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Transcript

di Atlantecanto xII

il Palazzo

Francesco Bettosi e Alex Fiori

INTRODUZIONE AL CANTO

Il Palazzo di Atlante è un luogo leggendario ispirato alla mitologia greca. È descritto come una fortezza inaccessibile che simboleggia potere, saggezza e segreti perduti. Protetto da enigmi, attira eroi in cerca di antichi misteri, rappresentando il confine tra realtà e fantasia.

ANALISI DEL CANTO

Ruggero entra nel Palazzo di Atlante, un luogo magico e ingannevole. Il palazzo, creato dal mago Atlante, riflette i desideri più profondi di chi vi entra. Ruggero, desideroso di rivedere Bradamante, viene subito ingannato da una visione illusoria di lei, che lo imprigiona in un mondo di illusioni e falsi desideri. Il poeta esplora come il desiderio possa distorcere la realtà e intrappolare la mente, facendo perdere chi ne è preda.

6.Alcina
5. Angelica

PERSONAGGI PRINCIPALI

TEMI PRINCIPALI

1. Desiderio e ossessione
2. Magia e razionalità
3. Liberazione e verità
4. Critica alla cavalleria
1. Ruggero
2. Atlante
3.Bradamante
4. Orlando

L’ha cercata per Francia: or s’apparecchia per Italia cercarla e per Lamagna, per la nuova Castiglia e per la vecchia, e poi passare in Libia il mar di Spagna. Mentre pensa cosí, sente all’orecchia una voce venir, che par che piagna: si spinge inanzi; e sopra un gran destriero trottar si vede inanzi un cavalliero,

parafrasi

La cercava per la Francia, per l'Italia, la Germania, per Castiglia nuova e vecchia per andare in Libia e ritornar in Spagna. Mentre la cercava sente venire all'orecchio una voce che sembra che piange, guarda in avanti e vede sopra un gran cavallo trottare un cavaliere che porta in braccio e sull'arcione davanti trascinato con forza una tristissima fanciulla.

Non resta quel fellon, né gli risponde, all’alta preda, al gran guadagno intento, e sí ratto ne va per quelle fronde, che saria tardo a seguitarlo il vento. L’un fugge, e l’altro caccia; e le profonde selve s’odon sonar d’alto lamento. Correndo usciro in un gran prato; e quello avea nel mezzo un grande e ricco ostello.

parafrasi

Quel vile non si ferma né gli risponde, egli è intento alla preda e al gran guadagno che può trarre da questa e così se ne va verso le fronde del bosco, dove non riuscirebbe a seguirlo neanche il vento. Uno fugge e l'altro insegue nelle profondità del bosco sente un rumore d'un alto lamento. Correndo, si ritrovano in un gran prato dove nel mezzo sorgeva un grande ricco castello

Subito smonta, e fulminando passa dove piú dentro il bel tetto s’alloggia: corre di qua, corre di lá, né lassa che non vegga ogni camera, ogni loggia. Poi che i segreti d’ogni stanza bassa ha cerco invan, su per le scale poggia; e non men perde anco a cercar di sopra, che perdessi di sotto, il tempo e l’opra.

parafrasi

Subito smonta e veloce come un fulmine si reca nelle stanze interne del palazzo, corre di qua, corre di là non tralascia nessuna camera, poiché crede di aver cercato invano sale e scende le scale ma non trova nulla né di sopra né di sotto.

D’oro e di seta i letti ornati vede: nulla de muri appar né de pareti; che quelle, e il suolo ove si mette il piede, son da cortine ascose e da tapeti. Di su di giú va il conte Orlando e riede; né per questo può far gli occhi mai lieti che riveggiano Angelica, o quel ladro che n’ha portato il bel viso leggiadro.

parafrasi

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Vede i letti ormai d'oro e di seta, le pareti sono coperte da drappi e tendaggi, mentre il pavimento dove metteva i piedi era nascosto da tende e tappeti. Orlando va di qua e di là ma non può rallegrare i suoi occhi perché non riesce a vedere né Angelica né il ladro che gli ha tolto il suo bel viso contento.

E mentre or quinci or quindi invano il passo movea, pien di travaglio e di pensieri, Ferraú, Brandimarte e il re Gradasso, re Sacripante et altri cavallierivi ritrovò, ch’andavano alto e basso, né men facean di lui vani sentieri; e si ramaricavan del malvagio invisibil signor di quel palagio.

parafrasi

11

Mentre camminava invano di qua e di là, pieno di dolori e di pensieri, li vi trovò Ferraù, Brandimarte, re Gradasso, re Sacripante e altri cavalieri che andavano su e giù, e non facevano meno fatica di lui e si lamentavano del malvagio e invisibile signor di quel palazzo.

Ma tornando a Ruggier, ch’io lasciai quando dissi che per sentiero ombroso e fosco il gigante e la donna seguitando, in un gran prato uscito era del bosco; io dico ch’arrivò qui dove Orlando dianzi arrivò, se ’l loco riconosco. Dentro la porta il gran gigante passa: Ruggier gli è appresso, e di seguir non lassa.

parafrasi

17

Tornando a Ruggero lasciato nel sentiero ombroso del bosco che aveva visto un gigante porta via da Bradamante che lo aveva inseguito, era uscito dal bosco ed era entrato in un prato dove era entrato anche Orlando. Il gigante entra dalla porta mentre Ruggero non abbandona l'inseguimento.

Tosto che pon dentro alla soglia il piede, per la gran corte e per le loggie mira; né piú il gigante né la donna vede, e gli occhi indarno or quinci or quindi aggira. Di su di giú va molte volte e riede; né gli succede mai quel che desira: né si sa imaginar dove sí tosto con la donna il fellon si sia nascosto.

parafrasi

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Non appena mise il piede dentro la soglia della corte non vede più ne il gigante né la fanciulla comincia per lui la ricerca, va su e giù per le stanze ma non vede ciò che lui desidera né si immagina dove possano essere nascosti.

Il Palazzo di Atlante nella Letteratura

Il Palazzo di Atlante e la Psicologia

Il Labirinto nell'Informatica

Il Labirinto nella Matematica

Il Palazzo di Atlante nella Letteratura

Il palazzo stesso può essere visto come una metafora della letteratura: come un luogo che crea mondi, inganna i lettori e li trasporta in un’altra realtà. Ariosto, con il suo uso della magia, ci mostra come la letteratura possa “intrappolare” la mente e il cuore, confondere e trasportare chi legge in un altro universo.

Il Palazzo di Atlante e la Psicologia

Il Castello di Atlante può rappresentare l’inconscio, dove i desideri repressi (come l’amore per Angelica) prendono forma e intrappolano la mente. Sigmund Freud analizzerebbe il castello come una metafora della lotta tra il principio di piacere e il principio di realtà. Come nel castello, i ricordi possono intrappolare l’individuo in un ciclo ripetitivo, senza una via d’uscita evidente.

informatica

Il Palazzo di Atlante nell'Orlando Furioso si collega all'informatica attraverso il tema delle illusioni e della distorsione della realtà. Come la realtà virtuale, i bug nei programmi e la manipolazione dei dati, anche il palazzo inganna e confonde. Entrambi mostrano la difficoltà di distinguere la verità dalle apparenze, evidenziando l'importanza di un sistema di controllo per orientarsi tra realtà e illusione.

Il Labirinto nella Matematica

Il Palazzo di Atlante è un mondo di illusioni, simile a un labirinto matematico dove la percezione della realtà è distorta. Concetti come l'infinito, la logica e la teoria delle probabilità si collegano a questo ambiente. La matematica, con il suo approccio razionale, offre un modo per risolvere il caos e l'inganno, proprio come Ruggero deve fare per liberarsi dagli inganni.

Bradamante aggredisce il mago Atlante

e' Ora del quiz!!!

Desiderio e Ossessione

Il desiderio e l’ossessione possono imprigionare la mente e confondere la realtà. La storia di Ruggero nel Palazzo di Atlante mostra il rischio di essere dominati dai propri desideri, ma insegna che con razionalità e distacco si può superare questa trappola.

Orlando

- La sua incapacità di distinguere tra desiderio e realtà lo fa perdere il contatto con la verità. - La follia di Orlando e le illusioni nel palazzo sono simili, poiché entrambe le situazioni consumano i protagonisti, guidandoli dai loro desideri.

Critica alla cavalleria

Ariosto critica la cavalleria mostrando i suoi limiti e le debolezze dei cavalieri, come Ruggero, che cadono vittime di passioni, illusioni e inganni. Sebbene associata a ideali come onore e virtù, la cavalleria è presentata come imperfetta e fragile.

Liberazione e Verità

La liberazione di Ruggero avviene quando riconosce la verità e comprende che le sue percezioni erano false. Solo così può superare le illusioni e continuare il suo viaggio con una nuova consapevolezza e libertà. La verità è la chiave per spezzare il ciclo delle false visioni.

Bradamante

- Bradamante è una figura affascinante e significativa. - Rappresenta la virtù cavalleresca, il coraggio, la determinazione e l'amore sincero. - È simbolo di fede, coraggio e amore autentico. - Guida il cavaliere verso la verità e la liberazione.

- Atlante è una figura magica potente. - Ha un ruolo chiave nell'illusione che imprigiona Ruggero.- Il suo palazzo e i suoi incantesimi sfruttano le debolezze emotive e i desideri irrealizzabili di Ruggero e Orlando per ingannarli.

Atlante

- Angelica nel Palazzo di Atlante è un simbolo dell'illusione e del desiderio irraggiungibile.- Rappresenta una bellezza ideale che tormenta i cavalieri, creando inganno e ostacolando la loro liberazione.

Angelica
maga Alcina

- Alcina e Atlante rappresentano forme di inganno che sfruttano i desideri e le debolezze dei cavalieri. - Ruggero, come altri cavalieri, è preda delle illusioni e deve lottare per vedere oltre l'inganno magico. - Altri personaggi nel poema sono anch'essi legati alla magia e alle sue illusioni.

- Ruggero rappresenta il conflitto tra desiderio e razionalità, magia e verità. - Il suo viaggio nel Palazzo di Atlante simboleggia questa lotta interiore. - Mostra che anche i cavalieri, modelli di virtù, possono essere ingannati dai propri desideri.
Ruggero
Magia e Razionalità

Il castello rappresenta il contrasto tra magia e razionalità. La magia inganna e manipola, mentre la ragione permette di superare le illusioni, scoprire la verità e liberarsi. In questo senso, l'opera di Ariosto gioca con l'idea che la magia e la razionalità non siano forze completamente separate, ma si influenzano e si contrappongono.