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Galileo galilei

Arianna Iacomino, Alessia Guida 4A

Le Lettere Copernicane (1615) sono una serie di lettere che Galileo scrisse in difesa della teoria eliocentrica di Copernico, sostenendo che il modello del Sole al centro dell'universo fosse scientificamente valido. Galileo rispondeva alle critiche di numerosi intellettuali e teologi che sostenevano ancora la visione geocentrica, secondo cui la Terra era il centro dell'universo. Queste lettere furono fondamentali per preparare il terreno per la pubblicazione del "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo", ma anche per innescare il conflitto con la Chiesa.

Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632):

Il Saggiatore (1623):

Le opere principali di Galileo:

I Principi di Inerzia e della Dinamica Galileo è anche famoso per aver introdotto il principio di inerzia, che afferma che un corpo in movimento continuerà a muoversi con velocità costante in linea retta, a meno che non intervenga una forza esterna. Questo principio getta le basi per la futura formulazione della dinamica newtoniana. Nel campo della dinamica, Galileo svolse esperimenti che portarono alla comprensione delle leggi del moto. Per esempio, studiò la caduta dei corpi e concluse che, in assenza di resistenza dell'aria, corpi di massa diversa cadono con la stessa velocità. Questo concetto, che si distacca dalla fisica aristotelica, fu fondamentale per lo sviluppo della meccanica classica.

La matematizzazione della natura e il meccanicismo Galileo è uno dei pionieri della matematizzazione della natura, cioè l'idea che le leggi naturali possano essere descritte attraverso la matematica. Il suo approccio scientifico si fondava sull'idea che la natura stessa fosse un "libro scritto in linguaggio matematico", e che solo con la matematica potessimo comprenderla appieno. Il meccanicismo, rappresenta l'idea che il mondo naturale funzioni come una macchina governata da leggi precise, fu un altro concetto chiave nel suo pensiero. Galileo applicò questo principio per descrivere i moti dei corpi celesti e terrestri. Egli credeva che, dietro ai fenomeni naturali, ci fossero leggi fisiche universali che governano il comportamento delle particelle e dei corpi.

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Gli Studi Astronomici Galileo fece importanti scoperte astronomiche utilizzando il telescopio, uno strumento che lui perfezionò e che gli permise di compiere osservazioni rivoluzionarie:

  • Le lune di Giove (1609): Galileo scoprì che Giove aveva quattro lune in orbita attorno a sé (Io, Europa, Ganimede e Calisto), contraddicendo la visione aristotelica secondo cui tutti i corpi celesti dovevano ruotare attorno alla Terra.
  • Le fasi di Venere (1610): Osservando Venere, Galileo notò che la sua luminosità cambiava in modo simile alla Luna, il che implicava che Venere orbitasse attorno al Sole e non alla Terra, come sosteneva il sistema geocentrico.
  • Le macchie solari: Galileo scoprì che il Sole non era perfetto, come sosteneva la filosofia aristotelica, ma presentava macchie scure che si muovevano nel tempo, indicando che il Sole stesso ruotava attorno al suo asse.

Galileo Galilei difende la teoria copernicana del moto rotatorio della Terra rispondendo alle obiezioni degli aristotelici. Questi sostenevano che, se la Terra si muovesse, gli uccelli non potrebbero volare e i corpi lanciati verticalmente cadrebbero in punti diversi. Galileo introduce il principio di relatività del moto, affermando che non possiamo percepire il movimento se tutto intorno a noi si muove allo stesso modo. Inoltre, sottolinea che gli oggetti cadono sempre nello stesso punto, indipendentemente dal moto della Terra. Con queste idee, Galileo rivoluziona la fisica tradizionale e pone le basi per la scienza moderna.

Galileo sosteneva che scienza e fede sono due ambiti distinti e complementari. Usava la metafora dei "due libri": la Bibbia, che guida l'uomo verso la salvezza, e il libro della natura, che è governato da leggi matematiche che la ragione può scoprire. Galileo affermava che non c'è conflitto tra scienza e fede, poiché entrambe cercano la verità da prospettive diverse.

Galileo criticò gli aristotelici per fidarsi troppo delle teorie di Aristotele e non all'osservazione diretta e alla ragione. Propose un nuovo metodo scientifico che si fondava sull'esperienza e sull'uso di strumenti come il telescopio. In questo modo, rivoluzionò la scienza, spingendo a basarsi su prove concrete anziché su idee astratte.

Galileo Galilei nacque il 15 febbraio 1564 a Pisa, in Italia, in una famiglia di origine borghese. Suo padre, Vincenzo Galilei, era un musicista e teorico della musica, mentre sua madre, Giulia Ammannati, proveniva da una famiglia benestante. Galileo fu il primogenito di sei figli.

Galileo Galilei (1564-1642) è stato uno dei protagonisti più importanti della rivoluzione scientifica, noto per aver trasformato il metodo scientifico, applicando rigorosamente l'osservazione, l'esperimento e la matematica alla natura. La sua vita è stata segnata da una continua lotta tra innovazione scientifica e opposizione alle autorità religiose del suo tempo.

Un elemento centrale del metodo galileiano è il cimento, ovvero l'esperimento, che rappresenta la prova empirica delle teorie.

Metodo galileiano

Il metodo scientifico di Galileo si fonda su osservazioni precise e misurazioni controllate, utilizzando la matematica come strumento per interpretare i dati raccolti. Il processo scientifico include i passaggi di osservazione dei fenomeni, misurazione delle grandezze fisiche, formulazione di ipotesi per spiegare le relazioni tra queste grandezze, verifica delle ipotesi mediante nuovi esperimenti e, infine, formulazione di teorie scientifiche.

Il metodo galileiano si compone di due momenti principali: il momento risolutivo, che consiste nell'analisi induttiva e nella misurazione degli elementi essenziali di un fenomeno, e il momento compositivo, che implica la deduzione matematica dei fenomeni attraverso l'elaborazione dell'ipotesi e la verifica sperimentale. Questo approccio supera la separazione tra induzione e deduzione, integrando teoria e pratica scientifica. La verifica sperimentale è fondamentale, poiché richiede la creazione di modelli artificiali per il controllo delle variabili e per ottenere risposte precise e affidabili.

Per Galilei il compito della scienza non è conoscere l'essenza nascosta delle cose, ma di individuare le relazioni quantitative che ci sono tra i veri fenomeni. Questo è possibile perchè la natura ha una struttura quantitativa, interpretabile come linguaggio matematico.La realtà è costituita da qualità primarie, cioè delle determinazioni quantitative dei corpi (movimento, grandezza, posizione ecc.), inseparabili dai corpi stessi.Le qualità secondarie sono determinazioni qualitative dei corpi (colori, profumi ecc.), dipendono dai sensi e sono perciò variabili.

"Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" (1632): È forse la sua opera più celebre, in cui Galileo espone e difende la teoria copernicana (l'eliocentrismo) contro il sistema geocentrico di Tolomeo. La struttura del dialogo vede tre personaggi discutere su questi due sistemi, con il "simpatico" Salviati che difende le tesi copernicane. Quest'opera provocò la reazione della Chiesa, che lo accusò di eresia, portandolo alla condanna nel 1633.

"Il Saggiatore" (1620): Questa è una delle opere più significative di Galileo, un trattato scientifico in cui affronta la questione della natura della luce e della teoria dei corpi celesti. Il titolo si riflette nella metodologia di Galileo: "saggiare" la realtà con l'osservazione e l'esperimento. In quest'opera, Galileo polemizza con l'astronomo Cesare Cremonini e difende la sua visione scientifica, soprattutto sul fatto che la scienza deve basarsi sulla sperimentazione, non sulle tradizioni filosofiche.