ambientale

Consumi in italia

In Italia, i consumi delle persone sono una delle principali cause dei problemi ambientali. Nonostante una crescente consapevolezza sulla sostenibilità, molte abitudini quotidiane continuano ad avere un impatto negativo.

Per ridurre il nostro impatto sull´ambiente, dobbiamo fare attenzione a tutte le azioni quotidiane che compiamo, cercando di renderle piú sostenibili. Possiamo fare acquisti più consapevoli, scegliendo cibo locale e stagionale per ridurre l'impronta di carbonio legata al trasporto. È importante anche risparmiare energia, spegnendo luci e dispositivi non necessari, usando lampadine a LED e ottimizzando il riscaldamento e il raffreddamento della casa. Se possibile, dovremmo muoverci in modo più sostenibile, utilizzando mezzi pubblici, biciclette o andando a piedi, riducendo così le emissioni di CO2. Un altro aspetto fondamentale riguarda il risparmio dell'acqua, ad esempio chiudendo il rubinetto mentre ci laviamo i denti e utilizzando dispositivi a basso consumo. Infine, sensibilizzare gli altri e trasmettere queste pratiche sostenibili è essenziale per creare una comunità più consapevole e responsabile delle proprie azioni.

Cosa possiamo fare per migliorare

moda:perche inquinante?

Il settore della moda, che in Italia ha una grande rilevanza, è uno dei più inquinanti, con un elevato consumo di risorse naturali (principalmente acqua) e l’emissione di sostanze inquinanti durante la produzione(come diserbanti ed erbicidi). Non solo però sono inquinanti le piantagioni di tessuti ma anche i tessuti sintetici i quali rovinandosi inquinano il terreno, l’aria e la nostra pelle. Per questi motivi cambiare le nostre abitudini è fondamentale, dopo tutto l’unico motivo per il quale avvengono queste produzioni inquinanti è perchè noi continuiamo a comprare ignari del loro impatto sull’ambiente

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In generale tutto quello che compriamo di non locale è inquinante in quanto è stato trasportato da lontano con dei veicoli sicuramente inquinanti oppure ad esempio i cibi vengono anche conservati in surgelatori che consumano corrente ma questi non sono le uniche forme di inquinamento causate da noi.

Anche le scelte alimentari sono un problema: il consumo elevato di carne, piante estere e cibi trasformati ha un impatto considerevole sull’ambiente, aumentando l’impronta idrica, ecologica e di carbonio. Oltre all’impatto ecologico prodotto dal trasporto vi è anche l’impatto idrico prodotto da piante come le mandorle che richiedono circa un litro d’acqua per mandorla e gli avvocati che richiedono tra i 600 e i 1000 litri per chilogrammo, nonostante ciò vengono prodotti principalmente in zone con scarsità d’acqua.

Consumi alimentari

Con piccoli cambiamenti nelle nostre abitudini quotidiane, possiamo contribuire significativamente a proteggere l'ambiente.

La vegetazione è essenziale per la produzione di ossigeno e l’assorbimento di anidride carbonica; gli alberi sono fonte di cibo e rimedi medicinali, e sono anche la sola e unica casa per infinite specie animali e vegetali, un vero tesoro da difendere a tutti i costi.

Com’è facile immaginare, con la parola “deforestazione” si indica letteralmente la demolizione delle foreste e delle aree boschive del globo, uno sviluppo che ha avuto inizio già migliaia di anni fa, ma che ad oggi ha raggiunto dei picchi a dir poco allarmanti, specie se si considera la rilevanza che rivestono gli alberi per la nostra stessa vita sulla Terra.

A cosa serve la vegetazione?

La deforestazione: cosa é?

La deforestazione, avviene principalmente in conseguenza delle attività umane che influisce sulla vita delle persone nel pianeta: -L'agricoltura è il principale motore della deforestazione in tutte le regioni ad eccezione dell'Europa. La conversione delle foreste in terreni coltivati ​​è il principale motore della perdita di foreste. Secondo la FAO (Food and Agriculture Organization), è la causa di almeno il 50% della deforestazione globale, principalmente per la produzione di olio di palma e semi di soia; -Il pascolo del bestiame è responsabile di quasi il 40% della deforestazione globale. In Europa, la conversione in terreni coltivati ​​rappresenta circa il 15% della deforestazione e il 20% è dovuto al pascolo del bestiame; -Lo sviluppo urbano e infrastrutturale, compresa la costruzione e l'espansione delle strade, è la terza causa principale della deforestazione globale. Rappresenta poco più del 6% del totale; -Altre attività dannose legate alle attività umane includono la raccolta eccessiva di legname, anche per il combustibile, e il disboscamento illegale o non sostenibile.

Quali sono le cause?

Per fermare la deforestazione abbiamo bisogno che i governi facciano la loro parte, adottando politiche ambiziose di conservazione delle foreste basate sulla scienza più recente. In molte parti del mondo infatti, governi inefficaci o corrotti aggravano la situazione aprendo le porte a tagli illegali e altri crimini. In secondo luogo, è possibile alla salvaguardia delle foreste attraverso scelte quotidiane consapevoli e sostenibili. Diminuendo i consumi, evitando imballaggi monouso e preferendo alimenti provenienti da pratiche agricole sostenibili – per esempio acquistando da agricoltori locali che adottano metodi di coltivazione rispettosi dell’ambiente, si contribuisce a diminuire la richiesta di terre ottenute dalla deforestazione. Inoltre, scegliendo prodotti in legno riciclati o prodotti responsabilmente, viene supportata un’economia che rispetta le foreste

I rimedi

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Collegamento fra allevamenti intensivi e deforestazione

Il collegamento tra deforestazione e allevamenti intensivi è strettamente legato ai processi agricoli e alle richieste crescenti della produzione industriale di carne e altri prodotti animali.

GREENWASHING Ferrarelle, nota marca di acqua in bottiglia, è stata una delle prime imprese italiane ad effettuare Greenwashing nel 2011, con la pubblicità “Acqua ad impatto zero”. Per questo la società è stata sanzionata con una multa di 30mila euro. Questa campagna è stata considerata greenwashing ed ingannevole poiché Ferrarelle pubblicizzava la propria bottiglia come "Prodotto a Impatto Zero", sostenendo di compensare le emissioni di CO2 prodotte durante la produzione delle bottiglie attraverso un progetto di riforestazione. Tuttavia, si è scoperto che questa riforestazione non compensava l'intera quantità di emissioni inquinanti, ma solo il 7% del totale annuo.

Greenwashing

Cosa sono gli allevamenti intensivi?

L'allevamento intensivo è una particolare attività agricola che non necessita di nesso funzionale con un fondo.Gli allevamenti intensivi nascono e si caratterizzano innanzitutto per un’impostazione industriale: l’obiettivo, come detto, è quello di massimizzare le quantità di alimenti prodotti, riducendo al minimo i costi e gli spazi necessari agli allevamenti tradizionali.Un modello che sì è diffuso nel XX secolo allo scopo di compiacere la crescente richiesta di prodotti di origine animale, in particolare carne, uova e latticini, che ha abbattuto costi e tempi di produzione, arrivando a soddisfare le esigenze create dal consumo di massa.

L'allevamento intensivo inquina i terreni, le acque e i mari, contaminando la natura con tossine potenzialmente mortali.

Quali sono le conseguenze?

A questa rivoluzione culturale, l'Associazione Terra, aggiunge tre proposte rivolte al Governo italiano e all'Europa: condizionare i fondi europei che vanno al comparto zootecnico alla riconversione delle strutture, con la riduzione del numero degli animali e l'abbandono del metodo intensivo; varare un piano nazionale di riconversione del settore con fondi dedicati, supportando la transizione delle aziende verso produzioni prevalentemente vegetali; inserire l'etichettatura obbligatoria "da allevamento intensivo" sui prodotti a base di carne che provengono da animali chiusi nei capannoni.

Proposte per abbattere gli allevamenti intensivi:

Un incendio boschivo è un fuoco che si propaga provocando danni alla vegetazione, arrivando a minacciare in alcuni casi anche gli insediamenti umani. Gli incendi boschivi modificano le condizioni di vita e favoriscono l'insediamento di molte specie. Gli incendi possono bruciare milioni di ettari di terreno a velocità scioccanti, radendo al suolo tutto quello che trovano lungo il loro cammino. Le fiamme vaganti si spostano a una velocità di 22 chilometri all'ora, vale a dire che seguono un ritmo di un chilometro e mezzo ogni quattro minuti.

L'incendio provoca effetti di diversa natura. Oltre al panico delle persone eventualmente coinvolte, le temperature elevate possono causare fenomeni di ustione o carbonizzazione oppure seri danni strutturali nel caso di elementi in cemento, acciaio o legno strutturale, con la differenza che di quest'ultimo è scientificamente calcolabile la durata in esercizio e quindi il tempo di fuga ammissibile. Infine molto danno è causato dai gas nocivi.

Gli effetti

Gli incendi:cosa sono?

Quali sono le conseguenze?

Come vi abbiamo detto, gli incendi boschivi sono un disastro naturale spesso causato dall'attività umana, volontariamente o involontariamente. In ogni caso, gli incendi boschivi su larga scala hanno conseguenze dannose per l'habitat naturale e l'ambiente: Distruzione dell'ecosistema e del paesaggio. Estinzione di specie animali e vegetali. CO₂ e altri gas inquinanti vengono rilasciati nell'atmosfera e nell'uomo. Si produce cenere che viene poi spazzata via dalle piogge e trascinata nelle acque del fiume, contaminandolo. Riducono la fertilità del suolo erodendo la struttura superficiale del suolo forestale.

A causa del cambiamento climatico in atto, delle temperature medie sempre più elevate e del fatto che piove sempre meno, le condizioni ambientali che favoriscono la nascita e la diffusione degli incendi boschivi sono sempre più frequenti.

Quali sono le cause?

In ogni parte del mondo, i periodi prolungati di siccità possono avere gravi ripercussioni sanitarie, ambientali, economiche e sociali. Spesso a farne le spese è anzitutto l’agricoltura, che secondo la FAO assorbe circa il 70% dei consumi di acqua dolce. La siccità può portare alla perdita dei raccolti o del bestiame, esponendo le comunità più povere e vulnerabili al pericolo di carestie. La carenza d’acqua è inoltre considerata un moltiplicatore di malattie, migrazioni forzate e conflitti per il controllo di una risorsa essenziale ma sempre più scarsa. Oltre all’agricoltura, la siccità può mettere in crisi anche la produzione di energia, senz’acqua si fermano infatti sia gli impianti idroelettrici, che nel nostro Paese costituiscono la seconda fonte energetica dopo i combustibili fossili, sia le centrali termoelettriche alimentate a gas, che dipendono dalla disponibilità di acqua fluviale per raffreddare il vapore nelle turbine.

La siccità è il "decremento dell'acqua disponibile in un particolare periodo e per una particolare zona" secondo questa accezione si presenta, quindi, come un fenomeno sporadico che può colpire anche aree non aride.

La siccità:cosa è?

Quali sono le conseguense?

Quali sono le conseguenze?

Da improvvise bombe d’acqua a periodi di prolungata siccità: negli ultimi anni il susseguirsi di eventi climatici estremi si è fatto sempre più frequente e dannoso. Le cause sono diverse: prima tra tutte il riscaldamento globale che, con temperature al di sopra della media stagionale, altera gli equilibri del pianeta. Ad aggravare la situazione, la scarsità di piogge in tutta Italia e la scomparsa della neve sulle Alpi. Inoltre, sebbene l’Italia sia un paese ricco di corsi d’acqua, la gestione delle risorse idriche in ambito agricolo e industriale risulta essere poco oculata ed efficace. A ciò si aggiungono i danni dovuti a sistemi di depurazione non sempre efficienti: tutte le sostanze inquinanti usate dall’agricoltura, dalle industrie e dai centri urbani finiscono nei fiumi danneggiando la risorsa idrica e contribuendo ad un peggioramento.

Gli esperti concordano sulla necessità di interventi strutturali per gestire meglio il patrimonio idrico di cui gode la nostra penisola. Nonostante si trovi in un’area geografica a rischio siccità, l’Italia è infatti ricca di acqua, che tuttavia troppo spesso finisce per essere sprecata. L’ISTAT calcola che, a causa dell’usura e della scarsa manutenzione, la rete idrica nazionale perda oltre il 42% dell’acqua immessa nelle condutture: si tratta di 3,4 miliardi di metri cubi, sufficienti a soddisfare i bisogni annuali di oltre due terzi degli italiani.Si dovrebbe inoltre potenziare la capacità di trattenere l’acqua piovana.

I rimedi

https://drive.google.com/file/d/1it5jMb-5JywAEw-lVbBLvfmXMg4_eVlF/view?usp=sharing

https://drive.google.com/file/d/1it5jMb-5JywAEw-lVbBLvfmXMg4_eVlF/view?usp=sharing

Maria FlaviaScosta
MattiaFarina
GeigerLarisa

Grazie per l'attenzione

sitografia: il nostro lavoro