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BATTACHALLENGE
Francesca Lezza
Created on November 27, 2024
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Transcript
Codice verde: chi ha rubato la pianta
Liceo Scientifico "G. Battaglini"
Inizia il mistero
#6
#2
#5
#4
#1
#3
Il colpevole smascherato
La firma sospetta
La serra degli indizi
Il confronto delle foglie
L'impronta decisiva
Furto della pianta
IL RACCONTO
Presta attenzione ad ogni dettaglio! Ti servirà per scovare il colpevole e raggiungere la vittoria!
I sospettati
Le soluzioni sono formate da due o più componenti che non sono più distinguibili e presentano le stesse proprietà in ogni punto del sistema.
LE SOLUZIONI
La cromatografia su carta è una particolare tecnica di separazione basata sulla differente capacità che hanno le componenti di un miscuglio omogeneo di distribuirsi tra una superficie solida detta fase stazionaria e un fluido detto fase mobile.
la Cromatografia
La fase stazionaria è basata su un materiale solido (es. silice, allumina, resine) o un liquido adsorbito su un supporto solido, fondamentale nella separazione delle miscele. I componenti interagiscono diversamente con essa in base alle loro proprietà chimiche. Può essere costituita da carta (filtrante o cromatografica).
la Cromatografia
Fase stazionaria
la Cromatografia
Fase mobile
La fase mobile scorre attraverso la fase stazionaria, trasportando i componenti della miscela. Può essere un liquido (solvente) o un gas, a seconda della tecnica cromatografica. La separazione avviene grazie alle diverse interazioni dei componenti con le due fasi. Ad esempio, il solvente risale lungo la carta da filtro, trascinando e separando i pigmenti in bande colorate.
Bacheca
Le foglie sono strutture vegetali specializzati nella fotosintesi clorofilliana, il processo attraverso cui le piante sintetizzano il loro nutrimento. La loro principale funzione è quella di convertire l'energia solare in energia chimica, producendo glucosio e ossigeno. Le foglie presentano una struttura morfologica e anatomica che le rende adatte a questo processo.
Le foglie
Forma: Le foglie hanno forme diverse (rotonde, allungate, a punta), ma di solito sono piatte per catturare più luce possibile.
Struttura: Lamina: la parte piatta della foglia, che massimizza l'esposizione alla luce solare. Picciolo: il peduncolo che connette la foglia al ramo, permettendo la mobilità della foglia per ottimizzare l'assorbimento luminoso. Venature: una rete di vasi conduttori formata da xilema e floema, che trasporta acqua, minerali e nutrienti in tutte le parti della pianta.
Le foglie
Traspirazione: Il processo di perdita di acqua sotto forma di vapore attraverso gli stomi, che aiuta a mantenere il turgore cellulare e facilita il flusso di acqua e nutrienti dalle radici verso la parte aerea della pianta.
Funzioni principali delle foglie: Fotosintesi: Le foglie utilizzano l'energia solare per convertire l'acqua (H₂O) e l'anidride carbonica (CO₂) in glucosio (C₆H₁₂O₆) e ossigeno (O₂), secondo la reazione chimica: 6CO₂ + 6H₂O + luce → C₆H₁₂O₆ + 6O₂.
Respirazione: Durante la notte, attraverso gli stomi (piccole aperture nella cuticola), le foglie scambiano gas, assorbendo ossigeno (O₂) e rilasciando anidride carbonica (CO₂).
Le foglie
Bacheca
La tecnica della rilevazione delle impronte digitali, è stata considerata fin da subito affidabile: queste tracce sono immutabili e uniche, in quanto proprie di una sola persona.La dattiloscopia, che studia appunto le creste papillari al fine dell’identificazione personale, poggia le sue solide basi sull’immutabilità e l’individualità.
LE IMPRONTE
La pelle presenta sulla superficie dei palmi delle mani una struttura particolare, caratterizzata da piccole sporgenze dette creste papillari, intervallate daaltrettante depressioni, denominate solchi. Tali disegni (dermatoglifi) sono immutabili, perché si formano già durante lo sviluppo del feto non mutano fino alla morte, poiché trovano la loro origine negli strati profondi del derma.
LE IMPRONTE
Le impronte digitali si classificano in: 1. visibili: identificabili a occhio nudo e determinabili grazie al contatto con oggetti impolverati, residui di sangue o inchiostro, e da una mano sporca: in questi casi basta fotografare l’impronta e confrontarla con altre. 2. modellate: definibili a occhio nudo e si rilevano se lasciate su oggetti in cera, argilla o colla con l’aiuto di una semplice fotografia. 3. latenti : effetto della sudorazione o degli oli naturali e non sono visibili a occhio nudo.
LE IMPRONTE
Bacheca
La spolveratura è una pratica che risale al 1891 e consiste nell’’adsorbimento’ di una polvere di particelle fini sulle sostanze presenti nelle impronte digitali, quali umidità e oli naturali. Questa polvere, particolarmente adatta per essere utilizzata su superfici opache come plastica, vetro, ceramica e altri materiali sintetici, è costituita da carbonio sotto forma di grafite.
LE IMPRONTE
Dott. Luca Ricci
Dott.essa Silvia Rizzo
Prof.ssa ElenaMoretti
Dr.essa Laura Galli
Prof. Marco Santoro
Dr. Alessandro Bianchi
I SOSPETTATI
Tra le foglie della serra si nasconde la chiave per identificare la pianta rubata.
LA SERRA DEGLI INDIZI
#3
L'IMPRONTA DECISIVA
Un’impronta sul vaso tradisce chi ha commesso il furto.
#5
Il furto della pianta
#1
Una pianta OGM, unica nel suo genere, è sparita dal laboratorio. Dobbiamo scoprire il colpevole!
la firma sospetta
Un frammento di foglio strappato, con un tratto di penna, potrebbe svelare il colpevole.
#2
Trovare la pianta significa scoprire chi poteva accedere al laboratorio.
IL CONFRONTO DELLE FOGLIE
#4
Secondo te chi è il colpevole?
#6