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diritti umani

Lavoro di Magni alessandro,Arnoldi federico,Asik arda,Barindelli tecla

Nel 2023, il centro di ricerca V-Dem ha evidenziato un declino della democrazia, con l'aumento delle politiche autoritarie che hanno limitato le libertà civili e i diritti di genere e riproduttivi. Le narrazioni di odio hanno colpito gruppi vulnerabili come rifugiati, migranti e persone razzializzate. In Afghanistan e Iran, le donne hanno subito gravi repressioni, mentre negli Stati Uniti e in Polonia sono aumentate le restrizioni sull'aborto e i diritti LGBTQ+. Nonostante la ricchezza globale, il 2023 è stato definito "l’anno della disuguaglianza", con attivisti per i diritti sociali e ambientali perseguitati in vari paesi.

INTRODUZIONE

Nel 2023, il mondo ha assistito a una grave regressione dei principi morali e legali stabiliti dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante il giuramento di "mai più", le atrocità commesse da Hamas in ottobre e la risposta israeliana hanno portato a una campagna di rappresaglia su Gaza, con migliaia di vittime palestinesi e una catastrofe umanitaria. Le violazioni dei diritti umani da parte di Israele, supportate da attori internazionali come gli Stati Uniti e alcuni paesi europei, hanno dimostrato il fallimento del sistema internazionale e dei principi sanciti dalle Nazioni Unite. Nel frattempo, la Russia ha continuato la sua invasione dell'Ucraina, violando il diritto internazionale, e la Cina ha protetto il Myanmar dalle accuse di crimini contro l'umanità. La situazione ha messo in evidenza i doppi standard globali e la fragilità dell'ordine internazionale post-bellico.

SIAMO TORNATI A PRIMA DEL 1948 ?

Nel 2023, l'introduzione di tecnologie come ChatGPT-4 ha accelerato il progresso tecnologico, ma anche l'erosione dei diritti umani. Le Big Tech hanno minimizzato gli abusi, come la diffusione di contenuti dannosi e l'incitamento all'odio online, soprattutto durante conflitti in Etiopia, Israele e altri paesi. Gli Stati hanno aumentato l'uso di tecnologie di sorveglianza, come il riconoscimento facciale, per controllare le proteste e le comunità marginalizzate. L'uso non regolamentato dello spyware, come Pegasus, ha colpito giornalisti e attivisti, portando a una critica da parte del Parlamento europeo. Il 2024 potrebbe vedere un'intensificazione di tali violazioni, con gravi implicazioni per i diritti umani.

Il futuro che non vogliamo

Solidarietà globale

Nel 2023, nonostante i passi indietro sui diritti umani, ci sono stati forti segnali di resistenza globale. Le proteste contro il conflitto tra Israele e Hamas hanno coinvolto milioni di persone, chiedendo il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Le Nazioni Unite e le agenzie umanitarie hanno denunciato i crimini di guerra e chiesto il rispetto del diritto internazionale. Inoltre, è cresciuta l'iniziativa per una tassazione globale più equa, con una risoluzione ONU per contrastare l'evasione fiscale. Nonostante la regressione, molte persone hanno lottato contro le forze che minacciavano i progressi ottenuti, mostrando solidarietà per la nostra umanità comune.

ITALIA

Sono pervenute nuove segnalazioni di tortura e altro maltrattamento da parte di agenti carcerari e di polizia. Gli attivisti per la giustizia climatica sono incorsi in restrizioni sproporzionate al diritto di riunione pacifica. La violenza di genere è rimasta a livelli inaccettabilmente elevati. L’accesso all’asilo è stato notevolmente limitato, anche attraverso misure illegali. È perdurata la preoccupazione per i discorsi d’odio e i crimini d’odio, mentre le garanzie contro la discriminazione sono risultate inadeguate. L’accesso all’aborto è rimasto difficile in alcune parti del paese. L’Italia rischiava di non riuscire a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio.

Repubblica italiana

A giugno, cinque agenti di polizia di Verona sono stati posti agli arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine su atti di tortura aggravati dall’odio razziale, per lo più contro persone con cittadinanza non italiana. Anche altri agenti sono stati indagati per reati violenti, mentre un numero ancora maggiore è stato trasferito per non aver denunciato gli abusi commessi dai colleghi, compresa la questora. A marzo sono stati sospesi oltre 20 agenti penitenziari indagati per presunta tortura nel carcere di Biella. È proseguito il processo contro 105 agenti penitenziari e altri funzionari accusati di molteplici reati, inclusa la tortura, in seguito alla repressione di una protesta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, nell’aprile 2020. Altri due agenti che avevano scelto il rito abbreviato sono stati assolti a giugno. Un progetto di legge per l’abrogazione del reato di tortura ha suscitato il timore che l’Italia si stesse preparando a fare marcia indietro sugli obblighi internazionali volti a garantire la libertà dalla tortura.

TORTURA E ALTRO MALTRATTAMENTO

Era in discussione in parlamento un disegno di legge sostenuto dal governo per punire la deturpazione o il danneggiamento di edifici e manufatti storici durante le manifestazioni. Ad aprile, il Relatore speciale delle Nazioni Unite sui difensori dell’ambiente ai sensi della Convenzione di Aarhus ha criticato il disegno di legge e ha esortato le autorità ad astenersi dal limitare in modo sproporzionato gli atti pacifici di disobbedienza civile da parte di chi manifesta per la giustizia climatica. A novembre, un altro disegno di legge sostenuto dal governo ha proposto sanzioni più severe per chi partecipava all’organizzazione di blocchi stradali in determinate circostanze. In alcune occasioni, la polizia ha fatto uso eccessivo della forza contro chi aveva partecipato alle manifestazioni. A luglio, in Piemonte, durante una protesta in gran parte pacifica contro un progetto di ferrovia ad alta velocità, la polizia ha fatto un uso non necessario e indiscriminato di gas lacrimogeni.

LIBERTÀ D’ESPRESSIONE E RIUNIONE

Si sono verificati 97 omicidi di donne in episodi di violenza domestica; di queste, 64 sono state uccise dai loro partner attuali o ex. Sono state proposte misure di protezione rafforzate per prevenire le aggressioni, anche in risposta all’uccisione di una giovane donna da parte del suo ex fidanzato a novembre, nella provincia di Pordenone, in Friuli-Venezia Giulia. A dicembre, dopo la visita effettuata a giugno, la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa ha criticato la carenza di rifugi per le donne vittime di violenza di genere e la scarsità di fondi per chi fornisce loro servizi. Il parlamento non è riuscito ad allineare le leggi sullo stupro alla Convenzione di Istanbul.

VIOLENZA CONTRO DONNE E RAGAZZE

GRAZIE PER L'ATTENZIONE