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Copia - Bio Personaje Historia

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Created on November 26, 2024

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Transcript

ERACLITO

TALETE

ANASSIMANDRO

PITAGORA

Anassimandro fu l'ideatore del principio dell'arché; tuttavia a differenza di Talete che identificava il proprio arché in un elemento della natura, l'acqua, l'arché di Anassimandro prende forma in una sorta di materia primordiale distinta, a cui egli dà il nome di: apeiron: termine che significa infinito, indeterminato, senza fine. Anassimandro lo usa per indicare il principio di tutte le cose, intendendolo non come una miscela di elementi diversi, ma piuttosto come una materia in cui tali elementi non sono ancora distinti l'uno dall'altro, e che perciò oltre che illimitata e anche indeterminata. L'apeiron è perciò una fonte di energia cosmica all'origine di tutto l'universo, inquantificabile ed impercettibile, ma che è all'origine della vita stessa.
Anassimandro il Milesio, discepolo di Talete, fu il primo che provò a disegnare su una tavola la terra abitata; dopo di lui Ecateo il do Mileto, gran viaggiatore, affinò il disegno, sicchè l'opera divenne motivo di meraviglia. (Agatemero, I, i) Tracciò le mappe del cielo, viaggiò tantissimo, fu il primo a sostenere che la terra galleggiava nello spazio, e il primo a postulare una Causa Prima inosservabile. Si ritiene che il suo apeiron abbia influenzato il concetto platonico del Regno delle Forme, la "vera realtà", di cui il mondo osservabile è solo un riflesso.
Afferma inoltre che in origine l'uomo nacque da creature di tipo diverso, visto che le altre creature trovavano presto il cibo da soli, mentre l'uomo soltanto richiede di essere allevato a lungo. Per questo l'uomo, in principio, non sarebbe potuto sopravvivere, se allora fosse stato com'è adesso.
perché vivevano come immersi nell'illusione ed erano incapaci di comprendere le autentiche leggi del mondo.
che andavano aldilà delle apparenze immediate e sanno cogliere il significato segreto delle cose
alla base del suo pensiero c'era la contrapposizione tra filosofia, intesa come la conoscenza della verità e la comune mentalità degli uomini, Vista come una fonte di errore a causa della sua superficialità. In seguito a questa contrapposizione c'è dunque una diStinzione tra:
per lui l'arche è il fuoco, un elemento della natura considerato mutevole. ogni fiamma non sarà mai uguale ad un'altra e qualsiasi cosa venga in contatto con nessuno muore ma si trasforma. tutto a origine dal fuoco e ritorno al fuoco.
Oltre che primo filosofo, Talete era un ottimo astronomo e pare che abbia predetto un’eclissi solare. Era, inoltre, un valente geometra, e si narra che sia riuscito a calcolare l’altezza delle piramidi misurando la loro ombra. Un celebre aneddoto, riportato in diverse fonti, racconta che un giorno, intento a scrutare il cielo notturno, Talete cadde in un pozzo. Una servetta Tracia, che lo vide, si prese gioco di luie della sua distrazione. Questa storia è spesso considerata come esempio dell’incapacità dei filosofi di occuparsi delle faccende concrete della vita. Presi come sono a pensare a questioni astratte, i filosofi non badano neanche a dove mettono i piedi.
la parte più originale del pensiero di Eraclito è la dottrina dei contrari. parla della stretta connessione che c'era era i contrari, che in quanto posti lottano fra loro ma allo stesso tempo non possono stare runo senza l'altro. questo perché «puno vive la morte dell'altro, come l'altro muore la vita del primo". per esempio il caldo vive quando muore il freddo, ed il freddo vive quando con il caldo. eraclito dice che il conflitto è essenziale per mantenere larmonia nel mondo. critico il pensiero di omero, che sperava che c'è stasera conflitti nel mondo, mentre il secondo Eraclito il mantenimento del conflitto è fondamentale, poiché è proprio questo che dà larmonia nel mondo
Anassimandro afferma che le prime creature viventi ebbero origine nell'umido, ricoperti di membrane appuntite, ma che, dopo un certo tempo, approdarono in luoghi più asciutti e, una volta spezzatasi la loro membrana, cambiarono tipo di vita (Ezio, V, 19) Afferma inoltre che in origine l'uomo nacque da creature di tipo diverso, visto che le altre creature trovavano presto il cibo da soli, mentre l'uomo soltanto richiede di essere allevato a lungo. Per questo l'uomo, in principio, non sarebbe potuto sopravvivere, se allora fosse stato com'è adesso
eraclito viene ricordato come il filosofo del divenire, in quanto descrive il mondo come un flusso perenne in cui tutto scorre, tutto e viene, in greco panta rei. di questa teoria annoi è venuto un frammento che dice "non è possibile di scendere due volte nello Stesso fiume, né toccare 2 x 1 SoStanza mortale nello Stesso Stato; per la velocità del movimento, tutto Si disperde e si ricompone e di nuovo, tutto Viene e va" che rappresenta una sorta di metafora dove il fiume rappresenta il mondo. eraclito sostiene che non è possibile toccare due volte la stessa acqua del fiume perché tutto si trasforma continuamente e tutto è soggetto allo scorrere del tempo; la forma dell'essere è dunque il divenire.
Il pensiero filosofico di Talete arriva a noi grazie ad Aristotele, in quanto non ci sono pervenuti suoi scritti. Secondo Talete il principio originale della vita risiede nell'acqua, questo perché il nutrimento di tutte le cose è umido, ad esempio, i semi e il caldo, che fanno crescere le cose, sono umidi. La sua riflessione parte dal concetto che "dove c'è vita c'è acqua" e quindi, secondo lui, è l'acqua il principio di ogni cosa. Talete inoltre, era dell'idea che la Terra galleggiasse sull'acqua, in questo senso quest'ultima è intesa come "sostanza" ', ovvero "ciò che sta sotto" e "sostiene"
La medicina del tempo non ha permesso una vera diagnosi ma mentre viveva come vegetariano sulle montagne si ammalò di una delle patologie (non meglio definita) che ha come sintomo l'eccessiva ritenzione di liquidi diffusi per tutto il corpo (idropsia). Provò a chiedere aiuto ai medici di Efeso che si dichiararono impotenti cosi provò a guarire con un espediente della medicina egiziana che consisteva in bagni di sterco animale ma la malattia continuò a progredire fino all'evento fatale. Per la stranezza della cosa nacquero leggende in cui era annegato nello sterco altre in cui trovandolo nella stalla dei cani lo avessero sbranato e qualche ammiratore come Aristone e Ippoboto per non infangare la memoria hanno scritto che l'espediente dello sterco animale avesse funzionato e che Eraclito avesse superato la malattia per poi morire di altro.