Struttura del teatro
valentina santella
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Transcript
La struttura del teatro greco
In origine le rappresentazioni probabilmente avevano luogo nell’ἀγορά, dove venivano allestite tribune lignee (ἴκρια). In seguito al crollo di queste ultime all’inizio del V secolo a.C. gli spettacoli si spostarono alle pendici dell’acropoli, che con la loro naturale inclinazione fornivano un sostegno più sicuro per i sedili degli spettatori e una migliore acustica.
La condizione essenziale era la possibilità per il pubblico di poter osservare lo spettacolo: non a caso il termine greco θέατρον, connesso dal punto di vista etimologico a θεάομαι, significa “osservatorio”; θεαταί sono, dunque, gli “osservatori”.
Il teatro era formato da:1)cavea -> κοῖλον 2)edificio scenico -> σκηνή 3)accesso scoperto per orchestra -> πάραδος 4)palcoscenico -> προσκήνιον
Il teatro greco si articola a partire da un recinto centrale in cui è rappresentato lo spettacolo: l’orchestra (da ὀρχέομαι, “danzare”). Qui si esibisce il coro, il gruppo di artisti che accompagna con la danza i canti dedicati alle divinità. Dal momento che questa danza avviene in circolo, l’orchestra ha una forma circolare
Durante le tragedie di Eschilo e Sofocle il coro manda avanti l’azione scenica, con Eschilo i 12 coreuti sono disposti in tre gruppi da 4, con Sofocle i 15 coreuti sono disposti in due file da 7 e al centro c’è il corifeo.
Intorno a questo recinto è disposta la cavea (κοῖλον) per gli spettatori. Si tratta di un’assise di forma semicircolare a gradoni che sfrutta la pendenza naturale del terreno, permettendo una perfetta visibilità e un’ottima acustica da tutte le posizioni.
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Dalla parte opposta dell’orchestra è collocata la σκηνή, o edificio scenico. Esso crea un luogo appartato dove gli attori cambiano costume; costituisce inoltre una sorta di sfondo fisso, richiamando l’immagine della facciata di un palazzo.
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All’orchestra si accede tramite due accessi scoperti, πάραδος, che separano l’edificio scenico dalla cavea.
Nel corso del tempo, il ruolo del coro perde importanza rispetto a quello dei singoli attori. Durante il IV secolo a.C., l’edificio teatrale si adegua a questo cambiamento dando sempre più spazio a una pedana rialzata davanti alla σκηνή, il προσκήνιον, ossia il palcoscenico, dove gli attori si esibiscono.
Sulla frons scaenae ci sono tre porte frontali che simulavano le stanze e due uscite laterali simboliche= uscire a destra significava andare al foro, uscire a sinistra significava andare al porto
C'erano elementi come:περιάκτοι: un prisma triangolare ligneo montato su un perno centrale, che ne permetteva la rotazione su una base di pietra. La loro posizione, non del tutto certa, era comunque ai lati della skené nel teatro. Era molto importante per due motivi: in primo luogo garantiva l'immediata riconoscibilità del genere teatrale che si stava rappresentando, dall'altra essi rappresentavano uno dei primi esempi di scenografia poichè lo giravano a secondo del luogo in cui recitavano.
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Deus ex machina/ἀπὸ μηχανῆς θεός:"divinità che scende da una macchina": la divinità che, scesa a sorpresa dall'alto mediante un meccanismo, scioglieva l'intreccio critico della trama, altrimenti non risolvibile dai protagonisti umani sulla scena.
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Il teatro di Dioniso, risalente all’inizio del V secolo a.C. e posto sull’acropoli di Atene, era originariamente in legno. Fu ricostruito interamente in pietra soltanto intorno al 330 a.C. per iniziativa del politico ateniese Licurgo. In epoca romana, quando ospitò combattimenti di gladiatori e battaglie navali, venne aggiunto un parapetto lungo il perimetro dell’orchestra per proteggere gli spettatori dagli animali feroci. Le gradinate erano divise in tredici settori, dieci dei quali attribuiti alle dieci tribù in cui era suddivisa la cittadinanza ateniese. La disposizione degli spettatori riproduceva la gerarchia sociale della polis: nella prima fila sedevano le autorità civili e religiose; nelle file immediatamente successive trovavano posto i membri della βουλή ; nei settori superiori gli altri cittadini e, infine, nella parte più alta i meteci , gli schiavi e le donne.
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Le origini del teatro greco di Siracusa risalgono probabilmente al V secolo a.C., tra il 238 e il 215 a.C., l’edificio fu modificato e ampliato, costruendo una cavea di sessantasette file di gradini divise in nove settori. In età imperiale ospitò probabilmente giochi acquatici. Dal 1914 l’antico teatro ospita rappresentazioni teatrali di tragedie e commedie greche.
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C'è un’importante differenza tra i teatri greci e quelli romani: mentre nei primi le gradinate per gli spettatori erano in legno e appoggiate a un pendio naturale, oppure scavate nella roccia, i teatri romani avevano le proprie fondamenta, quindi anche la cavea era in muratura, con gallerie e aperture.
I Romani avevano una grande competenza nell’ingegneria e nella costruzione di teatri, migliorando ulteriormente l’acustica attraverso l’uso di materiali come il cemento e tecniche innovative. I teatri romani spesso avevano una grande complessità tecnica che permetteva di ospitare un numero maggiore di spettatori, fino a 20.000 o più.
Grazie per l'attenzione!
Santella Valenina IIIE