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Chi ha la cittadinanza digitale

La regolamentazione del web

La sicurezza informatica

I dati relativi a una persona

L'identità privata e privacy

Il diritto di accesso a internet

Perchè

Cos'è

La cittadinanza digitale

Davide Romano

Cyber violenza di genere

Statistiche

La violenza contro le donne in rete

Siti e gruppi chiusi sui social dediti alla violenza misogina

La violenza contro le donne in rete

Davide Romano

  • In Europa, già nel 2014, una donna su dieci aveva già subito cyberviolenza prima di aver compiuto 15 anni e il 5% delle donne aveva subito stalking online.
  • Sette donne su dieci, vittime di violenza online, hanno anche subito almeno una forma di violenza fisica/sessuale da parte del partner o dell’ex partner.
  • Allo stesso modo, il 71% degli autori di violenza domestica controlla il computer della partner e il 54% ne traccia i cellulari con software appositi.
  • Nel 2019 Kaspersky ha rilevato un aumento del 67% su base annua dell’utilizzo di stalkerware sui dispositivi mobili dei propri utenti a livello globale. I paesi europei più colpiti sono Germania, Italia e Francia. Negli Stati Uniti la situazione appare ancora peggiore: già nel 2014 una giovane donna su quattro subiva stalking o molestie sessuali e solo in tempi recenti

Statistiche

Di questi ultimi tempi è diventato necessario stabilire cosa deve essere disponibile in rete e come. Quali conoscienze bisogna avere per girare correttamente nel web, nella rete, allo stesso tempo norme che garantiscono di poter muoversi nella rete. Di conseguenza norme che servino a rispettare diritti e doveri. Come la cittadinanza normale, anche la digitale comporta a questo.

Perchè la cittadinanza digitale

Cyberviolenza di genere

È un fenomeno relativamente nuovo e in costante evoluzione. è fortemente connotato dall’uso delle tecnologie che sono entrate nella vita quotidiana in modo molto diffuso, incidendo anche sui fenomeni di violenza contro le donne.

La “cittadinanza digitale” è quell’insieme di diritti/doveri che, grazie al supporto di una serie di strumenti (l’identità, il domicilio, le firme digitali) e servizi, punta a semplificare il rapporto tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione tramite le tecnologie digitali.

Che cos'è la cittadinanza digitale

Chi ha la cittadinanza digitale

Internet e gli strumenti digitali hanno acquisito una consistente presenza nella nostra vita e hanno modificato le nostre abitudini: molte azioni che prima si svolgevano offline (informarsi, comunicare con altre persone, ma anche pagare servizi pubblici o privati), adesso si compiono attraverso la rete. Vivere l'internet e gli stumenti digitali comporta ad essere cittadini digitali e a vantare di diritti e doveri.

La cittadinanza digitale comporta per ogni cittadino il diritto di accesso alla comunità virtuale, in cui vengono prese decisioni, conosciu- te persone, condivise conoscenze, avviati lavori, prodotta economia. Esserne fuori non significa soltanto perdere opportunità, ma venire lesi nei propri diritti. In alcune condizioni politiche, non avere accesso a Internet significa non poter disporre di informazioni o esprimere la propria opinione. Il diritto di accesso a Internet è quin- di da considerare un diritto fondamentale che favorisce l’esercizio di altri diritti fondamentali

Il diritto di accesso a internet

Non è semplice creare una legislazione che prenda in carico i diritti e i doveri dei cittadini digitali, innanzitutto perché Internet è uno strumento sovranazionale: una persona può in pochi secondi accedere a contenuti provenienti da ogni parte del mondo. Vi è il Regolamento UE sull’accesso a Internet e sui diritti degli utenti del 2015 dove, oltre a enunciare i diritti dei singoli cittadini digitali, sono affrontate tematiche di carattere più generale, come quelle sulla sostenibilità della gestione del traffico e alla trasparenza nel trattamento dei dati.

La regolamentazione del web

La sicurezza informatica o cybersicurezza è l'insieme dei mezzi, delle tecnologie e delle procedure riguardanti la protezione dei sistemi informatici. Sicurezza informatica, in questo caso, significa protezione dei propri strumenti digitali affinché nessun altro li usi e possa trarne informazioni su di noi o sui nostri contatti, per esempio attraverso l’uso di password sicure.

La sicurezza informatica

  • anagrafici (nome e cognome, indirizzo mail, indirizzo di residenza e domicilio, numero di telefono ecc.);
  • finanziari (codice fiscale, conto corrente, numero di carta di credito ecc.);
  • identificativi (fotografie, video ecc.);
  • sensibili (informazioni su nazionalità, opinioni politiche, convinzioni religiose ecc.);
  • giudiziari (processi, denunce ecc.).

I dati relativi a una persona

Accedere al web, oltre che un nostro diritto, è una responsabilità: esistono infatti doveri e norme che regolano la presenza e la comunicazione in Internet. Una di queste è l’identità digitale, ovvero l’insieme di tutte le informazioni e i dati presenti in rete che ci riguardano, inseriti da noi o da terzi, che comunicano un’immagine di noi stessi. D'altra parte abbiamo il diritto di conoscere le informazioni su di noi che lo Stato o un’azienda privata possiede.

L'identità digitale e privacy

Se da un lato la rete sembra in grado di offrire tantissimo a coloro che ne fanno uso, spazi di libertà, lavoro, opportunità e tantissimo altro ancora, dall’altro la violenza in rete è sempre più frequente con caratteristiche che si differenziano nel tempo. La dimensione digitale della violenza contro le donne riguarda tantissimi atti commessi online o tramite strumenti tecnologici che sono parte del "continuum di violenza" che donne e ragazze subiscono per motivi legati al loro genere, anche nel contesco domestico. Nessuna delle definizioni di cui si parla ha la capacità di coprire l’intera gamma dei fenomeni e di contenere i grandi significati di un fenomeno così complesso. Ad esempio, la questione del revenge porn, che è spesso inteso come "la distribuzione non consensuale d’immagini private e sessuali (da parte, spesso, di un ex partner maligno)".

La violenza contro le donne in rete

Siti e gruppi chiusi sui social dediti alla violenza misogina

Sul web è possibile trovare un numero indefinito ma grande di siti e gruppi chiusi in cui uomini di ogni età e background sociale si scambiano foto e video di donne generalmente ignare (amiche, fidanzate, amanti, parenti o anche estranee), che vengono utilizzate come bersagli di specifiche violenze misogine. Sono comunità in cui uomini “normali”, che spesso si nascondono dietro l’anonimato, condividono immagini di donne trovate su Internet o trapelate da situazioni private o pubbliche (a casa, in spiaggia, in treno), che vengono ritratte sia in pose di vita quotidiana che sessualmente esplicite.