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Created on November 26, 2024

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Transcript

Infatti secondo Eraclito la vita dell' universo è un continuo ciclo di creazione e distruzione. Quindi attraverso questi conflitti tutto ritorna al caos primitivo, per poi ricominciare il suo corso. La ciclicità eraclitea è anche legata alla visione della vita e della morte, in cui questi due stati non sono separati, ma due facce della stessa medaglia. La morte non è un'annullamento definitivo, ma una trasformazione che porta alla nascita, e viceversa. Il ciclo della vita, quindi, è una ripetizione di questi processi, in cui il cambiamento costante è il principio fondamentale che struttura l'universo. Questa concezione era presente nell' orfismo, nel pitagorismo, e nel pensiero di Anassimandro, in seguito sarà ripresa da Empedocle.

Eraclito vedeva l'universo come una realtà in conflitto costante, il giorno e la notte, il caldo e il freddo, però pensava che fosse Dio ciò che univa questi opposti. Eraclito concepiva Dio come una forza immanente, che si manifesta nel continuo cambiamento dell'universo. Quindi non come una divinità separata dal mondo, trascendente, ma come un principio razionale e divino, che è presente in ogni aspetto della realtà e governa il cosmo attraverso il Logos, il principio razionale e divino che dà ordine e significato al continuo mutamento dell' universo.

Eraclito

La dottrina

UNIVERSO

Eraclito distingue implicitamente tra: Conoscenza sensibile, limitata e superficiale, poiché i sensi colgono solo l'apparenza e non l'essenza del divenire. Conoscenza razionale, più profonda he si raggiunge attraverso la comprensione del logos. Eraclito pensa che i sensi sono strumenti utili, e che l'esperienza immediata e sensibile sia molto importante e affidabile, ma il loro valore dipende dalla capacità dell'anima di interpretarli in modo corretto. Senza la comprensione razionale (logos), i sensi possono ingannare o condurre a conoscenze superficiali. Per Eraclito, la vera conoscenza non può essere ottenuta attraverso i sensi da soli, ma questi sono solo il punto di partenza per arrivare ad una comprensione intellettuale che trascenda ciò che è immediatamente percepibile grazie al logos, cioè il ragionamento. Il logos è accessibile solo a coloro che sanno ascoltare e riflettere in profondità.

Secondo Eraclito la filosofia è la dottrina che ci aiuta a vivere la vita da svegli. Eraclito veniva da una famiglia aristocratica e quindi aveva un visione aristocratica della società, infatti distingue gli svegli dai dormienti. Gli svegli, la minoranza, sono i filosofi che sanno andare al di là delle apparenze. I Dormienti, che lui critica severamente, rappresentano la maggioranza della popolazione, perché la maggioranza delle persone vivono come un sogno e non indagano l'origine delle cose, sono quindi esclusi dalla legge del logos e non riescono a cogliere l’essenza della natura profonda. Alcuni studiosi invece vedono questa distinzione da un punto di vista filosofico, quindi tra filosofi e non filosofi. Altri invece interpretano questa distinzione da un punti di vista sociologico, quindi il contrasto tra popolo e aristocrazia.

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