Presentazione Formazione e Orientamento al Lavoro
Franciolini Gaia (stu)
Created on November 27, 2024
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CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO
Presentazione di Franciolini e Petrino
CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO
Info
Il contratto a tempo determinato è un accordo di lavoro con una durata predefinita, solitamente non superiore a 12 mesi, giustificato da esigenze temporanee come stagionalità o progetti specifici. Può essere rinnovato, ma con limiti (max 4 rinnovi in 24 mesi).Il lavoratore ha diritto al Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e gode degli stessi diritti economici e di protezione sociale dei lavoratori a tempo indeterminato. Non è necessario il preavviso se il contratto scade regolarmente, ma in caso di interruzione anticipata senza giustificazione è previsto un risarcimento. Il contratto offre anche tutele contro licenziamenti ingiustificati e discriminazioni.
Il contratto a tempo determinato è una delle forme contrattuali più utilizzate nel mercato del lavoro.
DI CHE TIPO DI CONTRATTO STIAMO PARLANDO?
Jobs Act
Il Decreto Dignità
la Legge Fornero
Il Decreto Legislativo 276
La Legge 196 del 1997 (Legge Treu)
La Legge 230 del 1962
La sua evoluzione normativa è stata influenzata da diversi fattori economici e sociali, rispondendo a necessità di flessibilità da parte delle imprese, ma anche a richieste di tutela da parte dei lavoratori.
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Course Objectives
- I miei vantaggi
- I miei svantaggi
UN DATORE DI LAVORO?
- I miei vantaggi
- I miei svantaggi
UN LAVORATORE?
cosa mi comporterebbe un contratto a tempo determinato se fossi...
Info
Introduction
Esempi di lavori con contratto a tempo determinato: Settore turistico: Addetti alla reception in hotel durante la stagione estiva. Settore agricolo: Braccianti per la raccolta stagionale di frutta e verdura. Settore educativo: Docenti per corsi estivi o integrativi. Settore ristorazione: Camerieri per eventi o ristoranti stagionali. Settore logistica: Magazzinieri temporanei per picchi di domanda.Settore cinematografico: Attori e tecnici per produzioni specifiche. Settore salute: Infermieri per sostituzioni o picchi stagionali.
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-Mancanza di stabilità (ovvero l'incertezza riguardo al futuro, in quanto il contratto scade a una data prestabilita e non c'è garanzia di rinnovo o di trasformazione in contratto a tempo indeterminato-Mancanza di benefici a lungo termine ( come la sicurezza lavorativa, l'accesso ai prestiti agevolati, o vantaggi previdenziali) -Carriera limitata (limitate possibilità di crescita professionale o aumenti di stipendio a lungo termine) -Minori tutele in caso di malattia (protezione ridotta rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato)
Con la Legge 196 del 1997 è stata concessa una maggiore libertà di proroga, ma con il limite che i contratti a termine non potevano superare i 36 mesi. Inoltre, sono state introdotte misure per contrastare l'abuso del contratto a termine, come l’obbligo di indicare la causa che giustifica la sua temporaneità e se un contratto superava i limiti previsti, il lavoratore veniva considerato automaticamente assunto a tempo indeterminato.
-Possibile turnover elevato (con costi associati alla formazione di nuovi dipendenti e al rischio di non riuscire a mantenere i lavoratori più qualificati o esperti) -Mancanza di continuità e impegno (il lavoratore essere altrettanto motivato o impegnato nel lungo periodo rispetto a un lavoratore con un contratto a tempo indeterminato, influenzando la produttività) -Limitazioni legali (per quanto riguarda la durata massima del contratto o la necessità di giustificare l'uso di contratti a termine, regolate dalle normative europee) -Rischio di contenzioso (se il datore di lavoro non rispetta le normative sui contratti a tempo determinato potrebbe incorrere in cause legali o dover risarcire il lavoratore)
Nel 2003, con il Decreto Legislativo 276, vennero introdotti contratti a termine senza causale in alcuni specifici settori, a patto che la durata non superasse i 12 mesi. In altre situazioni, il contratto doveva comunque essere giustificato da una causa precisa (ad esempio, sostituzione di personale assente o esigenze straordinarie).
-Flessibilità nella gestione delle risorse (adattare il personale alle esigenze aziendali, per esempio durante periodi di alta stagione o in caso di progetti temporanei) -Minori obblighi di lunga durata (la possibilità di concludere il rapporto di lavoro al termine del contratto offre un certo grado di libertà) -Sperimentazione di nuove figure professionali (testare nuove figure professionali o nuovi collaboratori prima di impegnarsi a lungo termine) -Costi più bassi (esempio quelli legati a licenziamenti, indennità di fine rapporto o al trattamento pensionistico a lungo termine)
La disciplina del contratto a tempo determinato in Italia nasce con la Legge 230 del 1962, la quale introduce la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato per far fronte alle esigenze di flessibilità del mercato del lavoro. Riporta però delle rigide limitazioni: - doveva essere utilizzato solo per esigenze straordinarie - durata massima di 24 mesi, dopo i quali il contratto doveva necessariamente trasformarsi in un contratto a tempo indeterminato.
Secondo noi il contratto a tempo determinato offre vantaggi di flessibilità sia per il lavoratore che per il datore di lavoro, ma comporta anche svantaggi legati alla mancanza di stabilità. Per il lavoratore, può rappresentare un'opportunità lavorativa, ma anche limitazioni nei benefici dato che esiste una scadenza a questa nostra opportunità. Un lavoratore non può sapere se il suo contratto sarà rinnovato oppure no, generando insicurezza in esso e rendendo anche più spiacevole l'esperienza. Per il datore di lavoro, consente di adattarsi a esigenze temporanee e ai bisogni della propria impresa, ma può causare una minore motivazione e problemi di continuità del personale. Un uso equilibrato è necessario per evitare rischi a lungo termine per entrambe le parti.
Con il Jobs Act (legge delega n. 183 del 2014) prevede che il contratto a tempo determinato potesse essere stipulato senza l'obbligo di specificare una causale per la durata inferiore a 12 mesi.
- Opportunità di lavoro a breve termine (può essere un'opportunità per accedere a un impiego anche in mancanza di disponibilità di posti di lavoro a tempo indeterminato) - Esperienza lavorativa (il lavoratore può acquisire esperienza in un settore o in un'azienda specifica) - Maggiore flessibilità (il lavoratore può organizzare meglio il proprio tempo in funzione di altre esigenze, come studio, attività personali o altre opportunità lavorative) - Indennità di disoccupazione ( può consentire al lavoratore di beneficiare dell’indennità di disoccupazione al termine del contratto)
La Legge 96 del 2018, meglio conosciuta come il Decreto Dignità ha limitato ulteriormente la possibilità di ricorso al contratto a termine:- la durata massima di un contratto a termine è stata ridotta a 24 mesi- un contratto a tempo determinato non può essere rinnovato più di 4 volte- un incremento dei costi per l’abuso dei contratti a termine - il contratto a termine deve essere giustificato da esigenze produttive temporanee
Nel 2012, la Legge Fornero ha imposto un periodo massimo di durata per i contratti a termine non superiore ai 36 mesi, ma ha previsto anche una indennità in caso di assunzione a termine abusiva, rendendo il contratto a tempo determinato meno conveniente per i datori di lavoro.
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