Manuale customer care
Lucia Damato
Created on November 27, 2024
Over 30 million people build interactive content in Genially.
Check out what others have designed:
MASTER'S THESIS ENGLISH
Presentation
SPANISH: PARTES DE LA CASA WITH REVIEW
Presentation
PRIVATE TOUR IN SÃO PAULO
Presentation
SUMMER ZINE 2018
Presentation
RACISM AND HEALTHCARE
Presentation
FACTS IN THE TIME OF COVID-19
Presentation
FOOD 1
Presentation
Transcript
Art. 13 e 14della costituzione italiana
In particolare oggi ci soffermeremo sugli articoli 13 e 14
La Costituzione italiana del 1948 è la legge suprema che stabilisce i principi fondamentali, i diritti dei cittadini e l'organizzazione dello Stato. Si articola in tre sezioni principali:
LA COSTITUZIONE
Ordinamento della Repubblica(Art. 55-139)
Diritti e doveri dei cittadini/Art. 13-54)
I Principi Fondamentali (Art.1-12)
L'articolo 13 della Costituzione italiana tutela la libertà personale.
Stabilisce che nessuno può essere arrestato, detenuto o sottoposto a perquisizioni senza un valido motivo . In caso di arresto, la persona deve essere informata delle ragioni della detenzione e giudicata in tempi rapidi. Se queste disposizioni vengono violate, sono previste pene severe.
Pena in caso di violazione
L'Inquisizione
Lo schiavismo
L'Olocausto
Nel corso della storia dell'Umanità il diritto alla llibertà personale è stato violeto in diverse occasioni.
+ Info
+ Info
+ Info
Violazione dell'Art.13 nella Storia
Nella Caserma di Bolzaneto, diverse persone arrestate hanno denunciato torture, insulti, umiliazioni e trattamenti degradanti.
I manifestanti , e in alcuni casi anche cittadini comuni, sono stati sottoposti a pestaggi e torture fisiche e psicologiche nelle caserme, come avvenuto nella Scuola Diaz e nella Caserma di Bolzaneto.
Molti manifestanti sono stati arrestati senza un'adeguata giustificazione legale.
Durante il G8 di Genova, ci sono stati numerosi episodi che hanno violato questo principio:
violazione dell'Art.13
Detenzione in condizioni disumane
Violenza gratuita:
Arresti arbitrari
Altro esempio di violezione dell'art. 13 è la tragica vicenda di Federico Aldrovandi , un giovane di Ferrara morto durante un arresto da parte della polizia nel 2005,
violazione Art.13
Info
La sua morte è diventata simbolo di una lotta per la giustizia e per il rispetto dei diritti umani , per garantire che ogni intervento delle forze dell'ordine avvenga nel rispetto della dignità e dei diritti inviolabili della persona.
Nel caso di Federico Aldrovandi, la violazione dell'Articolo 13 non si è limitata alla detenzione illegittima, ma ha avuto come esito tragico la morte di un cittadino, il cui diritto alla libertà personale è stato ignorato.
violazione Art.13
L'articolo 14 della Costituzione italiana tutela l'inviolabilità del domicilio
Stabilisce che nessuno può entrare nel domicilio di una persona senza il suo consenso, salvo nei casi previsti dalla legge, come in presenza di un mandato dell'autorità giudiziaria o in caso di flagranza di reato.
Pena in caso di violazione
L'Inquisizione
Lo stato pontificio
L'età napoleonica
Nel corso della storia dell'Umanità il diritto all'inviolabilità del domiciliopersonale è stato violeto in diverse occasioni.
+ Info
+ Info
+ Info
Violazione dell'Art.14 nella Storia
Un esempio evidente di violazione di questo articolo è stato l' assalto alla Scuola Diaz , usata come dormitorio da attivisti e giornalisti.La notte del 21 luglio 2001, le forze di polizia fecero irruzione nella scuola con violenza:
violazione Art.14
Pestaggi indiscriminati
Prove falsificate
Molti cittadini si sono trovati costretti a lasciare le proprie abitazioni, senza un'alternativa abitativa. Questo ha portato a una violazione dell'Articolo 14 con la perdita del diritto di vivere in sicurezza nella propria casa.
Negli ultimi anni, la capitale italiana ha visto un incremento degli sfratti, a causa della crisi economica, dell'innalzamento dei canoni di locazione e della crescente difficoltà delle famiglie a far fronte alle spese.
+ Info
violazione Art.14
La costituzione italiana è di importanza fondamentale in quanto garantisce il rispetto dei diritti di ogni uomo. Gli articoli 13 e 14 sono stati redatti al seguito di esperienze negative pregresse e garantiscono il rispetto di diritti inviolabili. Sono stati fatti molti passi avanti rispetto al passato ma la strada è ancora lunga ed è importante sensibilizzare tutti su questo argomento affinché episodi di violazione di questi articoli non avvengano mai più.
Conclusioni
GIULIA SALZO
ALEXANDRA LANOTTE
GLORIA DIMICCOLI
LUCIA DAMATO
RAFFAELE SGUERA
08:00
LAVORO A CURA DI:
Nel 2015, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) condannò l'Italia per tortura, riconoscendo le violazioni avvenute. L'episodio della Scuola Diaz è stato definito "una delle pagine più buie della democrazia italiana". Nonostante alcune condanne per i responsabili, molte figure di alto livello all'interno delle forze dell'ordine non hanno affrontato conseguenze significative, suscitando ulteriori polemiche.
Conseguenze legali e storiche
La schiavitù, praticata per secoli in molte parti del mondo, ha comportato una violazione sistematica della libertà personale degli individui, che venivano ridotti a proprietà di altri. Nella storia italiana, la schiavitù era presente soprattutto durante il periodo coloniale. La Costituzione italiana, con l’articolo 13, rifiuta categoricamente qualsiasi forma di privazione della libertà che derivi da simili pratiche disumane.
Nel territorio dello Stato Pontificio, la mancanza di un sistema giuridico moderno lasciava ampio spazio agli abusi delle autorità ecclesiastiche. Il domicilio privato era considerato subordinato al controllo della Chiesa, che poteva intervenire liberamente per motivi politici, morali o religiosi. La polizia pontificia effettuava perquisizioni nelle abitazioni di coloro che erano sospettati di eresia, dissenso politico o appartenenza a società segrete e molti attivisti furono sottoposti a perquisizioni arbitrarie.
L’Inquisizione, specialmente durante il Medioevo e l’epoca moderna, è stata una serie di pratiche e tribunali che hanno perseguito, imprigionato e punito persone accusate di eresia, stregoneria o altre “offese” religiose. Le persone accusate venivano private della libertà, spesso in modo violento e con la possibilità di torture per estorcere confessioni. Le persecuzioni durante l’Inquisizione dimostrano come le autorità possano abusare del potere per limitare la libertà personale di chi non aderisce alle dottrine dominanti. L’articolo 13 della Costituzione italiana si pone come antidoto contro queste abusi.
Organizza le istituzioni statali, tra cui il Parlamento (bicamerale), il Governo, la Presidenza della Repubblicae la Magistratura, e definisce i principi per il funzionamento dello Stato.
Se queste disposizioni vengono violate, ad esempio con perquisizioni o ispezioni illegali , la persona responsabile può essere punita ai sensi del Codice Penale. La violazione dell'inviolabilità del domicilio può comportare pene , come la reclusione fino a 3 anni in caso di perquisizioni abusive
Durante il periodo dell'Inquisizione, il domicilio privato non era considerato uno spazio inviolabile. I tribunali dell'Inquisizione avevano il potere di effettuare perquisizioni nelle abitazioni private al fine di individuare prove di eresia, stregoneria o altre pratiche contrarie alla dottrina cattolica. Gli inquisitori non si limitavano a raccogliere prove incriminanti ma sequestravano anche oggetti che potevano essere venduti per finanziare le attività dell'Inquisizione. Le abitazioni di sospetti erano sottoposte a un costante monitoraggio.
La Shoah è stata una delle esperienze più atroci di privazione della libertà e della dignità umana, e la Costituzione, con l’articolo 13, rappresenta una risposta giuridica a tali orrori.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il regime fascista italiano, alleato della Germania nazista, ha partecipato attivamente alla deportazione degli ebrei italiani e di altre minoranze, contribuendo alla Shoah. Il fatto che milioni di persone siano state arrestate, deportate e uccise in base alla loro razza, religione o appartenenza politica dimostra la violazione diretta dei principi sanciti nell’articolo 13 della Costituzione italiana.
Riconosce diritti civili, politici e sociali (come la libertà personale, il diritto di voto, l'istruzione e la salute) e stabilisce i doveri dei cittadini nei confronti della comunità.
Dichiara che l'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, e che la sovranità appartiene al popolo. Definisce anche i valori di uguaglianza, libertà e giustizia.
La sua morte, avvenuta in circostanze poco chiare e con un uso eccessivo della forza da parte delle forze dell'ordine, ha suscitato un'indignazione collettiva e un dibattito sul rispetto dei diritti fondamentali e sulla responsabilità delle istituzioni.
Chi viola la libertà personale può essere punito con la reclusione da 1 a 3 anni per arresto illegale, e con pene fino a 12 anni in caso di trattamenti disumani o degradanti.
Inoltre nel corso delle campagne militari, le truppe francesi occupavano le città italiane e requisivano alloggi privati per ospitare i soldati.
Durante l'occupazione napoleonica in Italia furono frequenti le violazioni della proprietà privata e del domicilio da parte delle autorità francesi. Le abitazioni furono spesso espropriate e utilizzate come sedi amministrative o alloggi per ufficiali. Le autorità francesi erano sospettose nei confronti degli oppositori del regime napoleonico, e in nome della "sicurezza pubblica", case private venivano perquisite per cercare documenti, armi o prove di cospirazioni.
Durante questi giorni, sono emerse diverse situazioni che hanno sollevato accuse di violazione degli articoli 13 e 14 della Costituzione Italiana.
Il G8 di Genova del 2001 è stato un evento altamente controverso, non solo per le manifestazioni che hanno accompagnato il summit dei leader mondiali, ma soprattutto per le gravi violazioni dei diritti umani da parte delle forze dell'ordine italiane.
Gli sfratti a Roma che riguardavano numerose famiglie a basso reddito, hanno sollevato un acceso dibattito sul diritto alla casa, sul diritto al domicilio e sulla necessità di politiche pubbliche che proteggano i cittadini dalle situazioni di emergenza abitativa. In molte circostanze, le famiglie sfrattate si trovano a fronteggiare un problema di esclusione sociale, senza l'opportunità di poter accedere a soluzioni abitative alternative o a un adeguato sostegno.