IL MONASTERO BENEDETTINO
Jessica Moretti
Created on November 27, 2024
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Transcript
IL MONASTERO BENEDETTINO
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MURO DI CINTA
I Monasteri erano sempre costruiti in luoghi isolati dai centri abitati, fortificati e circondati da mura e porte d'accesso per proteggere la tranquillità e il desiderio di riservatezza dei monaci.
DORMITORIO
Nel dormitorio ogni monaco aveva la sua cella, una camera molto semplice ed essenziale con il necessario per il riposo e la preghiera personale.
MULINO E MAGAZZINI
Nel monastero, dove si produceva tutto il necessario per la vita quotidiana dei monaci, era indispensabile la presenza del mulino per macinare il grano e gli altri cereali che poi venivano conservatinei magazzini (o silos).
REFETTORIO
Nel monastero i monaci consumavano insieme i loro pasti e mangiavano in silenzio mentre uno di loro, a turno, leggeva ad alta voce brani biblici o altri testi religiosi.I pasti erano molto semplici, con cibi cucinati dagli stessi monaci e solitamente usando prodotti provenienti dal monastero stesso.
L'Abbazia di Chiaravalle, luogo di nascita del formaggio GRANA PADANO
Benedetto nacque a Norcia intorno al 480, subito dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Come tutti i figli di nobili, una volta raggiunta l’età di 12 anni si recò a Roma, insieme alla sorella gemella Scolastica e alla loro nutrice Cirilla, per compiere gli studi. La città viveva un periodo di forti tumulti a causa dei barbari. A questo si aggiungeva una profonda crisi morale, di cui Benedetto avvertì subito il pericolo. Per questo, all’età di 17 anni si ritirò nella solitudine della valle dell’Aniene, in una grotta nei pressi di Subiaco.
In poco tempo la sua fama di santità attrasse numerosi discepoli e molti contadini del posto gli conducevano i propri figli perchè insegnasse loro a leggere e a scrivere. Dopo tre anni da eremita, accettò di diventare la guida di altri monaci. Nel giro di circa trent'anni, arrivò a creare una comunità di tredici monasteri sparsi per l'Europa, ognuno con dodici monaci e un proprio abate, tutti sotto la sua guida spirituale.
Tra il 525 e il 529 si recò a Cassino insieme ai discepoli più fedeli dove fondò la celebre abbazia di Montecassino. Qui donò ai suoi monaci la Regola e nello stesso luogo morì il 21 Marzo 547, dopo una brutta febbre durata sei giorni, esattamente quaranta giorni dopo la scomparsa di sua sorella. Secondo la leggenda devozionale, morì in piedi, sostenuto dai suoi discepoli, poco dopo aver ricevuto la comunione. Con le braccia indicava il cielo, pregava, benediceva e incoraggiava i suoi discepoli.Papa Paolo VI, nel 1964, lo ha consacrato Patrono d'Europa insieme a San Francesco d'Assisi.
SAN BENEDETTO DA NORCIA
MEDAGLIA MIRACOLOSA DI SAN BENEDETTO
ALLOGGIO dell'ABATE
L'abate (dall'aramaico abbà, cioè padre) è la guida di una comunità di monaci (solitamente dodici, come gli Apostoli di Gesù). Ecco perchè i monasteri possono essere chiamati anche abbazie.Non aveva il compito di comandare, ma di guidare i monaci nella loro vita spirituale e quotidiana. Per il suo ruolo, aveva un alloggio personale dove però accoglieva i monaci ogni volta che ne avevano bisogno e dove ospitava le persone importanti (re, cavalieri, nobili, vescovi o altro) che visitavano il monastero.Quotidianamente i monaci si riunivano nella sala capitolare (o sala del Capitolo) per prendere decisioni riguardanti la comunità. L'abate guidava queste riunioni e intervenivaquando i monaci non riuscivano a mettersi d'accordo.
CHIOSTRO
Il chiostro è un giardino molto ben curato di forma quadrata o rettangolare circondato da portici con al centro, solitamente, un pozzo per l'acqua. Passeggiando nel portico intorno al chiostro, i monaci trovano la giusta concentrazione per pregare e meditare.Nel monastero ce ne possono essere diversi di varie grandezze.
STALLE e CAMPI
I monasteri benedettini erano veri e propri centri di produzione in grado di garantire la sussistenza non solo dei monaci, ma anche di una grande quantità di bisognosi e viandanti. San Benedetto costruì infatti al loro interno dei campi per essere indipendenti e adibì dei locali alle attività agricole. Vennero dunque creati granai, mulini, frantoi, fucine dove lavorare i metalli, cantine, orti e stalle.
CHIESA ABBAZIALE
La chiesa è l'edificio più importante del monastero e il punto centrale della vita della comunità di monaci. Nella chiesa i monaci celebrano l'eucaristia e si radunano a pregare diverse volte al giorno. Solitamente, tra il dormitorio e la chiesa, c'era un passaggio coperto che permetteva ai monaci di spostarsi da un luogo all'altro senza uscire all'aperto e bagnarsi in caso dipioggia.
TORRE CAMPANARIA (o CAMPANILE)
Nei monasteri il campanile era fondamentale: il suono delle campane, che si estendeva fin nei campi, scandiva la giornata dei monaci. Le campane suonavano in modo diverso a seconda dell'attività che i monaci dovevano compiere: lavoro, preghiera comunitaria, preghiera personale, pasto o altro.
INFERMERIA
Si può dire che gli ospedali siano nati grazie ai monaci che, all'interno dei monasteri, accoglievano e curavano gli ammalati dei dintorni usando le erbe medicamentose che loro stessi producevano.L'accoglienza e la cura degli ammalati e di ogni genere di bisognosi erano principi fondamentali della vita monastica, così come insegna il Vangelo.
ORTO
Ogni Monastero aveva campi e orti dove coltivare piante e frutti utili per l'alimentazione dei monaci o da vendere nei mercati cittadini per acquistare ciò che non potevano produrre autonomamente. Negli orti i monaci si dedicavano anche alla coltivazione delle erbe medicamentose di cui studiavano le proprietà curative. Questo tipo di orto era chiamato Giardino dei semplici, il nome deriva dal termine medicamentum simplex, cioè le erbe medicinali o curative.
BIBLIOTECA e SCRIPTORIUM
In ogni monastero c'era una bliblioteca dove venivano custoditi con grande cura testi religiosi o antichi. Al tempo delle invasioni barbariche, le biblioteche dei monasteri hanno permesso di salvare tanti testi che, senza la cura dei monaci, nonsarebbero arrivati fino a noi.Grande importanza era riservata allo Scriptorium, una stanza dove i monaci amanuensi copiavano a manoe decoravano testi sacri o antichi.