Yad Vashem
sarah bonsignore
Created on November 28, 2024
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Transcript
YAD VASHEM
Start
Cos'è
Il nome Yad Vashem ha un profondo significato simbolico e spirituale, strettamente legato alla missione del memoriale. Come accennato, deriva dal versetto biblico di Isaia (56:5): "Darò loro nella mia casa e dentro le mie mura un monumento e un nome (Yad Vashem), […] un nome eterno che non sarà mai cancellato.”Ecco il significato più dettagliato di queste parole e la loro connessione con la nascita del memoriale: • Yad significa “monumento” o “memoriale”. Indica l’idea di qualcosa di tangibile e permanente che preservi la memoria. • Shem significa “nome”. Rimanda all’identità individuale di ogni vittima, al ricordo di chi non deve essere dimenticato.
Il concetto di Yad Vashem esprime il desiderio di restituire un’identità a coloro che l’hanno persa durante la Shoah. Milioni di vittime dell’Olocausto sono state sepolte in fosse comuni o cremate, senza lasciare traccia dei loro nomi. Molti di essi non avevano alcun documento o testimone che potesse ricordare la loro esistenza. Lo Yad Vashem nasce per colmare questa lacuna storica e umana, fornendo a ciascuna vittima un luogo simbolico e perpetuo nella memoria collettiva.Il suo scopo è di: - preservare la memoria delle vittime- restituire dignità alle vittime- educare e sensibilizzare- creare un luogo di commemorazione nazionale e universale.
Storia
.La storia dello Yad Vashem è strettamente intrecciata con quella della Shoah e con la volontà del popolo ebraico di ricordare le vittime, rendere giustizia ai sopravvissuti e trarre insegnamenti dall’Olocausto per il futuro.Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, il mondo iniziò a confrontarsi con l’orrore della Shoah, durante la quale oltre sei milioni di ebrei furono sterminati dai nazisti. Tra i sopravvissuti, molti giunsero nel nascente Stato di Israele (fondato nel 1948), portando con sé il trauma e il bisogno di commemorare chi era stato perduto.La necessità di un memoriale nazionale per ricordare la Shoah emerse già durante il conflitto. Già nel 1942, in Palestina, il “Comitato nazionale per l’ebraismo in Polonia” propose la creazione di un’istituzione per ricordare le vittime. Tuttavia, fu solo dopo la guerra che il progetto prese forma.
Lo Yad Vashem fu ufficialmente istituito nel 1953 con l’approvazione di una legge da parte della Knesset (il parlamento israeliano), conosciuta come la “Legge per il Memoriale del Martirio e dell’Eroismo”. Questa legge sancì che il memoriale doveva: 1. Ricordare le vittime dell’Olocausto e preservarne la memoria. 2. Onorare gli atti di eroismo compiuti dai sopravvissuti e da coloro che salvarono gli ebrei. 3. Raccogliere testimonianze e materiali storici per documentare il genocidio. 4. Educare le future generazioni attraverso mostre, programmi di ricerca e iniziative educative.La scelta di Gerusalemme come sede del memoriale rifletteva la sua importanza simbolica come cuore spirituale del popolo ebraico.Negli anni successivi alla fondazione, lo Yad Vashem si concentrò su: • Raccogliere materiali documentari: fotografie, diari, testimonianze scritte e orali di sopravvissuti. • Creare un registro delle vittime: una delle prime iniziative fu la raccolta delle “Pagine di Testimonianza”, schede individuali che commemorano le vite di coloro che perirono. • Pianta degli Alberi per i Giusti tra le Nazioni: a partire dagli anni ’60, iniziò a onorare i non ebrei che avevano rischiato la vita per salvare gli ebrei durante l’Olocausto, piantando alberi nel “Giardino dei Giusti”.
Nel corso dei decenni, lo Yad Vashem si è ampliato e rinnovato per accogliere un pubblico sempre più vasto e affrontare nuove sfide educative.Negli anni ’60 venne inaugurata la Sala della Memoria, un luogo sobrio e solenne dove i nomi dei principali campi di concentramento sono incisi nel pavimento. Lo Yad Vashem si affermò come il principale centro mondiale per la documentazione e la ricerca sull’Olocausto.Nel 2005 fu inaugurato il nuovo Museo di Storia dell’Olocausto, progettato dall’architetto Moshe Safdie. La struttura a forma di prisma è immersiva e coinvolgente, con percorsi che raccontano la storia della Shoah attraverso oggetti, testimonianze, fotografie e installazioni multimediali..
lo sviluppo del complesso
Altra zona che è stata inserita successivamente è ll Giardino dei Giusti tra le Nazioni, dedicato a coloro che, non ebrei, rischiarono la propria vita per salvare ebrei durante l’Olocausto. Creato nel 1962, rende omaggio a uomini e donne che hanno agito con coraggio e umanità di fronte all’orrore nazista.Ogni persona riconosciuta come Giusto tra le Nazioni viene onorata con una cerimonia e un certificato, e il suo nome viene inciso su una lapide o commemorato con la piantumazione di un albero nel Giardino. Tra i più celebri ci sono Oskar Schindler e Raoul Wallenberg. Ad oggi, oltre 28.000 individui di tutto il mondo sono stati riconosciuti come Giusti.Il Giardino simboleggia il valore universale della solidarietà e del coraggio morale contro l’ingiustizia.
Con oltre 28.000 persone riconosciute come Giusti tra le Nazioni, il Giardino è un simbolo vivente del potere dell’etica e della responsabilità individuale nella lotta contro il male.
missione e impatto
La missione del Giardino dei Giusti tra le Nazioni è rendere omaggio a coloro che, durante l’Olocausto, rischiarono la propria vita per salvare ebrei, dimostrando coraggio, altruismo e umanità in un momento di estrema barbarie.
Missione
Impatto
istituto internazionale di ricerca dell'olocausto
Lo Yad Vashem ospita dal 1993 l’Istituto Internazionale di Ricerca sull’Olocausto, una struttura dedicata alla ricerca scientifica e alla documentazione sulla Shoah, situata nella parte nord del memoriale. L’istituto coordina studi internazionali, supporta accademici e studenti, organizza convegni e pubblica lavori di ricerca, diari e memorie legati alla Shoah.Diretto dal prof. Dan Michman, l’istituto collabora con un team di storici di rilievo, tra cui Dina Porat, Yehuda Bauer e Yael Nidam-Orvieto, esperta sugli ebrei italiani vittime del nazismo e del fascismo. Oltre alle ricerche generali, l’istituto si avvale di “sotto-centri” specializzati, come il Centro Diana Zborowski, che studia le conseguenze dell’Olocausto, e centri focalizzati sulla storia degli ebrei sovietici e ungheresi durante il genocidio.L’istituto è oggi un punto di riferimento autorevole per promuovere la conoscenza storica e approfondire le molteplici sfaccettature dell’Olocausto.
Il Centro “Diana Zborowski” dello Yad Vashem si occupa di studiare le conseguenze della Shoah. Diretto dal dr. Zeev Mankowitz, si concentra su temi come il destino dei sopravvissuti, le risposte politiche delle comunità ebraiche, la caccia ai criminali di guerra, i risarcimenti e la restituzione delle proprietà, la commemorazione e l’educazione sull’Olocausto.Il centro organizza ricerche, pubblicazioni e progetti per analizzare aspetti come la vita nei campi profughi, il recupero della memoria e l’impatto culturale e filosofico della Shoah. È un punto di riferimento per comprendere gli effetti a lungo termine dell’Olocausto su individui e società.
grazie per l'attenzione
Sofia Sole Ainnusa, Sarah Bonsignore, Francesca Paola Dallari, Aurora Maria Nobilomo, Carola Siracusa
1. Commemora e onora gli atti eroici di coloro che hanno scelto di agire contro l’ingiustizia, spesso a rischio della propria vita e di quella dei loro cari. 2. Diffonde un messaggio universale: anche in situazioni di odio e violenza, esistono individui capaci di compiere il bene e opporsi all’ingiustizia. 3. Promuove la memoria storica: ogni albero o targa nel Giardino preserva il ricordo di storie individuali di coraggio, ispirando le generazioni presenti e future.
Missione
• Morale: Celebra i valori dell’altruismo e della responsabilità personale, ricordando che ogni individuo può fare la differenza. • Educativo: Attraverso le storie dei Giusti, il memoriale insegna l’importanza di agire contro l’oppressione e il razzismo. • Universale: Il Giardino non riguarda solo il passato ebraico, ma rappresenta un monito per tutta l’umanità, dimostrando che la solidarietà e il coraggio possono prevalere anche nei momenti più bui.